Cronaca

Istituto Tumori di Bari, niente rinnovo per il direttore scientifico: come mai?

  

Peccato che a Bari i pochi avamposti della sanità che funziona, vengono abbandonati a se stessi. Il consigliere regionale dell’Udc Peppino Longo, infatti, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla sanità Donato Pentassuglia per comprendere “le nomine all’Istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari e il mancato rinnovo dell’incarico al direttore scientifico Cosmo Damiano Gadaleta, dopo appena tre mesi dall’ultimo incarico”. Una decisione sorprendente e inspiegabile per Longo, soprattutto in considerazione dei “prestigiosi ed importanti successi” conseguiti dall’Istituto Oncologico barese sia in termini scientifici che economici, proprio in questi ultimi mesi. Sotto la guida del dottor Gadaleta, infatti, il Ministero della Ricerca ha erogato –udite udite – 1 milione e 800mila euro in favore della ricerca al Giovanni Paolo II, cosa mai avvenuta prima. E tutto questo, come denunciano in una nota a sostegno del lavoro di Gadaleta, pure i rappresentanti della segreteria aziendale della CISL  medici, in presenza di un concorso in via di espletamento, che non giustifica untale valzer di nomine in così breve tempo. “Sarebbe un paradosso – conclude Longo – se la Regione Puglia e l’assessore alla sanità consentissero di perdere una tale professionalità in un momento ed in un settore nel quale ci dovremmo preoccupare di cambiare i medici che non ottengono risultati, e non viceversa”. E allora vediamo come funziona e quali risultati ottiene l’Irccs del capoluogo pugliese, le terapie mediche somministrate per cercare di salvare e curare quante più vite possibile. In realtà bisogna dirlo, tra i centri specializzati in oncologia del Sud Italia un vero fiore all’occhiello è rappresentato dall’Istituto Tumori Giovanni Paolo II Irccs Ospedale Oncologico Bari. Come istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, la struttura pugliese mette a disposizione dei pazienti uno stretto e costante collegamento tra l’attività clinica e i risultati più recenti della ricerca scientifica, nell’ottica di un approccio multidisciplinare integrato. Patologie trattate? La struttura pugliese è un punto di riferimento per la diagnosi e cura di svariate forme tumorali, quali neoplasie del tratto gastro-enterico, neoplasie della mammella, neoplasie del polmone, melanoma, tumori urogenitali, così come occorre sapere che l’attività terapeutica, a seconda dei casi, può prevedere diversi tipi di trattamento, quali chemioterapia, ormoni, immunoterapia, anticorpi e farmaci a bersaglio molecolare. La struttura può contare su trentaquattro posti letto per ricoveri ordinari, ai quali si aggiungono otto posti letto per i trattamenti in day hospital. Tra gli elementi distintivi dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari vi è la presenza al suo interno di un Servizio di Psicologia Oncologica, dedicato ad aiutare i pazienti ad affrontare le diverse fasi della malattia, dalla prima diagnosi ai mesi – altrettanto difficili – nei quali si affrontano i cicli di cura e l’incertezza di sapere se hanno portato o meno ad un’effettiva regressione del cancro. Il servizio è esteso anche ai familiari dei pazienti oncologici, affinché possano anch’essi elaborare un percorso così difficile sul piano emotivo e sostenere nel modo migliore i propri cari. Si tratta quindi di un’attività di grande importanza, sia perché ha ricadute importanti sulla qualità di vita del paziente al quale è stato diagnosticato il cancro, sia perché svariati studi internazionali hanno evidenziato una correlazione importante tra la possibilità di guarigione e un corretto atteggiamento psicologico. Come sa bene il dottor Cosimo Damiano Gadaleta, per i più inspiegabilmente esautorato dall’incarico di direttore scientifico dell’istituto di ricerca e cura tumori barese…(adl)


Pubblicato il 4 Febbraio 2015

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