La ‘carogna’ e il campo di battaglia
‘La Carogna’ fa parte di un trittico (completato da ‘Lucifero’ e ‘La camera ardente’) che Chiara Guarducci ha pubblicato sotto il titolo ‘La neve in cambio’. Il rifiuto, il distacco e la decomposizione sono le costanti di un’opera segnata da un senso cupo e doloroso dell’amore e pensata per una sola interprete femminile. In ‘La carogna’, la voce narrante è quella di una donna reduce da una vita sentimentale fratta in quattro disastrose frazioni. Sul testo della Guarducci è intervenuto Leo Lestingi che, dopo un’ampia rimodulazione ne ha tratto : ‘Trovatemi il cuore e tenetemelo perché va all’indietro’. Nell’interpretazione di Silvia Cuccovillo, diretta dallo stesso Lestingi, l’atto unico è andato in scena al Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma. Una donna senza nome racconta di come amore e sesso consumati senza fortuna l’abbiano sbranata, riducendola, appunto, ad una carogna. L’avvio è lento, assai coreutico : come una crisalide che sgusci dal suo bossolo, una donna giovane e seducente, succintamente vestita, poco a poco viene fuori dal tulle nero che l’avvolge. Il buio resterà una costante dell’allestimento : Neri sono gli indumenti di lei, che, all’interno di un oceano oscuro, pendola lungo un breve, triangolare arcipelago di luci che piovono taglienti ora su un divano, ora su un tavolinetto, ora in proscenio. Ed è in proscenio che spesso si reca la ‘carogna’ a evadere la statura del proprio dolore per fare spazio ad una comunicazione più spiccia, di colore polemico e casereccio. Vi è come costretta, dovendo riprendere fiato prima di tornare a sprofondare nella vastità della propria solitudine. Un’immergersi che alterna esuberanza anche autoironica a lacerati momenti di impotenza. Questo saliscendi umorale, che si specchia in un alternarsi di acuti e ricadute meste, fa della ‘carogna’ la prefica di sé stessa (sensazione corroborata dall’ampio velo bruno che con sensualità l’avvolge e che molto dà di gramaglie). ‘Trovatemi il cuore…’ è il canto di morte di una donna prosciugata da uomini atti non più che al sesso, una donna incredula dinanzi all’altrui impermeabilità all’amore, questo sentimento gestito col… freno a mano tirato. ‘Trovatemi il cuore…’ è alito di vento sul campo a battaglia finita. E il campo è il corpo di una donna sfatta da una lotta impari. Ben diretta, una Cuccovillo felicemente versatile dà vita a un’interpretazione densa e accorata. Indovinate le scelte musicali. – Prossimo appuntamento al Piccolo : sabato 7 e domenica 8 gennaio con ‘Meg per gli amici’, di S. Velitti. Con : Nietta Tempesta, Saverio Desiderato e Luciano Montrone. Regia di Nietta Tempesta. Direzione scenica di Claudio Farina. Produzione : Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma.
Italo Interesse
Pubblicato il 20 Dicembre 2016