Incendio in via Siponto, “attenzione a non sottovalutare…”
Un altro atto di vandalismo contro il verde cittadino, a Japigia, quartiere che di giardini ne ha pochi e quei pochi sempre nel mirino di chi sembra odiarla, questa Città. E infatti quando il Sindaco ha saputo che le fiamme avevano distrutto i nuovi locali del parco di via Siponto, pur di domenica sera, s’è precipitato a verificare cos’era accaduto. E ha denunciato via social – torcia alla mano – il gesto vandalico. E così in un video pubblicato su Facebook, ha mostrato i danni provocati dall’irruzione nel chiosco, non ancora inaugurato: vetri in frantumi, scritte sui muri e pareti nere come la pece, per l’inizio di incendio. Poi il solito rimbrotto, minacciando fuoco e fiamme (almeno lui, simbolicamente…) contro gli autori del gesto, annunciando che le videocamere di sicurezza potevano aver ripreso tutto, eccetera eccetera. L’ex consigliere comunale Matteo Magnisi, che a Japigia ci abita e ha già denunciato da tempo gli atti di chi sembra avere l’anima di Nerone e appicca incendi dappertutto nel quartiere, eppoi magari spara razzi di ‘bentornato’ quando i malavitosi escono di galera, invita a riflettere. E a non sottovalutare l’accaduto. Per lui l’incendio ai locali del nascente parco di via Siponto potrebbe rappresentare uno <<specchio della città>>. Ovvero, peggio ancora, una <<preoccupante escalation dell’arroganza malavitosa nel quartiere>>.
Allora Magnisi, bisogna usare la mano pesante?
<<Non ho detto questo, però attribuire a ragazzi o ragazzini la paternità del terribile gesto dell’incendio di via Siponto rappresenta una sottovalutazione del fatto, dal momento che ai piccoli verrebbe lasciato il lavoro sporco che ne’ i capi criminali, ne’ i loro luogotenenti e nemmeno la manovalanza adulta sembrerebbe disponibile a mettere in atto, vestendo nuovi abiti di apparente rispettabilità sociale. Insomma, a esporsi in un fenomeno non nuovo nella storia della città di Bari che attiene alle estorsioni a danno delle attività commerciali dei privati che nella fattispecie di quell’incendio andrebbero a colpire un privato nell’esecuzione di un appalto pubblico>>.
Lei ha denunciato coi comitati fatti analoghi, in passato, ma tutto resta uguale…
<<Appunto, fatti analoghi, seppur in forma diversa ci sono stati consegnati dalla cronaca anche in merito a minacce ed estorsioni nei confronti di imprese esecutrici di opere di edilizia pubblica sul piano delle forniture imposte dalla criminalità. Però c’è un fatto che sembra essere sfuggito a tutti in quest’ultimo episodio…>>
E cioè….
<<Mi sembrano disarmanti e molto preoccupanti le dichiarazioni rilasciate a caldo dal sindaco Decaro che, nello scoramento, nella rabbia e nel coraggio allo stesso tempo, addita i criminali storici di Japigia, svelando un fatto terrificante e inedito. Vale a dire che l’impresa aggiudicataria dei lavori del giardino avrebbe già confidato e motivato i ritardi di anni -…oltre cinque – nell’esecuzione e nella consegna delle opere di via Siponto per possibili danni ai manufatti. Circostanza questa, almeno finora, ignota alla città e chissà, forse anche alla Procura di Bari>>.
Beh certo, sarebbe un fatto da approfondire, apparentemente inspiegabile…
<<Guarda, quest’episodio ha in sé il concentrato di tutte le distorsioni e arroganze che la città e’ costretta a subire dalla criminalità organizzata, nel silenzio e nella paura, di ogni genere di sopruso che potrebbe trovare un più vasto coinvolgimento di fasce di età sempre più basse. E che crescono e si nutrono purtroppo di modelli famigliari malavitosi, magari fors’anche desiderose di differenti attrattive di vita. E in tutto questo certo non giova il silenzio di cittadini che vedono e non parlano, abituati a un’omertà che mette in risalto non solo la scarsa propensione educativa alla denuncia e difesa del bene comune, ma anche e soprattutto la paura e la diffidenza verso Istituzioni che arrivano sempre in ritardo>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 1 Febbraio 2022