Insorge il partito di Conte: ribadito il “no” alle primarie sul candidato sindaco
Il M5S pronto ad abbandonare la coalizione se il Pd insistesse sulla conta ai gazebo
Il partito barese di Giuseppe Conte, ovvero il M5S, insorge a seguito delle dichiarazioni provenienti dal Pd e diffuse ultimamente dai media, che darebbero per scontato il ricorso alle primarie sulla scelta del candidato sindaco del “campo largo” del centrosinistra per le prossime amministrative del capoluogo pugliese, ribadendo un secco “no” dei pentastellati a tale criterio di scelta ed invitando i possibili alleati a far definitivamente chiarezza sulla questione. Infatti, in una nota del coordinatore del M5S della provincia di Bari, Raimondo Innamorato, si legge: “Continuiamo a leggere dichiarazioni dei rappresentanti delle forze politiche che lo scorso 7 settembre erano sedute al tavolo per le prossime amministrative a Bari, che di fatto divergono rispetto agli auspici che il tavolo si era prefigurato”. “L’impressione – per Innamorato – è che il programma” ritenuto quel giorno da tutti “centrale per arrivare ad una visione di città condivisa, al momento sia passato in secondo piano” e che per alcuni invece “sembra essere diventato più importante mostrare i muscoli”. Difatti, ha rilevano il coordinatore provinciale pentastellato nella nota: “Ogni giorno sui giornali c’è una specie di tavolo parallelo in cui si fanno salti in avanti e si danno per assodati aspetti che invece si era concordato di definire insieme al prossimo incontro”. Per poi giungere alla considerazione che “a questo punto il Movimento 6 Stelle della provincia di Bari sente di dover ribadire ancora una volta il ‘no’ secco alle primarie”. Un ‘no’ detto, per altro, ancora prima di sedersi al tavolo delle trattative di due settimane fa. “Tavolo – ha ricordato inoltre il coordinatore barese del M5S che è anche Primo cittadino a Noicattaro – a cui abbiamo partecipato perché pensavamo di poterci confrontare per scrivere il programma, per poi riuscire a trovare la figura che meglio rispecchiasse quel programma”. “Ora invece – ha rilevato ancora Innamorato – apprendiamo dalla stampa che il Partito democratico ci tiene a chiarire di voler individuare la figura del candidato sindaco tramite le primarie” e “qualcun altro si autoproclama candidato sindaco, qualcun altro ancora fa un passo in avanti rispetto ad un altro tema”. Però, per il responsabile provinciale dei “5 Stelle” è molto diverso dal metodo che assieme a tutti gli altri rappresentanti della costituenda coalizione giallo-rossa era stato individuato. Pertanto il partito barese di Conte e Beppe Grillo ha chiesto che si faccia chiarezza e si definisca anche, una volta per tutte, il metodo di lavoro, perché se la maggior parte delle forze politiche presenti al tavolo vuole pensare oggi al nome del candidato sindaco e soprattutto vuole le primarie, il “Movimento 5 Stelle” dice sin da subito a chiare lettere che si sfilerà dal tavolo a cui i suoi rappresentati si sono già seduti 15 giorni fa, per iniziare a fare un percorso diverso. Infatti, Innamorato ha concluso la nota affermando: “Riteniamo di essere l’unica forza politica al momento concentrata sugli argomenti e sulle problematiche che stanno a cuore ai baresi”, con l’annuncio che il M5S si appresta a convocare un’assemblea cittadina “per confrontarci sulle proposte per la città”, perché per i pentastellati “i temi”, ossia i problemi dei cittadini, “vengono prima dei nomi da candidare” alla guida della città. Più chiari di così il partito di Conte e Grillo forse non avrebbe potuto essere. Non resta che attendere per vedere chi, tra i partecipanti al “campo largo” del centrosinistra, dovesse eventualmente cambiare la propria posizione per continuare a restare in coalizione e chi invece si alzerà manterrà la propria tesi alzandosi dal tavolo e, quindi, sfasciando l’alleanza. Per ora le trattative nel centrosinistra continueranno. Ma, stando così i fatti, fino a quando?
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Settembre 2023