Cronaca

La Biblioteca regionale pare avere un futuro, le lavoratrici per ora ancora no….

Sembra tutto fatto: dalla firma del protocollo fra i presidenti della Giunta e del Consiglio Comunale e il sindaco di Bari, alle foto in conferenza stampa, fino ai proclami per favorire la diffusione della cultura per tutti. Insomma, per la riqualificazione degli edifici della Caserma Rossani tutto a posto, con il polo bilbliotecario della Città Metropolitana bello e pronto, là a rappresentare sicuramente una buona notizia, per tutti. In primo luogo perché il progetto prevede la riunificazione di due strutture culturali molto importanti per la città di Bari che hanno però finora operato autonomamente, senza momenti di scambio ed interazione. Eppure, per Anna Lepore, segretaria Cgil/Nidil, non tutto fila così liscio. Anzi, è più che evidente quanto la collaborazione fra i due istituti che si occupano di ricercare, catalogare e mettere a disposizione della cittadinanza libri, giornali, riviste, materiale video e sonoro renderebbe ancora più utile la presenza sul territorio di biblioteche. Magari, però, senza scordare i diritti dei lavoratori. Insomma, anche per la sindacalista barese è una buona notizia la certezza che la sede nel futuro polo bibliotecario resterà nel centro di Bari, nell’ex Caserma Rossani e per di più all’interno di un “contenitore sociale”. Il che sicuramente faciliterà l’accesso alla cultura da parte di fasce di popolazione molto più ampie. E’ anche una buona notizia perché finalmente la Teca del Mediterraneo avrà una collocazione che si potrà definire dignitosa. È infatti recente la polemica scoppiata qualche mese fa per il trasferimento delle stanze della biblioteca del consiglio regionale in locali angusti e totalmente inadeguati, avvenuto a settembre 2014, quando per creare uno spazio da destinare ai giornalisti precari, le postazioni di alcune operatrici sono state spostate dalle stanze che occupavano da anni in via Giulio Petroni, alle spalle della sede del consiglio regionale della Puglia, ad un’altra sistemazione, estremamente angusta e certamente non adeguata ad ospitare il lavoro di 5 persone per 8 ore al giorno. Manca però quella che sicuramente è la notizia più importante: quale sarà il destino delle lavoratrici che da quattordici anni catalogano, schedano, archiviano riviste, libri, pubblicazioni di vario genere messe a disposizione della cittadinanza barese e non solo dalla teca del mediterraneo? Anna Lepore spiega: “Si tratta di Lavoratrici precarie che da quasi 15 anni garantiscono un servizio utile a tutta la comunità pugliese attraverso una lunga sequela di contratti atipici, l’ultimo dei quali scadrà a settembre 2015, fra meno di sei mesi , e che non sanno cosa accadrà dopo questa ennesima scadenza. Sono dipendenti con contratto a tempo determinato della cooperativa vincitrice della gara d’appalto per la gestione del servizio biblio-documentale per il triennio 2012-2015”. L’occasione della definizione di una sede definitiva che raccolga in un solo luogo i servizi della mediateca e della teca del mediterraneo è sicuramente da cogliere al volo, non solo per assicurare a tutta la cittadinanza barese e pugliese la possibilità di accedere ad un ricchissimo patrimonio di materiale cartaceo e multimediale finora dislocato in due sedi distanti fra di loro, ma anche per garantire a chi ha per anni custodito qualche materiale, la continuità lavorativa che finora si è basata solo su una lunga serie di contratti precari e che merita finalmente di veder premiata la propria dedizione al  lavoro con il riconoscimento di una stabilizzazione del posto di lavoro che siamo certi l’amministrazione della città metropolitana metterà fra i propri impegni futuri. Intanto, le lavoratrici, e il sindacato Nidil Cgil aspettano dalla prossima amministrazione regionale  un segnale di attenzione, perché si attivi dal giorno successivo al suo insediamento e si occupi del loro futuro, che per ora arriva solo a settembre di quest’anno. Poi di certo non resta niente, specie per le lavoratrici sempre più precarie della Teca Regionale della Puglia…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Aprile 2015

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