Cronaca

“Io perdero’ il lavoro, ma i nostri ragazzi saranno sempre più ignoranti”

Come possono gli insegnanti precari storici continuare ad amare il proprio lavoro e, soprattutto, continuare a lavorare se si cambiano in continuazione le modalità di reclutamento? E come possono i giovani diventare “cittadini veri” senza studiare il Diritto? “”Sono stata finora una cittadina corretta, votante, attenta alla politica ma sono purtroppo anche un’insegnante precaria del nord, una dei moltissimi che a giugno smetterà per sempre di lavorare per colpa delle scelte politiche attuali, dopo undici anni di servizio quasi sempre nella stessa scuola, anni in cui ha garantito quella continuità scolastica che ai politici piace tanto pur non venendo pagata d’estate bensì essendo licenziata a giugno e riassunta sempre a settembre””, si confessa la prof. Amanda C. Anche lei, confidando nella legge Fioroni del 2007, sapeva che prima o poi sarebbe entrata nei sospirati ruoli della scuola pubblica. Ma lasciamo parlare lei, in prima persona. “”Ora invece rischio di perdere addirittura anche il lavoro, grazie all’atteggiamento che ogni partito ha assunto in merito permettendo la riapertura delle graduatorie per le supplenze e cancellando per sempre i diritti di chi, nel 2007, aveva fatto un progetto di vita, basandosi sulle decisioni politiche prese. Come non potete rendervi conto di quanto sia disperata la nostra situazione? Non siamo precari neolaureati ma gente con famiglia e mutui da pagare…E resteremo a casa perchè sono cambiate le carte in tavola all’improvviso, senza capire perchè…Con la riapertura delle graduatorie, si va ad interrompere la continuità didattica a danno degli studenti e delle famiglie e a sconvolgere la condizione personale, familiare, economica e sociale di migliaia di docenti, di ogni parte del Paese, che nel 2007 scegliendo una provincia per l´insegnamento fecero una vera e propria scelta di vita e che ora, per questo, sono nella disperazione””. Poveri insegnanti precari storici, povera scuola, poveri tutti noi e i nostri figli e nipoti, con una classe docente così malridotta e martoriata. E non è finita. “”Trovo davvero incomprensibile e deprimente questo silenzio dei “media”, nessuno escluso a parte qualche sito internet di settore, in merito a questo tema scottante, ridotto solo a banale quanto strumentale lotta tra precari del nord e del sud, ed in merito alla riduzione degli insegnamenti del diritto e dell’economia nella scuola superiore italiana””. Inutile dire che l´opinione pubblica si è concentrata sui tagli orari subiti da altre discipline ma si sta ignorando, forse volutamente, il destino subito dalle materie giuridico-economiche che, in seguito alla riforma Gelmini, saranno insegnate solamente nei bienni delle scuole tecniche e professionali e in alcuni trienni delle medesime scuole, mentre fino ad oggi in quasi tutti i trienni degli istituti tecnici tali insegnamenti non erano mai stati eliminati. Lo studio del diritto continuerà invece ad essere del tutto assente nei licei e sarà addirittura eliminato, appunto, in alcuni trienni degli istituti tecnici. Chiediamoci allora perché gli studenti del liceo, futuri ricercatori, ingegneri, medici, scienziati o artisti, non devono studiare diritto ed economia? Perché non si dice chiaramente che si vuole negare ai giovani quella riflessione più approfondita che queste due materie permettono? Perchè non si dichiara esplicitamente che non si vogliono creare veri e consapevoli cittadini di un mondo globalizzato? Forse perchè lo studio del Diritto e dell’economia forma i cittadini e dunque anche i futuri elettori? Forse perchè nessuno vuole che i giovani sappiano decifrare le promesse elettorali e valutare l’operato dei governi? Alla luce di tutto ciò, Amanda C., docente precaria di materie giuridiche ed economiche da dieci anni, docente per scelta, proprio per portare ai giovani di ogni grado di scuola questo senso di responsabilità e cittadinanza, continua a chiedersi perchè sia calato il silenzio su questa vicenda. Queste discipline sono insegnate da circa vent’anni nei bienni delle superiori, con l´esplicito obiettivo di fornire ai futuri cittadini una preparazione che li metta in grado di agire consapevolmente in una democrazia, facendo loro studiare tematiche quali, ad esempio, il contenuto della nostra Costituzione, il ruolo delle organizzazioni internazionali e dell´UE, il funzionamento dei mercati e dei sistemi economici. Secondo quanto previsto dalla riforma, quest’obiettivo sarà ora invece raggiunto tramite l’insegnamento della nuova disciplina Cittadinanza e Costituzione, nulla di più assurdo…..Quali docenti di storia avranno infatti il tempo materiale, e le adeguatamente approfondite competenze, per inserire una trattazione giuridica così ampia nelle loro due ore di insegnamento settimanali? “”Non me la sento di rispondere, lo scoraggiamento di fronte a questa situazione è molto, non mi toglie la voglia di protestare ma mi chiedo se tale protesta sarà mai ascoltata…Specialmente dato che, con il prossimo aggiornamento delle graduatorie di noi precari, io come altre migliaia di persone, resteremo a casa dato che tutti i punteggi verranno di nuovo stravolti, prendendo in giro chi, nel 2007, aveva con sacrifici fatto una scelta di vita…””.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 9 Maggio 2011

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