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La crisi della Formazione professionale nelle parole di un operatore

Davvero pochi, anzi pochissimi i risultati raggiunti dalla “squadra speciale” messa in campo in Puglia per risollevare le sorti della formazione professionale. Meglio ancora: assolutamente nulli i risultati raggiunti a favore degli operatori dipendenti degli enti di formazione storici che versano in crisi profonda da anni e anni. Tutto sommato, come commentano i più delusi, qualcosa hanno conquistato, avendo infoltito il numero degli operatori in cassa integrazione da qui a… qualche ora, se non capita il peggio. Di tutto quello che l’assessore regionale alla FP ha promesso, e continua a farlo, di fare, approvare, approntare, bandire, dalle pagine dei quotidiani pugliesi puntualmente non si trova riscontro. “dobbiamo pensare alla salvaguardia degli operatori ‘, il motto che da anni scandisce chiunque cerchi di risolvere il rebusu formazione. La Cassa Integrazione? “”…E’ per sempre’, lasciatevelo dire da uno a cui avevano rassicurato che il ricorso alla cassa integrazione sarebbe durato solo pochissimi mesi. Ed invece… sono qui a novellarmi l’anima con le mani nelle tasche perennemente vuote, pregando ed imprecando, in attesa che mi rifacciano lavorare, la cosa che so fare più di ogni altra per meritarmi il compenso. Così sono stato educato e cerco di vivere la mia vita, quando di essa sono non sono più l’artefice, visto che dipendo ormai dagli altri”, si sfoga Marco, operatore della Formazione Professionale. Anche lui come tanti in attesa di conoscere il suo destino. E non finisce qui. Marco si rivolge ai politici consiglieri regionali, dei quali si astiene dal fare i nomi tanto in loro coscienza sanno a chi si riferisce. Politicanti che si sono fatti belli agli occhi dell’opinione pubblica, dispensando parole sdolcinate intrise di “cotanta” umanità per i poveri “disgraziati” lavoratori della formazione professionale. E che dire di quella corrente politica che catechizzava la signora Sasso, spronandola ad affrettare i tempi per una risoluzione definitiva appannaggio dei settecento “padri di famiglia” (come ci aveva definito) ormai più che in disarmo, altrimenti avrebbe (la corrente) portato entro luglio (di che anno?) in Giunta Regionale un disegno di legge a favore dei settecento! E vogliamo spendere qualche buona parola anche per i sindacati? Ma si, spendiamola, anche loro per Marco si meritano una grande fetta di elogi e ringraziamenti! “Mi ricordo, come se fosse ora, quando un rappresentante sindacale (di cui mi sfugge il nome), prima in un incontro degli iscritti (a cui avevo partecipato intrufolandomi di nascosto) e poi sotto i portici della Regione aveva promesso che la politica sindacale “step by step” avrebbe alla lunga dato i suoi frutti. Ebbene, caro signore, sa cosa abbiamo portato a casa? Nulla, niente, nada, nihil! Sa cosa ci aveva promesso la signora Sasso e lei caro signore era così d’accordo, ma così d’accordo…! Le faccio l’elenco, poi lei metta una croce a fianco di ciò che ha “portato” a casa per i lavoratori: 1) Dare immediatamente corso alla delibera regionale n. 350 del febbraio 2010 (possibile, 2010?) per la mobilità dei formatori aventi diritto presso i CPI; (apponga una croce su FATTO o NON FATTO); 2) Sblocco immediato dei finanziamenti per le attività formative (es. welfare to work) per pagamento delle retribuzioni arretrate (da 7 ad 11 mensilità) ai dipendenti degli enti di formazione; (apponga una croce su FATTO o NON FATTO); 3) Corso di riqualificazione per il personale in servizio presso gli enti di formazione per passaggio al livello di funzione Erogazione; (apponga una croce su FATTO o NON FATTO); 4) Dopo corso di riqualificazione, una volta acquisita la nuova qualifica, delibera regionale per occupazione di tutti i posti attualmente vacanti nei CPI pugliesi per la salvaguardia occupazionale degli operatori con anzianità ultratrentennale, dato che i finanziamenti ci sono e le somme, presumibilmente, non vengono spese ma ritornano mestamente nelle casse del FSE; 5) A fronte dei milioni di euro FSE per i fnanziamenti dei corsi di formazione, uscita immediata di bandi regionali per opportunità occupazionale degli operatori ormai stremati da oltre due anni di cassa integrazione; 6) Dare immediatamente corso alla mobilità professionale degli operatori storici FP presso altre strutture accreditate aggiudicatarie di attività formative regionali e/o provinciali”. Il risultato è…niente di FATTO! Negli anni ’90 erano oltre 1200 gli operatori in Puglia, troppi, si diceva. Oggi, meno che settecento, paradossalmente “pochini” per suscitare interesse! Ultima considerazione del nostro formatore per quei suoi colleghi che stanno con le mani sulla pancia, aspettando che altri facciano quello che invece loro dovrebbero fare: “…non siate così cialtroni da oziare senza reagire per come vi stanno trattando e maltrattando: siate propositivi, per la vostra dignità, per il vostro orgoglio di padri, di madri, di figli e fratelli, di uomini che si guardano allo specchio e senza mentire almeno a colui che vedono di fronte, guardandolo negli occhi, possano dire di non essere dei falliti”. Firmato, Marco….(a.d.l.)
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 29 Luglio 2011

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