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Intesa Emiliano-M5S: la Barone nuovo assessore al Welfare

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per dimettersi, ha nominato in Giunta la consigliera regionale Rosa Barone del M5S, con deleghe al “Welfare, Politiche di benessere sociale e pari opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria”. A “benedire” l’ingresso del M5S in maggioranza alla Regione Puglia è stato il capo politico pro-tempore dei pentastellati, Vito Crimi, che sulla sua pagina di Facebook ha scritto: “Mentre assistiamo a una crisi di Governo assurda, causata da scelte irresponsabili, altrove la politica continua a lavorare e a costruire nell’interesse dei cittadini. Accade in Puglia, dove a seguito delle elezioni regionali i consiglieri eletti del ‘Movimento 5 Stelle’ hanno deciso di avviare un confronto costruttivo con il presidente della Regione, Emiliano, e la sua maggioranza. Un confronto basato su temi e programmi”. Ma a sorprendere non è tanto la nomina assessorile di Barone, né tantomeno l’ingresso organico del M5S pugliese nella maggioranza di Emiliano, che sono il risultato di un accordo perfezionato subito dopo le regionali settembre e già noto alle cronache da almeno due mesi benché non fosse stato ancora messo in atto, tanto che il governatore pugliese lo scorso novembre, nella formazione della nuova giunta, aveva lasciato apposta vacante la poltrona assessorile destinata ai ‘5 Stelle’, quanto la conclusione di Crimi nel suo post sul social, in cui ha reso noto che “la scelta sarà sottoposta al voto degli iscritti, che avverrà tra alcuni giorni. Tuttavia, è dall’atto della formazione della giunta pugliese che la giunta è priva di un assessore, e questa situazione non fa il bene dei cittadini pugliesi. Pertanto ho autorizzato i nostri consiglieri ad accettare la proposta, con riserva. Il voto dei nostri iscritti in Puglia potrà poi confermare o meno questa scelta, e la loro decisione sarà insindacabile”. Una dichiarazione, quest’ultima, che lascerebbe quasi presumere di essere sul noto programma televisivo “Scherzi a parte”, se non fosse per l’ufficialità e l’autorevolezza di chi l’ha pronunciata. Infatti, dopo circa tre mesi da quando è stata raggiunta l’intesa tra il governatore Emiliano ed il M5S, giustificare che l’ingresso in maggioranza è “con riserva” perché in attesa di consultare gli iscritti sulla piattaforma Rousseau e che, essendo dall’atto di formazione dell’esecutivo pugliese privo di un assessore, “non fa bene ai cittadini” detta assenza, sembrerebbe più una sceneggiata da

