“La Commissione Cultura? Come i Carbonari: decide a porte chiuse, in segreto…”
Dovrebbero essere pubbliche e massimamente pubblicizzati, gli incontri della Commissione che sta esaminando le richieste di finanziamento per spettacoli ed eventi dopo l’avviso pubblico pubblicato dal Comune di Bari. E invece no, dopo un primo incontro reso noto a tutti i partecipanti al bando, perlopiu’ associazioni, cooperative ed enti teatrali e di spettacolo, che hanno presentato richiesta di finanziamento per l’anno 2014, la Commissione nominata da Emiliano –che ha trattenuto per anni e anni la delega assessorile alla Cultura- si riunirà e deciderà a porte chiuse, peggio di come facevano i Carbonari prima del Risorgimento. Ma l’ex magistrato non è Giuseppe Mazzini e le cose dovrebbero essere cambiate dai moti del 1834, per cui Vittorio Cosentino del Collettivo barese ‘Teatraperto” ha deciso di armarsi di santa pazienza per vederci chiaro. Ed ha rivolto una richiesta scritta con istanza di accesso agli atti ad amministratori vecchi e nuovi (il neo primo cittadino Decaro prenderà possesso della sua stanza lunedì prossimo), ma anche al direttore generale Vito Leccese e al presidente di una Commissione che, evidentemente, vuole mani libere per decidere gli spettacoli da finanziare a Bari (in questi ultimi sei mesi scarsi 2014) a spese dei contribuenti. Ricapitolando: il 16 giugno la commissione è stata giustamente pubblica e pubblicizzata, come prescrive la legge, ma le prossime riunioni, a detta della commissione e dei suoi componenti, non saranno più pubbliche né pubblicizzate. Vittorio Cosentino è molto perplesso: <
Francesco De Martino
Pubblicato il 20 Giugno 2014