La colpa? sempre del lupo (cattivo)
I cacciatori non demordono. Rimasti in pochi ed esecrati dai più. hanno cambiato lessico. Invece di sparare e uccidere fra loro si parla di ‘prlievo selettivo’. E parole come, sangue e carniere sono state bandite dal loro vocabolario. La caccia è ora ‘arte venatoria’. Per cui, non esiste ragione di vergognarsi. Anzi. Se praticata nel rispetto delle legge e della natura, affermano questi signori, la caccia non è esercizio di violenza ma occasione formativa. Questione di punti di vista. Per quanto ci riguarda, ‘battute’, appostamenti, safari e competizioni hanno valore se di mezzo c’è solo un obiettivo fotografico. Non di meno esistono cacciatori ‘schizofrenici’, cioè estremamente sensibili verso il mondo animale e al contempo compresi della necessità, se non del dovere di svolgere un funzione determinante all’interno dell’immenso gioco di equilibrio che in natura si sviluppa fra specie diverse. Un cacciatore di questo tipo è il nonno-guida spirituale dell’innominato protagoniste de ‘La grande foresta’, un testo di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, diretto dal primo e interpretato dal secondo. Con questo spettacolo della Coop. Thalassia andato in scena al Nuovo Abeliano avantieri sera si è chiusa la prima giornata di Maggio All’Infanzia. Un grande foresta è habitat dove si snoda un percorso di crescita che tra ‘abbattimenti’ e altre ‘emozioni’ tribali (il sangue caldo della preda che ‘segna’ le guance del cacciatore) porterà un bambino a diventare un giovane uomo. Lepri, volpi e lupi ovviamente cattivi cadono sotto i colpi di armi da fuoco, con l’unico (buon) risultato di spingere un ragazzo a non impugnare più un’arma. Quella raccontata dal bravo D’Elia è storia che prende, al di là delle ragioni addotte a giustificazione di stragi gratuite. Un merito, questo, che va riconosciuto alla messinscena di Niccolini e D’Elia stante soprattutto la modestia del supporto scenografico e la discutibilità del light design (quale la necessità di tenere accese le luci di mezza sala?). ‘La grande foresta’ procede pacatamente, senza sussulti. A parte un po’ di pianoforte, non ha bisogno di effetti speciali per lasciare il segno, Ciò significa una cosa sola, che la storia, piaccia o no, è scritta bene e raccontata meglio. – Intanto Maggio All’Infanzia prosegue. Ben sette gli appuntamenti in programma oggi. Si comincia alle 9,15 al Kismet con ‘Fuori classe’ (La Pulce) e si termina ancora al Kismet alle 19,30 con ‘Pelle d’Oca’ (Compagnia Arione – de Falco).
Italo Interesse
Pubblicato il 18 Maggio 2013