Sport

Intervista con mister Cosimo Lopraino:“Lavorare con i ragazzi è una grande gioia”

Lavorare con i giovani regala gioia e soddisfazioni uniche per i tecnici qualificati, specie se lo si fa a livello agonistico. E’ il caso di un tecnico esperto e molto abile alla guida dei giovani, mister Cosimo Lopraino che da oggi primo luglio, non è più allenatore dell’Under 17 del Monopoli Calcio ed è nuovamente libero di potersi accordare e scommettere su un nuovo progetto con altre società. I risultati sono dalla sua parte, perché ha portato la sua squadra biancoverde, per la maggior parte sotto età, oltre le più rosee aspettative: prima in classifica, sbaragliando compagini importanti, persino la truppa biancorossa per 4-1 ma non solo, ma soprattutto l’orgoglio di aver prestato alla Prima Squadra di Beppe Scienza i suoi giovanissimi. La sua filosofia di gioco, odia chiamarla così sia chiaro, è il calcio propositivo, il palleggio a terra e fraseggio rapido, verticalizzazioni ed una fase offensiva senza trascurare la difesa, perché anche il portiere delle sue squadre, è il primo libero; nell’ultimo caso specifico dei suoi ragazzi, Giandomenico Iurino, giovanissimo portiere monopolitano. Ai nostri microfoni mister Lopraino, si è raccontato.

Partiamo dalla tua penultima esperienza con la FBC Gravina Juniores. I tuoi ragazzi hanno realizzato ben 183 gol in due stagioni, con un campionato vinto ed un secondo posto nella seconda stagione. Il tuo bilancio.

E’ stata un’esperienza bellissima. Ho trovato una società davvero importante ed attrezzata. Siamo giunti ai quarti di finale della fase nazionale, eliminati dal Pineto, dopo ver pareggiato 2-2 all’andata abbiamo ceduto al ritorno per 1-0, ad un quarto d’ora. Tuttavia, avevamo vinto il campionato davanti al Cerignola, un’altra squadra bellissima. La soddisfazione maggiore, oltre ad essere arrivati alle fasi nazionali che dieci ragazzi fecero l’esordio in D con il Gravina. Nello specifico al secondo anno, arrivammo secondi proprio dietro il Cerignola”.

Con l’Under 17 del Monopoli, in particolare con i 2003 e molti 2004 sotto età, siete giunti primi in campionato, con una sola sconfitta, covid a parte che ha bloccato i campionati. Svelaci i dettagli di questo bilancio soddisfacente.

E’ un bilancio totalmente positivo, ma a prescindere dei risultato, direi favoloso perché lascio un gruppo fantastico, dei ragazzi che hanno cambiato mentalità e sono tutti uniti. Ci eravamo qualificati ai playoff con anticipo, il rammarico più grande è di non essere riusciti a confrontarci per i playoff nazionali con le squadre del nord e centro Italia, perché sono sicuro che ci saremmo distinti anche lì, purtroppo causa covid, non è stato possibile. Nel solo girone di andata abbiamo realizzato 10 vittorie ed un pari, con un distacco di più 14 punti sul Catania quarto ma anche sulle altre dirette concorrenti c’era un bel margine. L’unica sconfitta è avvenuta contro il Catanzaro, loro a fine partita hanno festeggiato, ma io ai miei ragazzi non ho potuto rimproverare nulla perché abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco ed abbiamo perso al novantesimo per un episodio. Il mio compito da sempre, da allenatore nei settori giovanili è di valorizzare e far crescere più possibile i ragazzi, lo si fa infondendo loro le motivazioni, ed attraverso il gioco.

Mister, raccontaci e fai i nomi se vuoi dei ragazzi, che spesso e volentieri sono stati aggregati alla Prima Squadra del Monopoli.

Parto da un presupposto che sono grato e rispondo comunque alla tua domanda perché questi ragazzi mi hanno reso orgoglioso di essere il loro tecnico. Molti di loro hanno avuto la possibilità di essere convocati in prima squadra e penso anche che avranno chance in futuro in biancoverde, perché sono sicuro che il Monopoli vuole valorizzare la propria ‘cantera’ e non lasciarli partire. Allora: Glorioso, Desiderato, Giandomenico Iurino, Basile, Capozzo, Napoli, Cascella, tutti ragazzi di prospettiva che hanno ampio margine di miglioramento e che rappresentano il futuro del club e spero possano avere una chance concreta”.

La tua è una filosofia di gioco spregiudicata, svelaci se hai un modulo preferito e su cosa forgi il tuo gruppo di ragazzi, di volta in volta.

