Cronaca

La Cgil si mobilita per la riforma della Pubblica Amministrazione e il rinnovo dei contratti

Il sindacato Cgil di Bari si è mobilitato, a partire da oggi, con volantinaggio e assemblee in tutti i  posti di lavoro del pubblico impiego, dalle ore 11 alle ore 14, per protestare contro la mancata approvazione del punto 45 della riforma dell’Amministrazione Pubblica proposta dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della P.A.Il punto in questione prevede il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro ormai scaduto dal 2009. Domenico Ficco, Segretario Generale Fp Cgil Bari, ritiene: “che non ci possa essere una riforma della P.A. senza la riapertura di una discussione consapevole sul rinnovo dei contratti, non solo per sanare una discriminazione fino ad oggi perpetrata a danno dei lavoratori pubblici, ma anche per governare qualsiasi vero processo di riforma della pubblica amministrazione”. In effetti sembra che questo contratto non venga firmato da circa 5 anni, a cui pare aggiungersi un altro precedente quinquennio di contratto poco incisivo.“Non tutto quello proposto dal Presidente del Consiglio -continua Ficco- ci trova in disaccordo: siamo disponibili a discutere su parecchi punti, perché è da tempo che ci battiamo proprio per il riconoscimento di istanze quali i limiti ai compensi dei singoli, la semplificazione e la flessibilità delle regole del turn over, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la centrale unica degli acquisti e l’accorpamento degli enti. E ancora: “noi andiamo anche oltre, infatti chiediamo lo sblocco totale e immediato del turn over per dare la possibilità a giovani e precari di entrare a pieno titolo nelle pubbliche amministrazioni.”L’idea dell’organizzazione sindacale confederale, è quella di ricevere la vera proposta su come cambiare la Pubblica Amministrazione proprio dai lavoratori, per tutelare e innovare lo stato sociale e difendere la qualità della vita quotidiana dei cittadini.“Fra i 44 punti della proposta quello riguardante l’abolizione dell’iscrizione delle aziende alle Camere di Commercio, ci trova assolutamente contrari –ha continuato il Segretario- perché innanzitutto si tratta di un’amministrazione che vive del diritto annuale versato dalle aziende ossia della tassa che le imprese pagano per l’iscrizione, ma anche perché la chiusura di questo ente comporterebbe non poter più fare ad esempio analisi di mercato i cui dati vengono forniti dall’Ente che fa il monitoraggio delle imprese in quanto fonte ufficiale. Così come non siamo d’accordo, conclude Domenico Ficco Segretario Generale Fp Cgil Bari, sulla riduzione delle aziende municipalizzate ad un numero stabilito senza aver fatto prima un’analisi in base al loro funzionamento e alla loro utilità”.Effettivamente il Paese esige una riforma della pubblica amministrazione che punti sul lavoro e sul sistema dei servizi ai cittadini, e non sia un pacchetto preconfezionato e imposto; si tratta di un’opportunità:  aprire una fase di riforma con la partecipazione e il confronto delle parti sociali.Per il resoconto sulla mobilitazione bisognerà aspettare a giugno. 

 

Anna Deninno


Pubblicato il 23 Maggio 2014

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