Cultura e Spettacoli

La Contessa che non fu

Talsano è un popoloso quartiere di Taranto, situato a sud-est della città. Un luogo come tanti, ricco di cose belle e cose meno belle. Fra quest’ultime possiamo annoverare alcuni immobili degradati. A cominciare dal cosiddetto palazzo della Contessa, una costruzione in abbandono da tempo imprecisato e dove si pretende  abbiano luogo fenomeni extrasensoriali. Fantasmi? Di sicuro sono più le persone che vi hanno messo piede per scoprire questi fantasmi che i casi di (presunto) avvistamento. Tutto ciò prenderebbe spunto dalla storia – ovviamente tragica – di una certa Contessa. C’è chi vuole questa nobildonna suicida per amore, uccisa dal marito per infedeltà, vittima di pratiche esecrabili a cui si dedicava… Stando alla versione più fantasiosa e articolata la nostra Contessa, forse perché vedova, abitava in quell’immobile con la sola compagnia della servitù. A governare quest’ultima era un maggiordomo segretamente innamorato della padrona di casa. Una notte la contessa viene destata da rumori provenienti dal giardino. Scende a controllare e si trova al cospetto di una setta impegnata in un rituale. Disturbati, i tipi puniscono la donna, la cui morte viene offerta in sacrificio alla loro diabolica divinità. Il giorno dopo il maggiordomo, scoperto l’accaduto, s’impicca. E ora riflettiamo : possono storie così dense essere vissute senza che resti traccia di un cognome? Qui non è rimasta traccia neanche di un nome di battesimo… E a giudicare dall’architettura di quella dimora non parliamo dell’era preromana bensì dell’Ottocento. Una donna di sangue blu, poi, lascia sempre un segno nei registri degli ordini nobiliari. Insomma, una contessa, anche se decaduta, resta una contessa, non passa inosservata nel corso della Storia, a differenza di una sarta, una lavandaia, una domestica a servizio. Come può andare smarrita la memoria delle sue generalità? A meno che qui non si tratti di una donna comune, soprannominata ‘la Contessa’ e trovatasi al centro di qualche fattaccio intorno a cui, dopo, la fantasia avida e torbida del popolino ha ricamato senza risparmio passando per tutti i luoghi comuni del feuilleton : l’amore, il segreto, il sangue, la maledizione… Ed ecco servita l’ennesima bufala delle apparizioni, dei fenomeni inspiegabili. Si muovono gli acchiappa-fantasmi armati dei più moderni ritrovati, si spostano troupe televisive mentre la Rete si fa cassa di risonanza dei giuramenti di mitomani, psicolabili e burloni, oltre che del bla-bla di sedicenti ed impuniti esperti. Ciò non toglie che in quella casa di Talsano possa effettivamente esserci ‘qualcosa’. Il che non deve fare meraviglia : le case ‘infestate’ sono ben più numerose di quanto si creda. E per ospitare ‘fenomeni’ esse non necessitano del corredo scenografico di mura cadenti, tappezzate d’umido e rampicanti…

Italo Interesse


Pubblicato il 25 Aprile 2017

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