Cronaca

InnovaPuglia, preoccupazione per i tempi morti del ‘MAIA’

I dipendenti di Innova-Puglia con una lunga nota scritta inviata a sindacati e parti sociali hanno espresso le loro “forti preoccupazioni” per il prolungarsi dei tempi di avvio del nuovo modello organizzativo MAIA definito  dalla giunta pugliese: quel  modello ambidestro annunciato quale “strumento di innovazione della amministrazione regionale” che stenta a decollare in Regione. Invece Tecnopolis e FinPuglia, oggi InnovaPuglia non hanno tempo da perdere: hanno svolto un’importante funzione nel processo di “riforma e modernizzazione del sistema pubblico”, mettendo assieme innovazione tecnologica ed efficienza organizzativa e la partenza del Piano ‘MAIA’ tanto voluto da Emiliano per rimettere a nuovo la macchina burocratica dell’Ente è ancora ferma al palo. E si sta dimostrando un serio ostacolo di sviluppo. Ecco le preoccupazioni dei dipendenti Innovapuglia e RSU – consapevoli dei tempi lunghi degli ingranaggi pubblici – si fondano sul fatto che, qualunque ritardo o incertezza sul ruolo e sul rafforzamento della società in-house <<….potrebbero essere causa da un lato di svilimento dei risultati prodotti, incidendo quindi  sulla capacità da parte di InnovaPuglia di far fronte agli impegni statutari assegnati, dall’altro, nei prossimi mesi, avere ripercussioni economiche e quindi occupazionali per i dipendenti e per l’indotto>>. Parole che pesano parecchio: può permettersi l’Ente di correre questi rischi, perdurando il silenzio su una società che ha necessità, al contrario, di tranquillità e sicurezza? Infatti, sebbene il mandato di InnovaPuglia sia stato sostanzialmente confermato e sia stato  dalla stessa giunta Emiliano “reputato ragionevole l’ipotesi che InnovaPuglia (così come Puglia Sviluppo) debba continuare a svolgere le principali mansioni assegnate in qualità di braccio operativo dell’Agenzia Regionale per l’Innovazione”, RSU e dipendenti ritengono maturi i tempi per definire una volta per tutte il vero ruolo della società. <>, si legga ancora nella missiva trasmessa a sindacati e parti sociali della Regione Puglia. Eppure negli ultimi anni InnovaPuglia, per scelta del socio  Regione, è stata resa struttura totalmente regionale (unico socio, unico cliente, esclusivo controllo e amministrazione da parte della Regione) e utilizzata per svolgere, come ente strumentale, per suo nome e conto, un’importante funzione di guida e di attuazione dei propri processi di innovazione sia tecnologici che procedurali. Ai dipendenti di InnovaPuglia, ai suoi tecnici e ricercatori, la Regione ha ritenuto di rendere un riconoscimento evitando di disperderne le competenze, gestendo l’importante infrastruttura telematica (la RUPAR) sulla quale viaggiano tutti i flussi informativi delle attività interne dell’ente regione ed esterne da e verso tutti gli attori pubblici e privati che si relazionano con esso. Ma ora tutto questo rischia di ingripparsi per i soliti ritardi burocratici, per cui si rende necessario senza troppi indugi l’apertura di un tavolo di confronto permanente tra Regione e sindacati che coinvolga, come in passato è sempre accaduto, oltre alle segreterie sindacali confederali e di categoria, anche la RSU dei lavoratori direttamente impegnati su tali temi. Ma anche coinvolgere nella vertenza altre società partecipate come l’ARTI e Puglia Sviluppo. Insomma, i dipendenti temono di vedere dissolti i tanti punti guadagnati nel campo tecnologico, persi nelle difficoltà di implementazione –come dicono loro…- del nuovo Piano MAIA, scordando ruolo e compiti di InnovaPuglia per valorizzare le competenze e le professionalità presenti, ma soprattutto vanificando quanto finora di positivo già attuato con impegno dei lavoratori della struttura.

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 19 Maggio 2016

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