La ‘centoporte’ diventò carrozza sanitaria
Nell’imminenza del Natale 1915 i baresi videro giungere in stazione un treno d’un tipo mai visto : Non era un merci, ma poteva dirsi un treno passeggeri, quello? Lungo le fiancate le carrozze erano segnate da vistose croci dipinte di rosso… Benché quel genere di convogli non fosse una novità in Italia (già ne aveva fatto impiego l’Armata Sarda per lo sgombero dei feriti all’indomani della battaglia di Montebello del 20 maggio 1859), era la prima volta che nel capoluogo faceva scalo un treno ‘sanitario’ o treno- ospedale. Da quel momento e sino alla fine della guerra quel treno – il n° 5 della Croce Rossa – avrebbe fatto la spola fra Bari e gli ospedali della provincia trasportando i malati e i feriti scaricati in porto dalle navi-ospedale che provenivano dall’opposta sponda adriatica. La composizione di questi treni prevedeva, oltre la locomotiva, l’utilizzo di 14 fra carri e vetture. Di questi 14 vagoni, i primi quattro erano adibiti a funzioni varie (bagagliaio e magazzino, alloggio ufficiali ed infermiere, cucina e deposito viveri, mensa e deposito), mentre i restanti dieci erano destinati al trasporto degli infermi. Di questi ultimi dieci, sette potevano accogliere 24 barelle a testa, uno ospitava la sala operatoria con annessa infermeria (altre 12 barelle), un altro era destinato ai malati infettivi (14 barelle) ; nell’ultimo alloggiava il personale di assistenza, cioè portantini, addetti alle pulizie e ai servizi vari (36 letti e 6 brandine). La vettura base era la cosiddetta ‘centoporte’, un tipo di carrozza di III classe che prestò servizio tra il 1928 e gli anni ottanta (una curiosità en passant : quando la terza classe fu abolita, il che avvenne nel 1956, le FS, non sapendo come rimpiazzare queste decrepite vetture, le riclassificò in vetture di seconda classe senza apportare la minima miglioria). La centoporte era detta così per il fatto di presentare ben dieci porte per fiancata allo scopo di favorire la rapida salita e discesa dei viaggiatori lungo le tratte locali a forte affollamento. Benché a cassa interamente metallica (una innovazione per l’epoca) e provvista di riscaldamento a vapore, la cento porte presentava uno schema concettualmente vicino a quello delle diligenze, per cui poteva ospitare fra gente seduta – su panche di legno – e gente in piedi anche più di cento passeggeri. Inoltre, non prevedeva scompartimenti. Questa particolarità consentiva, sbullonando sedili e porta-valigie, di ottimizzare tutto lo spazio disponibile. Fu questo il motivo principale che rese tali vetture idonee alla riconversione in carrozze sanitarie. Una di queste vetture è esposta nei locali del Museo Ferroviario della Puglia a Lecce ; faceva parte proprio dei q uel convoglio n° 5 della Croce Rossa assegnato a Bari.
Italo Interesse
Pubblicato il 23 Marzo 2017