Cronaca

“L’ invidia è spesso causa di stalking”

 

“L’invidia è spesso causa di stalking, forse una delle maggiormente frequenti”: lo dice in questa intervista al Quotidiano il professor Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all’ Università di Chieti- Pescara, Presidente della Società Italiana di Psichiatria. Ci parla anche della giornata della donna celebrata ieri.

Professor Di Giannantonio. Ieri giorno della donna e tante donne ci lasciano la pelle dopo essere state sottoposte a stalking. Di che cosa si tratta?

“E’ una psicopatologia seria con svariate motivazioni. Una delle più frequenti, spesso importanti per le conseguenze che ha, è l’invidia, uno dei sentimenti più distruttivi, perversi ed insidiosi”.

Cioè?

“Lo stalker per motivi diversi, spesso per bruttezza fisica, incapacità, per asocialità, non regge il confronto con la vittima, si sente inadeguato e inferiore e reagisce perseguitando”.

Nella pratica o mediaticamente?

“Oggi la forma più conclamata è lo stalking mediatico, sui social, con profili anonimi e il problema risiede nella lentezza della giustizia ed anche nel fatto che questi soggetti sono abili nel camuffarsi o nascondersi in profili e siti internazionali. Manifestano un odio seriale, sono devastati, possono diventare pericolosi nelle loro azioni finali. In poche parole sono delinquenti. Creano paura alla vittima e ne modificano la vita alterandola”.

Chi fa queste cose è disturbato di mente?

“Chi vive di odio e di invidia in molti casi soffre di severe psicopatologie”.

Bullismo…

“Fa parte della violenza diffusa del tempo. Penso che la reazione, assieme a quella della legge, dovrebbe essere di natura culturale e partire dalle famiglie”.

Farebbe usare un telefonino di ultima generazione ad un ragazzino di 13 anni?

“Sì, con cautela, sotto il rigoroso controllo dei genitori che devono assumersi tutte le responsabilità”.

Donne, ieri la loro festa…

“Una tappa importante, ma non ci si ricordi delle donne solo l’8 marzo. Bisogna riconoscere il loro valore, eppure, vergogna, in alcune parti del mondo, penso all’Arabia è in atto un’assurda discriminazione”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 9 Marzo 2021

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