Cronaca

La Carovana antimafia. Minervini:“Mappatura partecipata dei beni confiscati”

Ammonta a 5miliardi di euro, la somma che ogni anno le mafie, l’evasione fiscale e la corruzione sottrae ai cittadini onesti, in tutta Italia. Una somma confermata dai dati e dai numeri raccolti tra gli Enti nazionali. Un costo enorme che ricade ovviamente sull’intera collettività, aggravando la crisi economica e compromettendo lo sviluppo del territorio. Molto è stato fatto contro la mafia, ma ancora tanto c’è da fare. E così, il 30 marzo, è partita la carovana internazionale antimafia, per il suo sedicesimo viaggio. E’ stata promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil, Banca Etica e La Ligue de Eneseignement. Partita da Tunisi, cioè dal paese che ha dato avvio al percorso delle primavere arabe, si è poi spostata in Sicilia, per poi proseguire nel resto d’Italia e nelle regioni del Sud francese. Lo scopo principale è quello di portare solidarietà e rendere visibili le esperienze positive di lotta alla mafia. Ad oggi non è ancora chiaro il numero dei beni confiscati. Nella sola Puglia dovrebbero essere circa 800 e nella città di Bari circa 100, alcuni dei quali assegnati alle associazioni per il riutilizzo sociale. Tra questi, vi è quello situato in Piazza San Pietro, destinato ai giovani ed aperto alla cittadinanza, allo scopo di coinvolgerla nei progetti antimafia. Al secondo piano del palazzo confiscato, ogni anno si svolgono laboratori di facilitazione all’apprendimento, laboratori di cittadinanza attiva, seminari formativi, campi di lavoro della legalità e molto altro ancora. “I beni confiscati sono una risorsa per il territorio e con la carovana antimafia intendiamo trasmettere proprio questo messaggio, diffondendo quelle che sono le iniziative promosse dalle associazioni del settore. Riutilizzare i beni confiscati – ha poi proseguito l’assessore Minervini – è il modo migliore per infliggere del male alla mafia stessa. Nella città di Bari sono 14 i beni già oggetto di cantiere”. Importante, dunque, è trasmettere il messaggio dell’utilità dei suddetti beni, condividere questi luoghi con gli abitanti della zona, per far capire loro che “le nostre associazioni non si sono impadronite indebitamente di questi edifici e di questi spazi, ma che il recupero è indispensabile al fine di una condivisione collettiva” ha sostenuto entusiasta Livia Cantore, il responsabile dei beni confiscati Libera Puglia. Restituire alla collettività un quartiere che è stato vittima della criminalità e del sopruso, offrendo uno spazio che possa essere utile ai giovani e alle donne, questo l’obiettivo principale della lotta alla mafia, che dal 1989 nella città di Bari, ha portato grandi risultati, come confermato dalle parole di Stefano Fumarulo dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità. Oggi le strade baresi sono più sicure, ma è indispensabile far passare il messaggio che c’è ancora molto da fare e che tutti devono collaborare gli uni con gli altri. “La legalità conviene a tutti – ha sostenuto Alessandro Cobianchi, il coordinatore della Carovana internazionale antimafia – Basti pensare che ogni giorno muore una persona a causa della droga e che l’Italia è al primo posto tra i Paesi d’Europa e terza nel mondo, per quanto concerne il gioco d’azzardo. La Carovana vuole raccontare un Paese distrutto, ma intende offrire anche delle risposte e raccontare delle buone pratiche”.

Nicole Cascione


Pubblicato il 12 Aprile 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio