Cronaca

Istituto Oncologico, sindacati ancora all’attacco: “Che fine ha fatto il Consiglio di Indirizzo e Verifica?”

Sembrano già quasi dissolte le parole pesantissime pronunciate dinanzi all’Istituto Oncologico <> di Bari dall’ex candidata governatrice del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia, poi eletta consigliera regionale. “La sanità necessità di trasparenza ed onestà”, lo slogan della giovane pentastellata un paio di mesi fa, decisa ad accendere i riflettori sul disastrato polo sanitario barese. In sciopero, infatti, ad aprile c’erano i dipendenti dell’Istituto, decisi a far sentire la loro voce. Lavoratori che poco prima delle elezioni del 31 maggio manifestavano per denunciare la ‘malagestione’ di quello che doveva essere il fiore all’occhiello della sanità pugliese ed invece sembra ancora dibattersi tra carenze di ogni tipo che ne tarpano le ali da troppi anni. La protesta era stata organizzata dalla segreteria FIALS guidata da Domenico Romano Losacco contro l’attuale amministrazione dell’Istituto che, appunto, pare proprio non rispettare i diritti contrattuali più elementari dei dipendenti (risarcimento buoni pasto, lavoro straordinario, ma anche equa ripartizione dei proventi della sperimentazione dei farmaci per tutti i dipendenti), la loro sicurezza nonché la possibilità di partecipare a procedure selettive interne per coprire ruoli scoperti. Ora Losacco si rivolge direttamente al Consiglio di Indirizzo e Verifica (CIV) dell’IRCCS barese, cioè l’organo che dovrebbe concorrere a determinare, su base annuale e pluriennale e nell’ambito delle risorse assegnate da Stato e Regione, le linee strategiche e indirizzo, valutandone la coerenza con la programmazione didattica e scientifica dell’Università. L’organo presieduto da Emanuele Sannicandro e composto dagli avvocati Tea Dubois ed Emilio Toma e dai dottori Vincenzo D’Alessandro e Maria Pia Vasti ora è richiamato alle proprie responsabilità dai rappresentanti sindacali per verificare il raggiungimento degli obiettivi, ma tenendo presente una situazione di autentico caos che si tende – chissà perché, poi…. – a nascondere sotto al tappeto. Insomma, il C.I.V. è a conoscenza di una lunga serie di problemi irrisolti senza essere mai intervenuto, lamenta la Fials di Domenico Romano Losacco. <>. Ma nel ‘cajeur de doleance’ del giovane sindacalista autonomo barese presentato anche per iscritto a presidente e componenti del C.I.V. per avere risposte concrete, c’è anche spazio per il blocco delle attività di sala operatoria per la U.O. di Ginecologia, che potrebbe anche significare interruzione di pubblico servizio, una Direzione Amministrativa che sembra essere diventata una filiale di “Equitalia” in quanto quotidianamente mette in discussione accordi sindacali siglati negli anni da parte pubblica e sociale. Addirittura si sta “mettendo mano” nelle tasche dei lavoratori, pretendendo la restituzione di ingenti somme di danaro, senza sprecare una parola sull’utilizzo di danaro pubblico per l’assunzione di personale esterno con affidamento diretto per le attività degli uffici CUP/TICKET, a fronte di un esubero di personale amministrativo interno (dichiarato dalla stessa Amministrazione) e senza utilizzare lo strumento dell’ordine di servizio come utilizzato in largo uso e abuso per il personale infermieristico. E allora, cosa rispondono direzione generale e consiglio di indirizzo e verifica a queste e altre denunce rimaste finora sottotraccia, come il conferimento ai “soliti noti”  di contratti di collaborazione con fondi della Ricerca, ma anche l’assenza di distributori automatici di bevande per una semplicissima bottiglietta d’acqua all’interno del nosocomio di Poggiofranco. In ballo, sempre secondo i battaglieri sindacalisti autonomi Fials, anche la grave situazione economica finanziare dell’Oncologico, causata  da entrate mensili dell’Istituto che ammontano a 2,9 milioni di euro, a fronte di 5,1 milioni di euro di uscite con una perdita poco meno di 2 milioni di euro al mese, a fronte della bassa capacità produttiva dei reparti, al limite della chiusura. Una situazione che alcuni mesi fa, però, non ha impedito all’Istituto di ricerca e cura una quaterna di assunzioni di personale amministrativo per quattro anni…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 22 Luglio 2015

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