Cultura e Spettacoli

Interno di famiglia e teatro morale

Nativa di Casamassima e docente alle Superiori, autrice di saggi letterari e di un romanzo di prossima pubblicazione, Laura Fortunato ha due passioni : la recitazione e la drammaturgia. Quest’ultima arte ha trovato voce in un libro di recentissima pubblicazione. Edito da Nuova Palomar, ‘Undici’ raccoglie altrettanti testi. La famiglia e il confronto generazionale sono per lo più al centro di rovelli esistenziali di ispirazione pirandelliana ma di gusto contemporaneo. L’interno domestico è l’habitat, qualche volta il ring, di un microcosmo chiuso in sé stesso che si specchia, s’interroga e cerca risposte, talora trovandole. Il mondo esterno, quasi sempre rappresentato da un vicino di casa, da un amico di famiglia o un conoscente che bussa alla porta, rimane invece sullo sfondo. Il che – almeno per cose come ‘L’oltre’, ‘Il labirinto’, ‘Oltre lo sguardo’, ‘Vero o falso’, ‘Chi è malato?’, ‘Canta che ti passa’ e ‘La proprietà transitiva’ – porta ad un’assenza di movimento. Questo rarefarsi dell’azione, di riflesso, appesantisce i dialoghi. Mossa da espliciti quanto nobili intenti formativi, la Fortunato manifesta fretta di entrare in argomento, anche a costo di togliere spessore ai personaggi. Questo eccesso d’entusiasmo la porta a mettere troppa carne al fuoco : lo sfruttamento del lavoratore, i diritti gay, l’incomunicabilità e l’ipocrisia sono solo alcuni dei temi che le brevi opere in questione affrontano. In certi finali la stessa impellenza morale fa scivolare l’autrice nel didascalismo, come quando in chiusura si rivolge al pubblico per mettere in guardia contro i guasti della falsità, per insegnare a trovare l’equilibrio oppure a guardare oltre l’apparenza delle cose… Altre volte però Laura Fortunato va oltre il teatro morale (che trova la più palese esemplificazione in ‘Donne in guerra’) e mette in mostra un passo drammaturgico più concreto. E’ il caso di ‘Parola d’onore’, due briosi atti di vago sapore verghiano ambientati in un Mezzogiorno ideale e contadino, collocato fuori del tempo : Un astuto cafone riesce ad affrancarsi dalla condizione servile a spese di un’intransigente signora-padrona. Questa migliore inclinazione verso il popolare trova conferma in due bozzetti di colore locale : ‘La rròbbe de massare Necole’ (la storia di un anziano perspicace che sventa il piano di tre figli improvvidi ed insaziabili) e ‘A la candine de Peppè Cetriole e Angiusande’ (una sfortunata turista del nord Italia incappa nella malizia di due ristoratori baresi). Nel complesso, ‘Undici’ sembra pensato per avvicinare studenti al mondo del teatro, e attraverso la porta del palcoscenico invece che quella della platea.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 30 Giugno 2016

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