La città che non va: non solo cattivi odori a preoccupare i residenti della periferia
Non e’ solo l’ex fabbrica “Fibronit” che produceva amianto, meglio nota come fabbrica della morte all’incrocio fra Japigia e San Pasquale a preoccupare i residenti. Si accavallano, infatti, altri esposti e denunce dei cittadini a tutela della loro salute, specie con l’avvicinarsi del cambio di stagione e il passaggio di consegne in vista dell’estate. Stavolta contro miasmi e cattivi odori provenienti da un grosso oleificio posto all’incrocio fra i rioni S. Pasquale e Mungivacca. Nei mesi scorsi e’ stato un gruppo di cittadini residenti in via Pezze del Sole e vie limitrofe a segnalare il problema, mediante alcune petizioni che potrebbero essere consegnate a Palazzo di Città nelle prossime settimane. Il problema, ben noto anche alle Istituzioni sanitarie locali da tempo, è rappresentato dall’aria della zona, maleodorante al punto da costringere molti cittadini a vivere praticamente ventiquattro ore su ventiquattro con porte e finestre sprangate. Ma a rischio anche la salute, considerata l’alta concentrazione di pulviscolo atmosferico con l’effetto che lastrici, tavoli, piante e indumenti, sono costantemente ricoperti da uno strato sottile di polveri scure. In aggiunta a rischi c’e’ quello alla salute pubblica, si legge negli esposti presentati in passato ad Asl e Arpa, considerato che il pulviscolo che si diffonde dall’oleificio di Mungivacca viene continuamente inalato dai residenti con intuibili e gravi danni al sistema respiratorio. Insomma, i residui inquinanti sono quasi certamente da attribuire ai fumi e vapori di combustione emessi nell’aria da un opificio che dista pochi metri dalle citate vie. Conclusione? <
Antonio De Luigi
Pubblicato il 12 Maggio 2015