Cronaca

La Corte d’Appello tarda la proclamazione degli eletti

Il neo governatore di Puglia, Michele Emiliano, attende ancora di essere proclamato eletto insieme ai 50 consiglieri regionali usciti dalle urne nella consultazione del 31 maggio scorso. Una proclamazione che è attesa da un momento all’altro, ma che tuttora non è avvenuta, nonostante l’invito della scorsa settimana a far presto, da parte del neo governatore all’Ufficio elettorale centrale. Il ritardo, secondo indiscrezioni, sarebbe dovuto al fatto che la Corte d’Appello di Bari, competente a proclamare gli eletti alla Regione, attende ancora i verbali dalle sei
circoscrizioni elettorali pugliesi per proclamare ufficialmente i 50 eletti che faranno parte del Consiglio regionale. Infatti, solo quando tutti e sei i  verbali saranno a Bari, la Corte d’Appello – stante a quanto riferito a Palazzo di Giustizia – potrà mettersi al lavoro per verificare che i dati sulle preferenze coincidano con quelli ufficiosi, resi noti dopo lo spoglio. Quindi, al termine di tali operazioni l’Ufficio elettorale centrale stabilirà il giorno per la proclamazione ufficiale degli eletti che, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe anche avvenire entro la fine di questa settimana. Dal momento dell’ufficializzazione degli eletti il consigliere più anziano d’età dovrà convocare la prima seduta di consiglio non prima di 15 e non oltre 25 giorni dalla data di proclamazione. Infatti, a dirigere i lavori della prima seduta di consiglio sarà l’Ufficio provvisorio di presidenza che, secondo regolamento, dovrà per l’appunto essere formato dal consigliere più anziano d’età, che funzionerà  da Presidente, e dai due consiglieri più giovani d’età, con funzioni di segretariato. Nella prima seduta, dopo la convalida e presa d’atto degli eletti, l’Ufficio provvisorio di presidenza dovrà occuparsi di dirigere i l’attività d’Aula per l’elezione a scrutinio segreto del presidente effettivo del Consiglio e degli altri componenti della presidenza. Vale a dire, la nomina di due vice presidenti, di cui uno di minoranza ed uno di maggioranza, e quella di due segretari, entrambi da individuare possibilmente con lo stesso criterio. Nel frattempo che l’Ufficio elettorale centrale proclami gli eletti il neo governatore Emiliano sta cercando di attrarre nella propria sfera di influenza il maggior gruppo di opposizione, ossia quello del “Movimento 5 Stelle” la cui candidata presidente, Antonella Laricchia, è risultata seconda nella competizione di fine maggio per cui entrerà in Consiglio in virtù di tale risultato, lasciando scorrere di un posto la classifica degli eletti nella lista penta stellata della circoscrizione elettorale di Bari, dove la stessa Laricchia è stata pure eletta, essendosi classificata prima con oltre 12mila preferenze. In questa fase Emiliano, infatti, ha cercato di inglobare nell’area di governo il M5S offrendo uno o più assessorati ai rappresentanti “grillini”, ma questi hanno rifiutato dichiarando di essere disponibili soltanto ad assumere incarichi istituzionali, come la presidenza del consiglio regionale, o di garanzia, come le presidenze di commissione. Proposte, queste, che evidentemente creano imbarazzo al neo Presidente della Regione, poiché ha già assicurato i 29 consiglieri della sua maggioranza che per ognuno di loro sarà assicurato un ruolo di visibilità, e quindi anche di relativa indennità di funzione aggiuntiva a quella di semplice consigliere. Infatti, per Emiliano allo stato dei fatti sarebbe più semplice trovare un paio di posti in giunta ai rappresentanti “grillini” piuttosto che sottrarre posti alla sua maggioranza per le presidenze di Commissione o per quella del Consiglio. Da non dimenticare che per la formazione della giunta il neo governatore ha annunciato di voler applicare la parità di genere al 50 e 50, ma non avendo alcuna donna eletta nelle fila della maggioranza e non potendo, al momento, nominare più di due assessori esterni, sarebbe sin troppo facile scegliere tra i “5 Stelle” che di donne ne hanno ben 4 in Consiglio regionale, con il duplice scopo politico di smorzare, da un lato, una parte dell’opposizione e, dall’altro, di aprire un dialogo privilegiato con il “Movimento” di Beppe Grillo anche in vista di possibili future avventure politiche a carattere nazionale da parte di Emiliano. In ogni caso, non è da escludere che il neo governatore pugliese, a prescindere dalla disponibilità o meno dei “grillini” a far parte della giunta, come atto politico significativo all’apertura al M5S, nomini comunque Laricchia in qualche assessorato, lasciando poi che siano i “grillini” stessi a fare il gran rifiuto. E questa potrebbe essere una trovata mediatica e propagandistica non da poco per il neo governatore pugliese, sia sul piano politico nazionale che locale. Sul fronte del centrodestra, invece, le polemiche non si smorzano neppure dopo la tornata elettorale. Infatti, all’invito al dialogo lanciato in Puglia dal leader della nuova formazione dei “Conservatori e riformisti”, Raffaele Fitto, ha risposto con una nota il responsabile pugliese di Forza Italia, Luigi Vitali, che ha dichiarato: “A quasi tre settimane dal voto del 31 maggio scorso si assiste ancora allo scarica barile dei ‘distruttori’ di Raffaele Fitto sulle reali responsabilità della mancata unione del centrodestra, costata la sconfitta alle elezioni regionali. Una montatura alla quale se ne affianca un’altra: quella dell’invito al dialogo”. “Invito – ha continuato Vitali – che, voglio ribadirlo con chiarezza, non sarà mai accolto fino a che non ci sarà un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha realmente spaccato il centrodestra, consegnando ancora una volta la Regione Puglia nelle mani del centrosinistra”. Per poi concludere: “Condizione di buon senso e correttezza dalla quale lo stesso Raffaele Fitto mi sembra al momento ancora molto distante”. Più esplicito di così Vitali non poteva essere, per rendere ben chiaro qual è l’effettiva situazione del centrodestra in Puglia anche dopo il voto. Quindi, Emiliano ha visto sicuramente bene nel tentare di ‘smorzare’ l’unica forza d’opposizione da cui potrebbe avere effettivamente qualche ‘fastidio’ in Consiglio regionale.             

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Giugno 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio