Cronaca

La Banca Popolare di Bari dovrà risarcire altri risparmiatori

Altre tegole per la Banca Popolare di Bari dal punto di vista processuale: con quattro recentissime decisioni tutte depositate non più di un paio di settimane fa e precisamente il 10 gennaio scorso, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie – istituito presso la Consob – ha condannato la Popolare di Bari a risarcire quattro risparmiatori per aver venduto azioni emesse dalla stessa banca senza rispettare gli obblighi informativi. A fondamento delle decisioni, vertenti su questioni analoghe, è stato posto “l’inadempimento da parte dell’intermediario degli obblighi di informazione precontrattuale sulle caratteristiche e sul grado di rischio degli strumenti finanziari (…) in relazione al mancato assolvimento degli obblighi di informazione rafforzata previsti per i prodotti illiquidi”. Insomma, secondo il Collegio, dagli atti sono emerse numerosi comportamenti non corretti delle banca: anzitutto con riguardo al profilo di rischio e alle competenze specifiche in ambito finanziario attribuite al consumatore. In un caso questionari di profilatura sono risultati molto datati e non aggiornati; in un latro caso lo stesso questionario questionari era sottoscritto da due persone, rivelandosi così inidoneo a raccogliere le specifiche caratteristiche di ciascun risparmiatore. Il Collegio, sul punto, ha confermato il precedente orientamento, secondo cui: “l’intermediario non può che essere chiamato a profilare tutti i cointestatari ed a svolgere la relativa valutazione di adeguatezza/appropriatezza, tenendo conto comunque del profilo più conservativo”. Con queste ennesime decisioni che ricalcano altre del passato, l’Arbitro Consob ha ribadito il comportamento non corretto tenuto da questa banca nel collocamento delle azioni. “In sostanza, ha dichiarato l’avvocato Massimo Melpignano responsabile Nazionale Banca e Finanza, che ha assistito nei procedimenti i risparmiatori, l’Arbitro Consob ha condannato il comportamento della banca che si è resa colpevole di non aver informato correttamente i risparmiatori in particolare avvisandoli della natura illiquida delle azioni a loro vendute, condizionando l’investimento che altrimenti sarebbe stato indirizzato su altri titoli”. “È indispensabile una riforma del sistema -ha precisato il legale – che obblighi le banche soccombenti, in questo caso la Banca Popolare di Bari a rimborsare immediatamente i risparmiatori senza costringerli, dopo aver già riportato una vittoria davanti all’Arbitro Consob, ad attivare il procedimento davanti al Tribunale perché la banca non paga”. E non basta. “È questo l’impegno dell’Associazione”, ha invece fatto sapere Fabrizio Premuti, Presidente Nazionale di Konsumer Italia “chiederemo immediatamente un incontro con tutte le Autorità responsabili affinché i consumatori vedano riconosciuto il valore delle decisioni dell’Arbitro Consob senza essere costretti ad attendere altro tempo e a spendere altri soldi in un giudizio civile”. In passato l’istituto barese di Corso Cavour era stata pure condannata a pagare l’intero importo delle somme investite, a eccezione di quelle versate oltre dieci anni prima dell’atto interruttivo della prescrizione. Il principio sul quale ha fondato la sua decisione il tribunale partiva dalla mancanza di specifiche informazioni ai clienti non soltanto circa la natura e le caratteristiche del titolo, ma soprattutto la situazione finanziaria dell’emittente, il suo ‘rating’ ed eventuali situazioni di difficoltà finanziaria, per cui alla fine l’intermediario per il giudicante è venuto meno “ai più basilari obblighi informativi”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 25 Gennaio 2022

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio