Cultura e Spettacoli

La danza della vendetta

Veri o no, da millenni i fantasmi stuzzicano la fantasia dei creativi. Gli ultimi della categoria sono stati i cineasti. Ma già dai suoi albori la settima arte si misura con temi di questo genere (’Le manoir du diable’ di Georges Méliès è del 1886). In poco più di un secolo si è così sedimentata una scuola che ha prodotto decine di maestri e uno stuolo di discepoli. Fra questi ultimi  possiamo annoverare il nostro Gianni Aloisio, già reduce da un corto in tema (‘La signora delle dodici notti’). Il regista barese adesso ci riprova con ‘Phantasma’, che avantieri è stato presentato al Cineporto della Fiera. E’ la storia di due danzatrici dal carattere fragile, un insegnante amaro e un fantasma vendicatore. La prima sensazione al momento dei titoli di coda è stata quella di un lunghissimo prologo ad un film che non c’è. ‘Phantasma’ si chiude con Anita che danza mentre alle sue spalle si muove l’ombra di Clara, la danzatrice suicida a causa del crudele maestro del quale, tornando dall’oltretomba, ha appena provocato l’ictus punitivo. E qui ti aspetti che la storia spicchi il volo, in un qualunque nodo. Per esempio : Temprata dalla lezione, Anita sfodera il carattere e sfonda. Ma deve fare i conti col fantasma di Clara… Messe così le cose, più che una pellicola al di sotto dei quindici minuti, ‘Phantasma’ è un film incompleto. Anzi, sembra  l’incipit di un film ‘maledetto’ e rubato da forze oscure, del quale sia sopravissuto solo il primo quarto d’ora. Aloisio potrebbe farci un pensierino. Ma se già per un corto (indipendente) qui si mettono in campo più di cinquanta figure professionali, figuriamoci per un lungometraggio. E siamo alle solite, mancano sempre 99 centesimi per mettere assieme un euro (una lira, si diceva a inizio Novecento).  Anita è Tiziana Loconsole, il giovane talento barese messosi in luce qualche tempo fa con una felice imitazione della Carrà. Nei panni del suo antagonista, troviamo il sempre bravo Maurizio Della Villa. Completano il cast Giuseppe Misurelli,Veronica Liuzzi, Claudia Cea. Ad Aloisio, che procede per quadri distinti e separati da colpi di buio, va riconosciuto il merito di omaggiare, anche palesemente, il suo maestro (Dario Argento) senza far vedere una sola goccia di sangue e senza ricorrere alle trovate splatter che oggi fanno tanto botteghino. Suggestive le scene in cui la Loconsole danza in solitudine. Il corto è stato interamente girato a Bari e in interni (quelli della Scuola di danza Palcoscenico) – Direttore fotografia: Alberto Stragapede. Montaggio Fernando Briamo. Coreografie Mirko Guglielmi. Musiche Stefano Fasce. Scenografie Roberto Romeo. Effetti visivi e digitali Pierluigi Briamo. Make-up a cura dell’Accademia New Apamf di Andria.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 24 Giugno 2015

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