Cronaca

La Caserma dimenticata dei carabinieri di Palese

Due consiglieri comunali baresi, Pasquale Finocchio del centrodestra (Pdl) e Donato Radogna del centrosinistra (Api), dopo aver appreso nei giorni scorsi dalle pagine del maggior quotidiano della situazione di degrado igienico ed ambientale del porticciolo di Palese e di tutto il Lungomare della Prima circoscrizione amministrativa, hanno chiesto che il Presidente ed il Direttore generale dell’Amiu, l’Azienda per i servizi d’igiene urbana, relazionino urgentemente alla competente Commissione comunale sulla situazione del litorale delle ex frazioni a nord di Bari. A Palese e Santo Spirito, però, i problemi non sono soltanto quelli di carattere igienico-sanitario, che durante la stagione estiva diventano più evidenti, sia perché la gente è più presente in strada, sia perché la popolazione in queste due ex frazioni si raddoppia per la presenza di villeggianti e bagnanti pendolari, che si riversano sulla costa dall’entroterra. Infatti, alcuni cittadini residenti tutto l’anno a Santo Spirito, dopo aver appreso che a Palazzo di Città “qualcuno” si è finalmente accorto della situazione igienica sul tratto di Lungomare cittadino che va da lido Lucciola fino a Pizzillo (nei pressi del vecchio Tira a volo militare), hanno ironicamente commentato: “Al Comune si ricordano di Palese e Santo Spirito solo nell’approssimarsi delle campagne elettorali, o quando l’Amministrazione barese deve occuparsi di varianti urbanistiche ed appalti, per qualche affare da dare agli amici degli amici.” E, poi, continuando hanno aggiunto: “Basti vedere la paradossale vicenda della nuova caserma dei Carabinieri di Santo Spirito, o quella dell’ormai vecchia storia dell’ex piazza Mercato di Palese, dove il Comune ha abolito l’unica area libera esistente nel centro storico del paese ed ora non ci sono più idonei spazi all’aperto in cui poter svolgere aggregazioni pubbliche, tanto che per alcune manifestazioni gli organizzatori sono costretti a farle in strada nella zona 167, utilizzando un tratto di viale Leonardo Del Turco, oppure il piccolo sagrato antistante la Parrocchia di San Michele, con disagi facilmente immaginabili, sia per la circolazione stradale che per i residenti della zona, oltre che per il pubblico partecipante.”

Infatti, la scandalosa vicenda dell’unica piazza centrale di Palese, abolita dall’Amministrazione barese con la scusa di dover far posto alla sede comunale della Circoscrizione, è ormai nota in molti ambienti cittadini, sia per le “ragioni politiche” che determinarono lo scempio, sia per quelle di carattere meramente materiale, essendo stata quell’area “ben individuata” da qualche amministratore barese in vena d’affari, in quanto ben si prestava alle diverse varianti, non solo urbanistiche, che servivano per edificare in quella zona un edificio pubblico. Varianti che, difatti, furono effettuate e che erano indispensabili ad amministratori e tecnici per poter, in seguito, giustificare imprevisti e varianti in corso d’esecuzione, che alla fine hanno fatto lievitare il costo complessivo dell’opera, ma anche l’onorario del tecnico esterno, come Gesù aveva fatto con i pani ed i pesci. Non meno scandalosa è pure la vicenda per la realizzazione della nuova caserma dei Carabinieri a Santo Spirito. Anche per questo problema il Comune di Bari è al centro di critiche e sospetti ancora maggiori di quelli che riguardano la sede della nuova Circoscrizione a Palese. Infatti, anche per l’immobile della caserma il Comune è ricorso ad una variante urbanistica. E qui ancora peggio della ex piazza Mercato, perché a beneficiare della variante sono stati dei privati cittadini che a loro volta hanno poi ceduto l’area ad un’impresa privata, la Debar spa, che ha realizzato su quel suolo, sempre in deroga al Prg, anche la sede per ospitare gli ambulatori ed uffici della Asl. Sede della caserma e dell’Asl neppure in via definitiva, ma in locazione per nove anni rinnovabili al massimo per altri nove ed a prezzo di mercato. Sta di fatto che l’Asl occupa la nuova struttura già da oltre un anno, mentre la caserma dei Carabinieri non si è ancora trasferita, poiché il canone di locazione della nuova sede risulterebbe – a detta dei bene informati – troppo esoso per il ministero, tanto più ora che le casse statali sono è in clima di “spending rewiu”.  Alla luce di tale motivo, molti cittadini di Santo Spirito si chiedono come mai nessun amministratore locale ha mai pensato di proporre alla Prefettura di utilizzare come sede per la caserma dei Carabinieri la struttura sul lungomare Cristoforo Colombo, che un tempo ospitava la sede della Guardia di Finanza. Infatti,  tale edificio e di proprietà demaniale e per le effettive esigenze della locale stazione l’immobile sarebbe – secondo molti cittadini – più che sufficiente per ospitare una caserma il cui organico non è mai stato superiore ad una dozzina di unità. Servirebbe soltanto ristrutturale e rendere idoneo l’antica Torre della Finanza e la struttura immobiliare ad essa annessa. “Al più – sostiene qualcuno – si dovrebbe fare un ampliamento dell’edificio che affianca l’antico torrione” però i carabinieri e, soprattutto, la cittadinanza avrebbero pure qualche vantaggio in più se la caserma fosse ubicata in una posizione più centrale, facilmente raggiungibile e ben più visibile del territorio. Un sicuro vantaggio l’avrebbe pure il ministero, che non sarebbe più costretto a farsi carico di un onere eccessivo per una stazione periferica dei carabinieri, situata ad appena quattro o cinque chilometri dalla sede della Compagnia. Ed in tempi di vacche magre per le casse pubbliche non sarebbe certo cosa da poco.

 

Giuseppe Palella          


Pubblicato il 11 Agosto 2012

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