Una risposta forte, sentita ed unitaria, quella dei lavoratori dell’Istituto Oncologico di Viale Orazio Flacco, ieri mattina a Bari, in occasione dello sciopero di due ore preannunciato nei giorni precedenti, quando lavoratrici e lavoratori hanno dato <>, attacca Luca Puglisi. Che continua: <>. Aria pesante, dunque, ieri al Giovanni Paolo II, con la frattura insanabile tra rappresentanti sindacali, parti sociali e dirigenza: molte le ragioni alla base della protesta a cominciare dal pericolo, ormai alquanto reale, della paventata chiusura del polo ontologico del capoluogo pugliese e dal suo ridotto utilizzo rispetto alle effettive potenzialità. Ne citiamo solo alcune. Non è possibile accettare che a causa della carenza di personale sanitario le sei sale operatorie, la Radioterapia e le macchine pesanti (TAC e RMN) non possano funzionare a pieno regime che abbatterebbero, sensibilmente, i tempi delle lunghissime liste di attesa. Puglisi è un rullo compressore: <>. L’azione di lotta di ieri, precisano ancora le Unità Sindacali di Base, è solo l’inizio di una vertenza che vede uniti i rappresentanti dei lavoratori con altre e più incisive azioni, a tutti i livelli, affinché siano date risposte concrete e certe alle tante problematiche evidenziate ed alle “…sacrosante rivendicazioni dei lavoratori”.
Francesco De Martino
Pubblicato il 8 Febbraio 2014