Non mi piace parlare di ‘filosofia’ ma prediligo le mie idee, valori ed esperienza che metto a disposizione della società che mi sceglie. Anche quest’anno, a maggior ragione in Lega Pro, la società ha dettato delle linee guida, sul modulo della Prima Squadra e sta a te, saper poi trovare le giuste alchimie ed equilibri. Noi abbiamo giocato sia con il 3-5-2 ma anche con il 3-4-1-2, pressando sempre alto, e puntando sulla riconquista della palla. Punto alle verticalizzazioni, al possesso palla e fraseggio rapido, cercando di fare più gol possibili. E non solo a Monopoli, tutte le squadre una volta assimilati i concetti, si esprimono seguendo certe linee, a prescindere dal modulo di gioco adottato perché è capitato anche di schierare la difesa a quattro. Una cosa, vi svelo, ho detto da subito ai miei ragazzi, quella di far nostra la partita, di non accontentarsi mai. A me piace chiamarla ‘mentalità propositiva e di crescita’. Poi, ci sta che può arrivare la sconfitta perché magari hai preso gol in contropiede o l’episodio arbitrale ti gira contro, ma fa parte del gioco. Mi è stato riferito dai miei ragazzi stesso che lo scorso anno ai pareggi facevano la ‘ola’, oggi quando in un momento più critico abbiamo fatto tre pareggi di fila, nello spogliatoio erano arrabbiati per il risultato e la domenica dopo sono tornati a vincere”.

Dei nomi di alcuni tuoi ragazzi citati precedentemente, entra ancora più nel dettaglio delle loro caratteristiche e se secondo te, potrebbero essere già pronti la prossima stagione, per farsi le cosiddette ossa altrove o continuare nella cantera del Monopoli?

Fortunatamente a Monopoli ho trovato un ambiente su cui si punta molto sui giovani e non credo li lasceranno andare, sarebbe sicuramente un errore. Parliamo di 2003, sotto età che se la sono giocati alla grande. Discorso diverso per la Berretti, classe 2002 di questa stagione dove alcuni sono stati mandati in prestito. Prima ho citato Iurino, il mio portiere che giocava quasi da difensore centrale aggiunto, sapeva impostare l’azione ed all’occorrenza rientrava per ricoprire la sua posizione e dare sicurezza al reparto. Ho citato anche Glorioso, un attaccante alto 190 centimetri, un ragazzo che fa la differenza, ma anche Desiderato, Napoli, rappresentano un valore aggiunto. Menzione anche per Cascella, un 2004 sotto età, un leader silenzioso che sa giocare in tutti i ruoli difensivi. Penso che certi ragazzi, se stimolati in una certa maniera, faranno la fortuna del club. In serie ‘A’ Zenga ha lanciato titolare un 2001, ed i risultati gli stanno dando ragione. Ripeto, sarò ossessivo, i giovani sono il valore aggiunto, e società come Fasano, Sorrento e Venezia, ne sono un esempio eclatante”.  

Obiettivi e sogni nel cassetto, e da barese ti quanto ti piacerebbe allenare un gruppo giovanile del Bari.

Per un barese sarebbe fantastico, ma guardo giorno dopo giorno. Ci sono società che mi stanno contattando, io sposo il progetto, la politica sui giovani, un insieme di fattori che poi ti spingono ad arrivare ai risultati. Ho vinto quattro campionati giovanili su cinque disputati ed un secondo posto con finale playoff giocata (a Gravina al secondo anno, ndr), ma soprattutto dovunque sono andato sono rimasto sempre in ottimi rapporto e continuato a sentire con i ragazzi che ho lasciato. Con me gioca da sempre chi merita, l’unica ‘filosofia’ si chiama ‘meritocrazia’ ed impegno tutto l’anno”.

Se vuoi concludere con dei ringraziamenti per la società biancoverde, a te carta bianca.

Ringrazio il Monopoli Calcio, la presidenza e la persona del Responsabile del settore giovanile, Marcello Chiricallo, un grande intenditore di calcio, ed allo stesso tempo colui che mi ha scelto per questa opportunità di allenare il settore giovanile. Con Chiricallo ci avevo giocato anni fa nell’Ostuni, ma come tecnico non mi conosceva, se non per qualche buona referenza. Grazie però per primo va ai miei ragazzi, loro sono i veri protagonisti, sono stati tutti strepitosi, dal primo all’ultimo. Auguro a loro le migliori fortune, di ritrovarli un giorno e di continuare a credere in sé stessi, perché solo così potranno raggiungere i traguardi prefissati, senza rimpianti”. Foto fornite dal mister Cosimo Lopraino.

Marco Iusco

 


Pubblicato il 2 Luglio 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio