Cronaca

“La campagna elettorale ha trasformato Emiliano in un clone del Dottor Jekyll -Mister Hyde?”

 

Il candidato presidente del centrosinistra alle prossime regionali, Michele Emiliano, nel corso della sua campagna elettorale avviata da tempo sta criticando duramente la gestione e i risultati della sanità pugliese del governatore uscente Nichi Vendola, espressione anch’egli di una coalizione di centrosinistra, promettendo ai cittadini cambiamenti e rivoluzioni radicali nel comparto sanitario pugliese, qualora fosse eletto presidente della Regione. Infatti, il candidato presidente del centrosinistra, da ultimo, ha financo invitato i direttori generali delle Asl pugliesi, appena nominati,  a dare le dimissioni in caso di sua elezione, per avere mani totalmente libere in scelte e nuovi indirizzi sanitari. Un distinguo, quello deciso da Emiliano, per la Sanità che sta suscitando critiche e malumori all’interno della stessa coalizione di centrosinistra che dovrebbe sostenerlo alle elezioni per succedere a Vendola alla guida della Regione, ma che non è sfuggito neppure a qualche esponente regionale di opposizione, come Domi Lanzillotta (Ncd), che con una recente nota, inviata alla stampa locale, si chiede: “La campagna elettorale ha trasformato Michele Emiliano in un clone del Dottor Jekyll -Mister Hyde?”. Infatti, il capogruppo degli “alfaniani” nell’Aula di via Capruzzi, nello stesso comunicato, fa presente che Emiliano è il segretario del Pd pugliese e che tale partito “ha costituito l’asse portante del governo Vendola, che ha nominato tre dei cinque assessori alla Sanità (quelli espressamente ‘politici’, ai quali andrebbe aggiunto il ‘tecnico’ Fiore che ha annunciato la sua prossima candidatura nello schieramento di centrosinistra) che si sono succeduti negli ultimi dieci anni; compreso quello attualmente in carica, il quale ha concorso – almeno crediamo – nella scelta e nell’indicazione degli attuali dg (ndr – delle Asl pugliesi)”. E, continuando nel commento, Lanzillotta ironizza affermando: “Un partito (ndr – il Pd ) che evidentemente ha avuto un segretario a sua insaputa, o che ha agito all’insaputa del suo segretario, in un comparto estremamente delicato (la Sanità assorbe l’ottanta per cento del bilancio regionale), avallando o peggio imponendo alla coalizione e alla maggioranza scelte politiche ben marcate”. Ma c’è di più. L’esponente regionale di Ncd a conclusione della sua nota rincara la dose d’ironia sull’atteggiamento critico di Emiliano alla sanità di Vendola e dichiara:  “Un caso di schizofrenia da curare con tempestività: per questo serve un sistema sanitario che nell’interesse della comunità pugliese sia guidato senza indugi o tentennamenti dai tecnici chiamati ad affrontare nei rispettivi territori le emergenze ereditate. Lasciandoglielo fare senza influenzare e condizionare la necessaria programmazione di medio – lungo periodo, che non può essere ulteriormente posticipata: se infatti il malato è grave ma non in pericolo di vita, attendere tempi presunti migliori può essere fatale per la sanità pugliese”. Questi i rilievi di Lanzillotta al dualismo politico del candidato governatore del centrosinistra. Di contro, però, il centrodestra pugliese, ad appena pochi pesi dal rinnovo dell’Assemblea regionale, non ha ancora un nome da contrapporre ad Emiliano nella corsa per la presidenza regionale, che nonostante tutto resta tuttora il favorito nella successione a Vendola. Infatti, nel centrodestra la confusione regna sovrana e non si dimenticano neppure le vecchie rivalità interne alla coalizione, se non addirittura allo stesso partito, che in passato hanno contribuito non poco alla sconfitta pugliese delle regionali del 2010, quando Silvio Berlusconi era a capo del Governo ed il pugliese Raffaele Fitto era uno dei suoi ministri. Anzi, a volte, i protagonisti di quella sconfitta si ripetono nella contrapposizione, come sta accadendo ora per la scelta del candidato presidente. Da una parte Fitto ed il suo entourage che vogliono le primarie e dall’altra la ex senatrice leccese Adriana Poli Bortone che, invece, vorrebbe Francesco Schittulli alla guida del centrodestra alle regionali. Posizione, di quest’ultima, subito rintuzzata dal capogruppo “fittiano” di Forza Italia alla Regione, Ignazio Zullo, che si domanda: “Che senso ha affermare, come fa la senatrice Poli Bortone, di puntare su Schittulli pur sapendo a priori che la partita è persa?”. E rileva: “Uno Schittulli consacrato dalle primarie sarebbe vincente su Emiliano perché le primarie servirebbero a mettere in movimento una classe dirigente, uomini e donne di partito e della società civile, giovani ma soprattutto le nostre idee, i nostri programmi e i nostri valori e tutta la rabbia che abbiamo dentro per creare in Puglia quella rivoluzione necessaria per una salutare alternanza di governo. Essere legittimati dalle primarie è la vera rigenerazione di un centrodestra che si è perso negli anni dentro le pulsioni narcisistiche di persone che già nel 2010 hanno operato per portarci alla sconfitta, rinnegando quel Pdl che loro stessi avevano generato”. Per poi concludere: “Quelle persone oggi hanno il dovere di dare un contributo per la vittoria e non per continuare a sfasciare e non possono permettersi di dettare diktat di sorta”. Quindi, niente diktat dalla Poli Bortone, ma evidentemente solo da Fitto, come avvenne per le regionali del 2010. Ma così probabilmente la storia delle sconfitte del centrodestra pugliese alle regionali è destinata a ripetersi. E, stando così le cose, non è affatto escluso che si ripeta anche alle prossime.  

 

 

 Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 6 Gennaio 2015

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