Indennità, premi, concorsi, graduatorie e precari: tutto fermo
Sempre aperto il fronte delle trattative tra amministrazione e dipendenti di una Regione Puglia dove problemi da risolvere e nodi da sciogliere sono ancor tanti. Troppi, nonostante il tempo che passa inesorabilmente. Risale a martedì scorso l’ultimo incontro tra rappresentanti dei lavoratori e dirigenti regionali, con un affollato presidio esterno alla sede della Presidenza della Giunta Regionale in cui ha fatto la parte del leone Carlo Cirasola, segretario del ‘ C.S.A. Regioni Autonomie Locali‘, l’organizzazione autonoma convocata al tavolo dall’Assessore al Personale Antonio Nunziante. Di carne a cuocere al tavolo istituzionale, come detto all’inizio ce n’era tanta – come ha confermato Cirasola – ma di risultati concreti pochini, per non dire nulla. Solo e soltanto altri rinvii e traccheggia menti, aspettando chissà che. Ma andiamo con ordine. Punto di partenza della discussione il saldo 2015 e acconto 2016 relativi alla produttività individuale: produttività individuale saldo 2015 non è piu’ erogabile, mentre l’Amministrazione sta valutando l’opportunità, a conclusione di conteggi e verifiche, di erogarlo sotto altra “voce”; produttività individuale acconto 2016 non sarà erogata come consuetudine a marzo in quanto sono in corso ancora verifiche contabili. Contestualmente al rinvio del pagamento della produttività individuale acconto 2016, saranno rinviate anche le erogazioni delle premialità delle Posizioni Organizzative, ed Alte Professionalità. La settimana scorsa si è anche deciso di rimpinguare con maggiori somme il fondo per la contrattazione decentrata integrativa relative al personale, in considerazione dell’aumento del numero dei dipendenti a seguito dei concorsi e del trasferimento del personale proveniente dalle ex Province: l’Amministrazione ha fatto sapere di aver focalizzato il problema e che ne terrà conto. Tutto in sospeso, invece, per ciò che concerne l’indennità per specifiche responsabilità: è stato chiesto all’Amministrazione di farla confluire, ai solo fini pensionistici, nella retribuzione di base, per cui la stessa Amministrazione s’è resa disponibile a contattare l’INPS e acquisire un eventuale parere al Ministero della Funzione Pubblica. Discorso a parte lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi dalla categoria A alla B e dalla B alla C: l’assessore al Personale Nunziante si è impegnato ad intervenire personalmente presso il Ministero della Funzione Pubblica per sollecitare l’acquisizione del “parere di legittimità” avanzato dal suo predecessore Caroli, parere più volte sollecitato dai sindacati, mentre le progressioni orizzontali saranno discusse in sede di delegazione trattante. IN stand-by la stabilizzazione precari: “Abbiamo fatto presente che con l’eventuale definitiva approvazione del decreto Madia (art. 20) per la stabilizzazione di parte del personale precario potrebbe essere necessario bandire procedure concorsuali. Pertanto, abbiamo chiesto che sia consentito anche ai dipendenti regionali di ruolo ed in possesso dei requisiti previsti (trattasi ormai di un numero irrisorio) di potervi concorrere “per la quota riservata”, come peraltro già avvenuto in occasione del concorso per il passaggio nei ruoli del personale ex lege 285. Il personale storico ebbe a concorrere per l’avanzamento del livello di inquadramento””, chiarisce il segretario Cirasola. Che ha detto la sua al tavolo pure sull’attuazione della legge regionale 47 sull’esodo incentivato: l’Amministrazione ha ribadito che per scelta politica non intendono attuarla (tra l’altro i 2 milioni di euro allora stanziati non sono più disponibili sul relativo capitolo). Pertanto, il C.S.A. nell’evidenziare che questa legge non sarà mai applicata, ha preteso che gli amministratori in carica si assumano le proprie responsabilità “politiche” nell’abrogarla, “….in quanto ha creato e crea ormai solo illusorie aspettative sia al personale storico e sia al personale precario, considerato che la legge fu approvata con l’intento di stabilizzare i precari, creando tra l’altro un ricambio generazionale nell’Amministrazione regionale. Ultimo punto in discussione martedì scorso al tavolo al secondo piano del palazzo sul lungomare il personale delle ex Province (amministrativi e Polizia Provinciale L.R. n. 37/2015), in completo abbandono senza indennità salariali, qualifiche, transito, regolamento e sedi di servizio: per quanto attiene le varie indennità del personale di vigilanza e dei musei e biblioteche, presto un incontro chiarificatore.
Francesco De Martino
Pubblicato il 4 Marzo 2017