Karima, pantera italo-algerina
Grandi consensi per Karima che sabato scorso si è esibita al Forma davanti al suo pubblico. Il ‘suo’ pubblico, già : solo trecento spettatori. Karima non può riempire un palasport, tuttavia riuscire con una sola incisione alle spalle a mettere assieme un popolo, seppur piccolo, di fan è cosa non da poco in tempi in cui si vendono pochi dischi e l’industria dello spettacolo si ostina a tenere in via cariatidi e dinosauri a scapito di promesse e volti nuovi da usare e gettare. Trecento spettatori, dicevamo. L’affermarsi della cantante italo-algerina nel salotto televisivo della De Filippi si può dire abbia segnato la dimensione ‘raccolta’ del suo successo. Certo, Karima si è esibita anche al Meazza (in occasione del concerto ‘Amiche per l’Abruzzo’) e davanti alle vaste platee statunitensi per aprire l’ultima tournèe di Withney Houston, tuttavia il suo stile è più vicino alle atmosfere degli spazi contenuti come, appunto, un teatro per pochi intimi quale è lo splendido Forma. Eppure, paradossalmente, Karima nella sua felina esuberanza fisica sembrerebbe nata per arrabbiate esibizioni rock al cospetto di platee vaste e caldissime. Per cui tre sere fa è parso a tutti notevole il felice contrasto tra l’abito che indossava (d’un nero attillato che, senza volgarità, metteva in luce forme mozzafiato) e la sobrietà della presenza scenica. E’ vero che un repertorio come quello presentato al Forma (tutto all’insegna di Burt Bacarach) non giustifica nessun atteggiamento spavaldo o aggressivo, tuttavia pensiamo che questo stile così disinvolto e anche tanto misurato sia iscritto nel suo dna di donna e artista. In una dimensione che potremmo dire da night, Karima ha trionfato in un miracolo di equilibrio. Un personaggio del tutto a suo agio col pubblico, mai furbo o ruffiano. Un’interprete sensualissima, che però non ha bisogno di calcare la mano sul pur prepotente dono di natura e che perciò sa mantenere la presenza scenica nei termini di una simpatia disinvolta e propositiva. Prudente anche nell’approccio musicale, Karima ha scelto di partire in sordina prima di mettere in luce a metà concerto doti importanti (notevole l’estensione vocale, frutto di un’indovinata tecnica respiratoria e del contributo di addominali di ferro). All’altezza della situazione la band d’accompagnamento, un po’ meno la qualità degli arrangiamenti nei quali l’ariosa serenità di Bacarach ha perso qualcosa. Poco male, essendo bastata Karima a colmare la lacuna. Grandi applausi al termine e doppio acclamatissimo bis. Il seguito, come da copione : qualche decina di ammiratori in attesa all’uscita e una girandola di foto, sorrisi, autografi…
Italo Interesse
Pubblicato il 24 Aprile 2013