Cronaca

La bambola di Sonia era rossa

Si chiamavano Patrizia Messineo, Sonia Burri, Silvana Serravalli, Francesco Cesare Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Errica Frigerio, Giuseppe Patruno. Morirono alle 10:25 del 2 agosto di quarantadue anni fa alla stazione di Bologna insieme ad altri 78 innocenti. Venivano tutti da Bari. Chi erano ? Posti su una lapide, i nomi sembrano somigliarsi tutti. E invece dietro ogni nome c’è sempre una storia tutta personale su cui sarebbe il caso di soffermarsi, per realizzare appieno la mostruosità di certi gesti e riflettere sull’opportunità o meno del perdono. Sonia Burri aveva solo 7 anni e in compagnia della sorella Patrizia Messineo (una diciottenne appena diplomatasi in Ragioneria), della zia Silvana Serravalli (una trentaquattrenne, insegnante presso una scuola elementare di Bari), dei nonni materni e delle cugine era nella sala d’aspetto. A differenza della sorella e della zia, uccise sul colpo, Sonia fu trovata dai soccorritori ancora viva accanto alla sua bambola rossa ; morì in ospedale due giorni dopo. Francesco Cesare Diomede Fresa, di quattordici anni, era partito in treno col padre Vito Diomede di 62 anni – un oncologo che dirigeva l’Istituto di Patologia Generale della Facoltà di Medicina di Bari – e con la madre Errica Frigerio, di 57 anni, insegnante di Lettere presso l’Istituto ‘Pitagora’, allo scopo di evitare il traffico dell’autostrada… Giuseppe Patruno aveva diciotto anni e faceva l’elettricista. Stava trascorrendo un periodo di vacanza con il fratello a casa di amici a Rimini dove avevano conosciuto alcune ragazze straniere. Quella mattina era salito in auto  assieme al fratello e ad un amico per accompagnare a Bologna le ragazze che dovevano tornare in patria. Parcheggiata l’auto, i ragazzi entrarono in stazione e si diressero verso il primo binario dove era in sosta il treno per Basilea. Giuseppe “accelerò il passo” e si ritrovò molto vicino all’esplosione, che lo uccise. Il fratello, che si era attardato, si salvò… E le altre 78 vittime ? le relative micro biografie sono consultabili sul sito dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Il 2 agosto è considerata la Giornata in memoria di tutte le stragi. Per ricordare quella carneficina, nella ricostruzione dell’ala della stazione distrutta è stato creato uno squarcio nella muratura. All’interno, nella sala d’aspetto, nel punto dello scoppio è stata mantenuta la pavimentazione originale. Il settore ricostruito presenta l’intonaco esterno liscio e non «bugnato» come tutto il resto del fabbricato in modo da essere immediatamente riconoscibile e meglio visibile. È stato mantenuto intatto uno degli orologi nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, quello che si fermò alle 10:25.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 2 Agosto 2022

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