barzelletta che un atto politico serio. E, quindi, rispettoso dei cittadini dotati di comune intelligenza che, prendendo atto della nomina della pentastellata Barone, non possono non rendersi conto che trattasi della conclusione di un accordo tra Emiliano ed il M5S rimasto in sospeso, ma in realtà già perfezionato da tempo. Infatti, financo un’esponente della stessa maggioranza di cui ora è parte integrante il M5S pugliese, il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati del Pd, con una nota ha ironizzato: “L’ingresso in Giunta con riserva è già ridicolo a pensarlo, figurarsi a farlo. Ma ciò che più fa ridere e vergognare è che Crimi decida di autorizzare l’operazione per aver salvato ancora una volta i più noti carrozzoni di Puglia, cioè i Consorzi di bonifica”. Però Amati, nel commentare l’ufficializzazione dell’ingresso in maggioranza alla Regione Puglia del partito di Crimi, ha detto anche qualcosa in più: “Capisco Emiliano che spinge per i Cinquestelle in Giunta, sia per intestarsi la prima volta in una regione, che per contribuire a distruggerli”. Un’affermazione, quest’ultima, che forse ha svelato effettivamente le “carte” in gioco e, quindi, il piano politico di Emiliano che verosimilmente non è solo pugliese, ma nazionale, per formare un partito (quello del premier dimissionario Conte) che alle prossime elezioni politiche possa intercettare gran parte dei voti ex-grillini e da tempo in fuoriuscita. Infatti, il dem Amati, nel non fare mistero dei possibili “desiderata”, ci ha tenuto anche a precisare: “mi sarei fatto i fatti miei se non avessi letto che il motivo programmatico principale dell’ingresso in Giunta, cioè quello che ha determinato di rompere ogni indugio e rendere la decisione addirittura urgente, consista nell’aver impedito il transito della sezione irrigua dei Consorzi di bonifica in Aqp, cioè il modo per continuare a tenere in piedi l’attività che fa i maggiori buchi e che pagano i cittadini con le tasse”. Per cui non gli è stato “possibile tacere e assecondare un vorace appetito di posti di potere mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, che per i Consorzi equivale a 15 milioni all’anno per sprechi e super stipendi, con i quali potremmo ogni anno ristrutturare e mettere a norma almeno due ospedali” in Puglia. E questo è un affondo non da poco al M5S pugliese da parte dell’esponente di un partito ora suo alleato in Regione, il Pd per l’appunto, che conferma la confusione e la paradossalità di talune  “mosse” del M5S anche nella nostra regione. Un commento di diverso tenore, ma sostanzialmente di contenuto analogo a quello di Amati, è quello rilasciato dall’eurodeputato pugliese di “Fratelli d’Italia”, Raffaele Fitto, che, ricordando la risposta di Crimi al collega pentastellato Alessandro Di Battista che, su quanto stava accadendo in Puglia, ironizzava: “Vito, controlla Forlani deve averti preso l’account”, si chiede: “Crimi, che oggi dà il via libera ai grillini pugliesi all’ingresso in maggioranza e in giunta alla Regione Puglia, è lo stesso che due mesi fa, il 27 novembre, ha detto: ‘è una fake news l’entrata in giunta’ ?” “La verità – ha commentato Fitto – è che l’accordo Emiliano-M5S è il più classico dei patti di potere, quelli che quando li facevano gli altri i grillini gridavano: ‘venduti’!” perché “oggi, ormai, le parole d’ordine, a Bari come a Roma, – per l’ex sfidante di Emiliano alla Regione – sono trasformismo e poltrone”. Ma – ha concluso Fitto – “per rispetto all’intelligenza di chi ha creduto nel Movimento risparmiassero la farsa del voto sulla piattaforma Rousseau” e “lo facessero anche per rispetto dell’istituzione Regione Puglia”, per poi porsi ironicamente anche la domanda se “Di Battista anche oggi pensa che l’account di Crimi sia stato violato?” Di tutt’altro tenore le dichiarazioni del governatore pugliese sulla recente nomina ad assessore della pentastellata Barone. Infatti, Emiliano ha affermato: “Esiste una buona politica che parla di programmi, di persone, di scelte condivise”. E inoltre, al netto dei ringraziamenti al M5S ed alla coalizione di centrosinistra che ha condiviso la scelta di allargare post voto ad un alleato prezioso la maggioranza pugliese di governo, Emiliano ha dichiarato di essere “pronti a iniziare un confronto serrato non solo con le forze politiche di maggioranza, ma anche con il popolo degli elettori che hanno consentito alla Puglia di proseguire il suo cammino rivoluzionario. Il popolo pugliese è un cervello collettivo che deve trovare continuo ascolto e condivisione nella sintesi della democrazia diretta, caratteristica delle liste civiche e del M5S, con la democrazia rappresentativa, incarnata dalle istituzioni e dai partiti. Sono pronto a girare la Puglia per incontrare anche coloro ai quali non abbiamo ancora saputo spiegare l’importanza per la Puglia e per l’Italia di questa sperimentazione politica umile e aperta”. Con un inevitabile e necessario auspicio per i pugliesi. Ossia che il “cervello collettivo” di cui parla Emiliano non divenga, poi, – come suole dirsi dalle nostre parti – un cervello portato “all’ammasso”.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 27 Gennaio 2021

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