Cultura e Spettacoli

“La bambina invisibile”

“La bambina invisibile ” ( edito Castelvecchi) è il titolo di un eccellente romanzo sfogo di Alessia Nobile, al secolo Alessia Vessia. Alessia Nobile è una donna transgender e il libro, scritto per la verità in ottimo italiano e con ricchezza di vocaboli, parla appunto della scissione delle conseguenze, anche a livello sociale, tra corpo e mente. Infatti parte dalla consapevolezza che il suo involucro sin da bambino in realtà contenga, come infatti è, un’anima femminile. L’abbiamo intervistata.

Alessia, perché quel titolo e soprattutto a che cosa si deve l’ aggettivo invisibile che hai sapientemente scelto?

“Il titolo e quello che ho scritto rappresentano quanto ho percepito e mi è successo dall’ infanzia. Capivo di essere nata in un corpo sbagliato e me ne sono accorta sin da quando avevo quattro cinque anni. Una situazione davvero molto brutta e scomoda. Il grande problema, tuttavia, era un altro”.

Cioè?

“A quell’ epoca se lo avessi pubblicamente rivelato, sarebbe stato uno scandalo. La mia situazione era percepita come qualcosa di non accettabile, una cosa brutta. Insomma, temevo di non essere accolta per quel che ero in realtà e avrei messo a disagio la stessa mia famiglia”.

I tempi oggi sono cambiati…

“Non del tutto. Innegabilmente esiste maggior tolleranza e più inclusione, ma il pregiudizio resta. Penso soprattutto al mondo del lavoro che per chi si trova nella mia situazione è quasi inaccessibile, vado con la mente ai diritti sociali ancora negati in gran parte. Insomma, chi vive nella mia situazione per molti lati è ancora invisibile”.

Insomma, nei giudizi prevale il corpo…

“Esattamente e questo è molto sbagliato, perchè bisognerebbe invece valutare il contenuto”.

Parliamo di Bari. Come è il tuo rapporto con la città e sei stata accolta?

“Senti, io sono girovaga e vado un po’ dappertutto. Non vedo grandi differenze, anche se devo confessarti che Bari tutto sommato mi ha accettato e mi accoglie bene”.

Da te vengono maggiormente uomini o donne?

“Uomini. Cercano oltre al fatto fisico, una spalla su cui piangere e sfogarsi, insomma un contatto umano. Da me e con me l’uomo non si sente giudicato per quello che è. La donna invece vuole prevalentemente il macho”.

Il libro sarà presentato a Bari il giorno 23 marzo ore 18,00 presso la libreria Feltrinelli in via Melo.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 15 Marzo 2022

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