“La Cirinnà è una legge pessima imposta da una minoranza alla maggioranza degli italiani”
Ha da poco pubblicato un libro molto accattivante e da meditare: Lettera agli Italiani per i tipi della Marsilio. Ci riferiamo al giornalista e scrittore biscegliese Marcello Veneziani. Con l’intellettuale pugliese, parliamo del suo libro, ma anche della legge Cirinnà, delle unioni civili per approdare infine a Papa Francesco e alla fede cattolica.
Veneziani, perchè quel titolo al suo libro e che cosa ha scritto nella sua lettera agli italiani?
“Ho voluto dire agli italiani, ovviamente in modo modesto e non superbo, quello che penso dell’attuale situazione. L’Italia non è mai scivolata tanto in basso come oggi. Un degrado lento, ma costante. Ho inteso dire quello che stava e sta accadendo e che spesso viene taciuto. Il tutto, comunque, senza intenti catastrofici”
Perchè?
“Il mio pessimismo volge al positivo. Sono un interprete dell’ottimismo della disperazione. Intendo dire: peggio di così non è pensabile e possibile, abbiamo raschiato il fondo del barile, ed è difficile pensare o prevedere che si possa fare peggio. Partendo da questo presupposto, dico che l’Italia è in grado di riprendersi. Nei momenti difficili, e questo lo è, abbiamo sempre dato il meglio reagendo, l’Italia ha saputo risollevarsi nei momenti bui della sua storia”
Lei non ha mai fatto mistero di essere un intellettuale di destra, in questa prospettiva, qual è la sua idea sulle unioni civili?
“La Cirinnà è una legge pessima. Ma prima di tutto non comprendo tanta fretta nell’approvare questo provvedimento, quando esistono ben altre priorità sentite dagli italiani. Ma si sa che la lobby gay e il conformismo intellettuale spingono e sono molto potenti. Ritengo che il baccano sulle unioni civili vuol distogliere dalle reali e gravi emergenze del Paese”
E la Cirinnà?
“La vuole imporre una minoranza alla maggioranza degli italiani. E’ una pessima legge perchè pensa di equiparare, sbagliando, le unioni omosessuali alla famiglia vera e al matrimonio. Tutto questo è assurdo nel metodo, e nel contenuto, persino contro la Costituzione. Quanto alle adozioni si avrebbe un danno grave per i figli che hanno diritto ad un padre uomo e mamma donna. La storia delle adozioni mi sembra l’ anticamera dell’utero in affitto”.
Da poco, dopo l’intervista di Monsignor Galantino al Corriere della Sera sembra che la Chiesa italiana si sia svegliata, tuttavia sconcerta l’atteggiamento tiepido di alcuni vescovi, lei che ne pensa?
“La Chiesa ai tempi di Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI e del cardinal Ruini aveva avuto atteggiamenti molto più fermi su questi punti ed ha fatto bene. Oggi non so se una scelta di profilo battagliero oggi avrebbe pagato. In ogni caso è vero che abbiamo tanti vescovi compiacenti col progressismo”
Qual è la sua idea su Papa Francesco?
“Lui piace, perchè compiace. Non credo, però, che sul piano della fede il suo bilancio possa essere considerato positivo, anzi. Se è vero che ha popolarità, tuttavia questa popolarità non sembra portare risultati concreti alla Chiesa, visto che la presenza alla messa domenicale non è lievitata, anzi è calata e i seminari sono ancora semivuoti. In sintesi, il suo successo, che gode di un conformismo dei media, non produce effetti positivi nella diffusione e nella pratica della fede. Lui ha barattato il trascendente con l’oggi”
Andrà al Family Day?
“Ci vado, ed è una gran bella manifestazione da incoraggiare e spero che al Governo e a Renzi arrivi un segnale chiaro e forte. Penso sia una sorta di riunione dei Cobas della tradizione, e lo dico in senso positivo”.
Bruno Volpe
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Pubblicato il 27 Gennaio 2016