La Commissione Ue “richiama” la Regione per il notevole ritardo nella spesa dei fondi Fears
Non soltanto le forze di opposizione (di centrodestra ed M5s) alla Regione e qualche voce “fuori dal coro” della maggioranza parlano di “fallimento” del governo regionale a spendere le risorse europee a disposizione della Puglia, ma ora anche il Direttore Generale del dipartimento “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione, Jerzy Plewa, con una recente missiva fatta pervenire al governatore pugliese, Michele Emiliano, ha stigmatizzato l’incapacità del nostro Ente di governo locale a spendere i fondi previsti dal programma di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020. La nota della Commissione di Bruxelles a firma del Dg del dipartimento “Agricoltura e Sviluppo Rurale” ha, inoltre, evidenziato come, dati gli evidenti ritardi nelle procedure di istruzione ed erogazione da parte della Regione Puglia dei fondi europei già a disposizione della stessa, sarà praticamente difficile spendere entro il 31 dicembre del 2019 le somme che ammontano a 246 milioni di euro, di cui 148,8 di fondi Fears, con il serio rischio che si verifichi il disimpegno automatico di tali importi. Ma c’è di più. Il Direttore Generale europeo, oltre al rilievo innanzi accennato, ha imposto al governatore pugliese, Emiliano, di redigere ogni due mesi una relazione degli eventuali progressi compiuti. In definitiva, una sorta di commissariamento di fatto della nostra Regione da parte della Ue per la gestione dei fondi europei nel comparto Primario. “Il presidente Emiliano – ha commentato il capogruppo forzista alla Regione, Nino Marmo – molto probabilmente cercherà di far finta di niente, come spesso gli accade quando emergono i fallimenti della sua amministrazione, ma sul disastro del Psr adesso abbiamo anche la certificazione dell’Unione europea”, chiedendo immediate spiegazioni in Consiglio su come il governatore intenda risolvere questa “drammatica situazione”. Ancor più duro sulla vicenda il commento dell’ex governatore pugliese di centrodestra ed ora eurodeputato del partito di “Fratelli d’Italia”, Raffaele Fitto, che in una nota ha dichiarato: “Non era mai successo prima, perché mai prima d’ora l’Agricoltura pugliese si è trovata nelle condizioni di rischiare di perdere, fra poco più di un mese, ingentissime risorse europee”. “L’indecenza è tale – ha proseguito Fitto – che non si perdono finanziamenti qualsiasi, ma addirittura quelli relativi alle ‘misure’ la Regione aveva considerato ‘prioritarie’ e per le quali, invece, il livello di spesa è estremamente ridotto o pari a zero”. Quindi, per l’eurodeputato salentino del partito di Giorgia Meloni e che potrebbe essere l’antagonista del centrodestra di Emiliano alle prossime elezioni regionali, trattasi di “un totale fallimento certificato anche dalla dura lettera inviata dalla Direzione generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale della Commissione Europea”. “Un fallimento così eclatante – per Fitto – che ora la stessa Direzione non si fida più e chiede che entro gennaio 2020 venga inviata dalla Regione la prima relazione puntuale su quali azioni vengono messe in campo per riparare al disastro, e successivamente le relazioni da inviare dovranno avere una scadenza bimestrale”. Infatti, ha poi rilevato l’ex governatore di centrodestra: ““Da tempo e più volte avevamo lanciato il grido di allarme”, che però “Emiliano ha non solo ignorato, ma peggiorato la situazione”, poiché “di fronte alle nostre puntuali e precise analisi della spesa, anzi della non spesa, sosteneva pubblicamente che la situazione non era quella denunciata, anzi incredibilmente e irresponsabilmente parlava di più del 100% di spesa”. Ma – ha sottolineato inoltre Fitto – “oggi non siamo contenti di avere ragione, siamo molto rammaricati nel vedere un settore fondamentale della nostra economia non solo in ginocchio ma anche allo sbando totale”, per concludere affermando che “oggi appare ancora più chiaro perché l’altro giorno, Emiliano, commentando i dati di Bankitalia abbia ‘dimenticato’, guarda caso, di far riferimento a quelli dell’Agricoltura pugliese”. Anche sul fronte del centrosinistra pugliese, e quindi della maggioranza di governo della Regione Puglia, il consigliere regionale Fabiano Amati del Pd, che – come è noto – sfiderà Emiliano nel voto ai gazebo del 12 gennaio prossimo per la guida della coalizione alle regionali del 2020, ha commentato i rilievi della Commissione europea alla Puglia per i fondi comunitari dell’Agricoltura non ancora spesi, non senza spunti polemici nei confronti del governatore. Infatti, ha dichiarato Amati in una nota al riguardo: “Sull’agricoltura saremo vigilati a vista, in pratica commissariati, e spero che serva a ridurre il danno. Ovviamente, dobbiamo rimboccarci seriamente le maniche, rinforzando la dotazione di personale, perché il messaggio dell’Europa mette in evidenza una situazione da risanare, per aiutare gli agricoltori e evitare una riduzione di fiducia dei pugliesi nelle politiche agricole e di sviluppo rurale dell’Unione europea”. E lo sfidante fasanese di Emiliano alle primarie ha inoltre sottolineato: “Il problema è che se prometti ai cittadini che grazie all’Europa sarai in grado di dare sostegno, e poi non riesci nell’intento per disattenzione, carenza di personale e un eccesso di burocrazia fatta di regole e cavilli, finisce che le persone non credono in te – e questo è il danno minore – ma soprattutto nell’Europa” con la conseguenza – secondo Amati – che “nasce anche così il diffuso seguito alle sirene del nazionalismo, del sovranismo e del risentimento nei confronti della società aperta”. Per concludere poi con un affondo che, allo stato dei fatti, appare quasi scontato per l’Agricoltura pugliese: “Purtroppo sono scettico visti i tempi brevi e il notevole contenzioso sulle possibilità di fare spesa entro i termini indicati dal Dg europeo, pur confidando ovviamente sulla auspicabile riduzione del danno, perché qui si tratta di risorse non erogate a un settore ad alta intensità di posti di lavoro”. Ma ciò è forse il minimo che possa dirsi sulle conseguenze che interesseranno un settore, quello agricolo pugliese per l’appunto, che già di per se è praticamente in una situazione comatosa, per la quale le provvidenze della Ue, ora a “rischio” in Puglia, sarebbero una salutare “boccata” d’ossigeno. Ed è sicuramente per questo che da ogni parte politica, a prescindere se di maggioranza od opposizione, si augurano che non svanisca.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Novembre 2019