Primo Piano

La commissione Trasparenza sconfessa Decaro sul “Petruzzelli”

La commissione consigliare alla Trasparenza del Comune di Bari sconfessa il sindaco, Antonio Decaro (Pd), e decide invece di conoscere comunque sulla vicenda “teatro Petruzzelli” le proposte degli eredi Messeni-Nemagna, convocandoli insieme al loro difensore, l’avvocato Ascanio Amenduni, per la seduta del 21 dicembre prossimo.  Infatti, come è noto, il Primo cittadino barese la scorsa settimana ha annullato l’incontro che, in precedenza, egli stesso aveva richiesto ai Messeni Nemagna ed al loro legale, per tentare di definire con un’intesa transattiva la complessa vicenda che si è determinata per l’immobile del politeama barese di corso Cavour e dello storico marchio aziendale ad esso legato, dopo l’incendio del 27 ottobre del 1991 e la sua successiva ricostruzione da parte dello Stato. Decaro, che aveva fissato per il 9 dicembre scorso, a Palazzo di  Città, l’incontro con i proprietari del teatro Petruzzelli, due giorni prema dell’appuntamento ha stranamente disdettato unilateralmente l’incontro, a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal legale dei Messeni Nemagna, l’avvocato Amenduni per l’appunto, accusandolo di praticare sulla questione “giochi  al rialzo”, “prove muscolari” e, addirittura, “provocazioni”, finalizzate ad un presunto innalzamento di pretese economiche, a seguito della recente sentenza della Corte d’Appello di Bari, che ha ristabilito la proprietà del noto teatro barese in capo agli eredi dei costruttori della struttura. Una sentenza, quindi, favorevole ai proprietari che, come si ricorderà, erano stati dichiarati decaduti dalla loro titolarità sull’immobile dal Comune di Bari, che con una delibera di consiglio comunale (la n. 33/2010) si era auto dichiarato proprietario anche dell’immobile che ospita il teatro, poiché – secondo l’Amministrazione barese dell’epoca – i Messeni Nemagna erano decaduti dal diritto di superficie acquisito sul suolo comunale di corso Cavour con l’atto di concessione del 1896, a seguito della mancata ricostruzione del teatro a loro spese  dopo l’incendio doloso del 1991.  Ma l’avvocato Amenduni, a sua volta, con una lettera del 9 dicembre scorso, inoltrata in pari data al sindaco Decaro, nel respingere tutte le accuse del Primo cittadino, lo aveva invitato ad effettuare comunque l’incontro già fissato per il pomeriggio di giovedì scorso e, “onde evitare nuovi, spiacevoli equivoci”, aveva proposto “di estendere la partecipazione alla stampa” affinchè la stessa potesse “in assoluta trasparenza” quale fosse effettivamente “la situazione in atto tra le parti”. Però, così non è stato, poiché – come è noto – il sindaco Decaro ha ritenuto di non accogliere l’invito di Amenduni e, quindi, di non fare definitivamente chiarezza sulla vicenda. Infatti, il sospetto del difensore della famiglia proprietaria del “Petruzzelli” è che, dopo due espropri (l’ultimo “di fatto) dichiarati illegittimi dagli organi giudiziari, il sindaco Decaro punti non ad un’intesa transattiva con gli eredi dei costruttori del teatro come in realtà ha dichiarato dopo le due recenti sentenze della Corte d’Appello di Bari che hanno riaperto la partita sulla “vicenda” del teatro Petruzzelli, bensì ad un terzo esproprio. Fatto da chi? Infatti, prescindendo dalla dubbia legittimità di un esproprio per “pubblica utilità” di un immobile la cui destinazione a contenitore teatrale è vincolata “ab origine” e che, – come si ricorderà – in caso di abusiva variazione, cadrebbe di diritto (e gratis!) in mano pubblica, poiché il Comune (proprietario del suolo su cui è stato realizzato il politeama) riotterrebbe la proprietà piena di detto suolo e, quindi, anche dell’immobile, perché i titolari del diritto di superficie decadrebbero da titolo, si tratterebbe di capire “chi” tra Comune di Bari e Stato dovrebbe mettere mano al “portafoglio”, per far fronte agli esosi costi un esproprio, per altro temerario? Ora, però, al Comune a voler far luce sulla vicenda ci si è messa anche la commissione Trasparenza, che ha deciso di voler sentire direttamente dai Messeni Nemagna e dal loro difensore di fiducia quali sono le loro reali proposte per transigere ai contenziosi legali già terminati ed a quelli che potrebbero ancora cominciare qualora non si raggiungesse in tempi brevi un’intesa tra le parti in causa. Ed a contraddire (o, forse, a tradire) il sindaco Decaro nella commissione comunale alla Trasparenza questa volta sono stati due consiglieri di maggioranza (Nicola Amoruso del Pd e Livio Sisto della lista civica “Decaro sindaco”) che, unendo il loro voto a favore della richiesta di audizione di Amenduni e degli eredi del “Petruzzelli” proposta dalle opposizioni, hanno determinato l’approvazione di detta proposta. Una decisione, questa della commissione consigliare Trasparenza, che sicuramente crea imbarazzo al sindaco Decaro e che, quindi, di certo non dovrebbe avergli fatto fare salti di gioia. Ma anche i consiglieri Amoruso e Sisto, al cospetto di Decaro, potrebbero verosimilmente non aver fatto salti di gioia, seppur consapevoli della loro legittima, corretta ed effettiva necessità di chiarezza sulla vicenda.  Vedremo la contromossa del sindaco Decaro sulla “questione Petruzzelli”, dopo questo piccolo sgambetto di una parte della sua stessa maggioranza.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Dicembre 2021

Articoli Correlati

Back to top button