Cronaca

La Consob sanziona la Bpb per alcune irregolarità nel piazzamento delle azioni

La Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa)  ha sanzionato la Banca Popolare di Bari ed i suoi vertici per  le modalità di determinazione del prezzo delle azioni durante gli aumenti di capitale effettuati nel 2014 e nel 2015. Infatti, secondo l’Organismo di vigilanza e controllo delle attività di Borsa e delle società operanti sul mercato interno del risparmio l’Istituto bancario barese nello stesso periodo sarebbe anche  responsabile di gravi omissioni nei prospetti informativi di accompagno ai varati aumenti di capitale, oltre che molti clienti a cui sono state vendute le azioni in quegli anni presentavano un portafoglio inadeguato e per carenze procedurali ed errori operativi nella gestione degli ordini di vendita, quando vi era ancora il mercato interno. Sanzioni, quelle recentemente emesse dalla Consob contro la Bpb, che – secondo il Comitato degli azionisti dell’Istituto bancario barese –  rafforzerebbero giuridicamente le ragioni di quanti, tra i soci dio Bpb, intendano agire per via legale al fine di recuperare l’intero valore dell’investimento, effettuato a suo tempo, per l’innalzare il capitale di detta Banca ed ora invece deprezzato di circa il 75% delle somme investite.  Come noto, infatti,  il prezzo di vendita delle azioni della Banca Popolare di Bari è sceso dal massimo storico di 9,53 a 2,38 euro, con una perdita secca di circa il 75% per chi aveva comprato a prezzo pieno. Tracollo che ha allarmato la moltitudine dei circa 70.000 azionisti, spaventati dall’ipotesi di poter addirittura rischiare di perdere quasi integralmente le quote di capitale sottoscritto. Quindi, dinanzi ad un tale scenario, da due anni il Comitato degli azionisti di Bpb ha attivato tutti gli strumenti di tutela possibili: azioni dinanzi all’Arbitro delle Controversie Finanziarie ed al Tribunale, che ad oggi hanno visto i risparmiatori ottenere decisioni ad essi favorevoli; affiancamento dei risparmiatori in esposti presso Banca d’Italia, Consob e la Procura della Repubblica. In via stragiudiziale, il Comitato ha pure esercitato un pressing per ottenere dalla Bpb un fondo di solidarietà, mutui per azionisti in difficoltà, quotazione su un mercato secondario trasparente. Ma tutto ciò potrebbe non bastare per la tutela integrale delle somme investite in azioni della Bpb, per cui il suddetto Comitato ritiene comunque indispensabile e non più rinviabile un intervento legislativo a tutela degli azionisti dell’Istituto bancario barese, ma anche  di tutte le altre banche popolari che abbiano i loro azionisti nelle medesime condizioni.  Ed è lo stesso Comitato a suggerire con una nota i punti salienti di un possibile  disegno di legge che abbia, in estrema sintesi, i seguenti contenuti:  L’art. 12 comma 7 del T.u.b. (Testo unico bancario) riconosce espressamente alle banche la facoltà di emettere prestiti non rimborsabili (oppure rimborsabili solo previa autorizzazione della Banca d’Italia). Con tale invocato provvedimento legislativo – sempre secondo il Comitato degli azionisti di Bpb – si consentirebbe ai portatori di azioni (illiquide, non quotate e svalutate) di convertirle in obbligazioni irredimibili, ossia non rimborsabili, che garantirebbero però agli azionisti che oggi non riescono a vendere le azioni possedute, da un lato, la possibilità di un rendimento piccolo ma certo (non inferiore al 2% annuo)  garantito anche da apposita polizza assicurativa e, dall’altro, la possibilità che i titoli divengano in tal modo appetibili e quindi scambiabile sul mercato, per le sue nuove caratteristiche di strumento di risparmio e non più di semplice investimento a rischio. Il Comitato, inoltre, proporrà a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di adottare una siffatta normativa, al fine di richiamare alle proprie responsabilità istituzionali gli Organi governativi e tecnici che sino ad oggi sono rimasti silenti.In fine, il Comitato ha dato notizia di aver organizzato insieme alla Camera Arbitrale e della Mediazione di Bari, per martedì 30 ottobre, alle ore 16, presso la Camera di Commercio di Bari, Corso Cavour n.2, un incontro pubblico, nel corso del quale saranno descritti ai soci di Bpb tutte le azioni che si stanno svolgendo in sede civile, penale, dinanzi alle Autorità di Vigilanza e da oggi anche in campo legislativo. Con la speranza, per i promotori (ovviamente), di giungere a risultati concreti a favore di quanti hanno visto finora volatilizzarsi i propri risparmi investiti in precedenza in azioni od obbligazioni della Banca popolare di Bari ed ora, oltre che svalutati, addirittura a rischio azzeramento dei titoli a suo tempo acquistati senza le adeguate e necessarie garanzie di legge.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 6 Ottobre 2018

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