Cronaca

La città che non va: non solo cattivi odori a preoccupare i residenti della periferia

Non e’ solo l’ex fabbrica “Fibronit” che produceva amianto, meglio nota come fabbrica della morte all’incrocio fra Japigia e San Pasquale a preoccupare i residenti. Si accavallano, infatti, altri esposti e denunce dei cittadini a tutela della loro salute, specie con l’avvicinarsi del cambio di stagione e il passaggio di consegne in vista dell’estate. Stavolta contro miasmi e cattivi odori provenienti da un grosso oleificio posto all’incrocio fra i rioni S. Pasquale e Mungivacca. Nei mesi scorsi e’ stato un gruppo di cittadini residenti in via Pezze del Sole e vie limitrofe a segnalare il problema, mediante alcune petizioni che potrebbero essere consegnate a Palazzo di Città nelle prossime settimane. Il problema, ben noto anche alle Istituzioni sanitarie locali da tempo, è rappresentato dall’aria della zona, maleodorante al punto da costringere molti cittadini a vivere praticamente ventiquattro ore su ventiquattro con porte e finestre sprangate. Ma a rischio anche la salute, considerata l’alta concentrazione di pulviscolo atmosferico con l’effetto che lastrici, tavoli, piante e indumenti, sono costantemente ricoperti da uno strato sottile di polveri scure. In aggiunta a rischi c’e’ quello alla salute pubblica, si legge negli esposti presentati in passato ad Asl e Arpa, considerato che il pulviscolo che si diffonde dall’oleificio di Mungivacca viene continuamente inalato dai residenti con intuibili e gravi danni al sistema respiratorio. Insomma, i residui inquinanti sono quasi certamente da attribuire ai fumi e vapori di combustione emessi nell’aria da un opificio che dista pochi metri dalle citate vie. Conclusione? <>, si leggeva nell’ultimo esposto-denuncia dei residenti di Via Pezze del Sole, tenendo nella debita considerazione il rischio per la pubblica salute, dopo il silenzio di questi ultimi anni. E ora tutti si augurano un pronto intervento da parte degli enti interessati, comune in testa dopo un anno del cambio della guardia a Corso Vittorio Emanuele. Troppi i pericoli conseguenti all’inalazione di polveri residue di combustione, a danno dei cittadini residenti nelle vicinanze dell’Oleificio. Ma a far squillare più forte la sirena dell’allarme nelle stanze dell’Arpa della Regione Puglia e se necessario della Procura della Repubblica, se dovessero perdurare certi strani silenzi, la presenza in zona di due strutture sanitarie ad alta rilevanza specialistica nazionale nell’area inquinata da cattivi odori e gas. Quali, ad esempio, l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, l’Istituto Oncologico, nonché la clinica Mater Dei. Conclusione? I cittadini hanno chiesto ai responsabili delle Istituzioni comunali, sanitarie e regionali competenti di intervenire con urgenza, ognuno per quanto di propria competenza, di non perdere altro temo. Per loro, infatti, si ritiene altresì necessario, accertare la presenza delle polveri scure intorno alle abitazioni in questione, nonchè la composizione chimica, l’origine delle stesse e l’impatto ambientale e sulla pubblica salute. Insomma, e’ stato chiesto di attivare tutte le misure idonee a salvaguardare i residenti e le loro abitazioni, sino alla estrema misura del sequestro, al fine di evitare l’ennesimo caso nella nostra Città di patologie tumorali dell’apparato respiratorio.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 12 Maggio 2015

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