Cronaca

La campagna elettorale ha imboccato la dirittura d’arrivo

La campagna elettorale delle regionali in Puglia ha imboccato ormai la corsa verso la linea del traguardo conclusivo, fissata – come è noto – per le ore 24 di venerdì prossimo, a cui seguirà la consueta pausa di riflessione pre-elettorale del giorno antecedente all’apertura dei seggi. Ed è proprio in questi ultimi giorni che si giocano le sorti non solo dei papabili candidati a governatore, ma anche i destini degli oltre 1000 aspiranti consiglieri regionali, anche se per molti di questi la corsa verso l’aula del Palazzo barese di via Gentile è di fatto simbolica, perché molte delle 29 liste presenti in questa competizione elettorale non supereranno la soglia di sbarramento del 4% riservata a quelle in coalizione, per essere ammesse alla ripartizione dei seggi, o dell’8% per quelle singole. Quindi, l’effettiva sfida per l’elezione a governatore e quella per accaparrarsi alcuni dei 50 seggi previsti per il Consiglio regionale pugliese sostanzialmente si riduce sostanzialmente di parecchio. Ed è in questi ultimi giorni di campagna elettorale che la partita, tra tutti i potenziali concorrenti impegnati concretamente per vincere o essere eletti, si fa ancora più aspra e difficile di quanto non lo sia stata finora. Infatti, sul fonte del centrosinistra ad impensierire di più il governatore uscente e ricandidato per la riconferma, Michele Emiliano, è non solo lo sfidante di centrodestra, Raffaele Fitto, ma anche il candidato renziano Ivan Scalfarotto, che – come è noto – guida una coalizione di tre liste di area laica e di centrosinistra a cui fa da capofila il neo partito di “Italia Viva”, di cui è leader Matteo Renzi. Una coalizione, quest’ultima, che ha lanciato una sfida nei confronti del centrosinistra guidato da Emiliano, e di cui è parte essenziale il Pd di Nicola Zingaretti, non solo sul programma ma soprattutto sui valori tradizionali del centrosinistra, che – a detta dei principali promotori della candidatura di Scalfarotto, vale a dire Renzi, Carlo Calenda ed Emma Bonino, non sono più affatto rinvenibili nel “supermarket politico” che sostiene il governatore pugliese uscente. Infatti, Scalfarotto a margine di un incontro elettorale a Bari, al fianco della ministra alla famiglia edalle pari opportunità, Elena Bonetti, ha rilevato: “Questa sinistra in Puglia ha un’etichetta di sinistra ma nessuna sostanza di sinistra”. Ed ha poi aggiunto: “Io sono molto contento che ci sia qui la ministra Bonetti per ringraziarla per esempio per quello che ha fatto per l’approvazione della doppia preferenza di genere in Puglia, una norma sicuramente progressista e di sinistra che questo Consiglio regionale non ha voluto approvare, l’ha calendarizzata nell’ultima riunione in piena notte dopo cinque anni di totale inerzia a dimostrazione che la sinistra non si predica si deve praticare”. “Ricordo – ha continuato Scalfarotto – che questo Consiglio regionale, che questo governo regionale presieduto da Emiliano, non ha approvato la legge contro l’omotransfobia che invece è stata approvata in Campania. Lo dico soprattutto perché voglio ricordare i fatti
di Caivano, Ciro e Maria Paola, viviamo ancora in una situazione nella quale omofobia e transfobia sono presenti nel Paese, infatti spero che anche il Parlamento approvi presto la legge”   Ed ancora: “Ricordo, per esempio, che il Comune di Potenza ieri ha incredibilmente approvato una risoluzione contro la legge di contrasto all’omotransfobia ed é veramente incredibile che un Comune così vicino alla Puglia prenda una decisione di questo tipo”. E sempre con riferimento al competitor di centrosinistra, Emiliano, lo sfidante di Italia Viva ha inoltre dichiarato: “Questa Regione ha un Presidente che tiene un sacco di deleghe per sé, sapete che Emiliano ha fatto il Presidente della Regione ma anche l’assessore all’Agricoltura e alla Sanità”, annunciando: “Io non terrò nessuna delega per me tranne una, che sarà la delega all’uguaglianza” e spiegando: “Perchè l’uguaglianza tra le persone deve essere una cosa trasversale a tutto quello che facciamo, non é una politica
aggiuntiva a tutte le altre ma è una modalità nella quale facciamo tutte le cose che ci spetta di fare”. “La Puglia – ha sottolineato Scalfarotto – é una regione apertissima da questo punto di vista, io non sarei neanche il primo presidente apertamente omosessuale, c’é già un precedente a dimostrazione che questa é una regione estremamente accogliente e inclusiva e rispettosa”. “Quindi, – ha concluso l’aspirante governatore di centrosinistra alternativo ad Emiliano – dovessi diventare presidente della Regione lo sarò con delega alle politiche sull’uguaglianza”. Ma un pericolo elettorale più consistente per il governatore uscente è rappresentato dalla candidata governatrice del M5s, Antonella Laricchia, che in questa tornata elettorale, già da alcune settimane, si sta facendo affiancare da quasi tutti i maggiori leader nazionale del Movimento a causa del tentativo di Emiliano di sottrarre, col voto disgiunto, consensi non al partito pentastellato ma alla sua aspirante governatrice. Infatti, da ultimo, l’attuale capo politico del “Movimento 5 Stelle” e vice ministro dell’Interno, Vito Crimi, parlando con i giornalisti delle elezioni regionali in Puglia, a Canosa ha dichiarato: “Laricchia ce la farà sicuramente, noi siamo convinti che la Puglia ha bisogno di un cambio di passo veramente importante”. Infatti, ha rilevato Crimi: “Oggi ci ritroviamo con gli stessi personaggi che si ripropongono ad ogni tornata elettorale, l’unica novità, l’unico vero cambiamento è il Movimento 5 Stelle e, se volete effettivamente un cambiamento, Antonella Laricchia”. Ed un effettivo cambiamento a queste regionali pugliesi non sappiamo se ci sarà davvero. Però, di certo le sorprese non mancheranno. E per tutti.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Settembre 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio