Cronaca

La delusione dei comitati: solo promesse per riaprire la ‘Del Prete’

Sono trascorsi un po’ di mesi, ma pochi l’hanno dimenticato a Bari. Al principio del nuovo anno scolastico, infatti, proprio alla vigilia dell’apertura delle iscrizioni per l’anno anno scolastico 2022/2023, il Coordinamento “Salviamo la Scuola Carlo Del Prete” che riunisce comitati e associazioni di genitori, docenti e cittadini, è tornato a denunciare cosa sta accadendo ed è accaduto sul destino della Scuola primaria di Carrassi-San Pasquale. Un passo indietro. Da molti mesi a questa parte, preso atto del rischio chiusura dello storico istituto di Corso Benedetto Croce e dell’imminente trasloco delle classi in altro edificio, i cittadini e genitori maggiormente impegnati hanno cercato un confronto reale con le istituzioni locali per rilanciare la funzione di una scuola ‘presidio’ del quartiere. Chiedendo -in sostanza – di sventarne l’annunciata chiusura per farne sede del II Municipio, già destinatario di una nuova sede nei pressi della Parrocchia San Marcello a San Pasquale. E così, dopo riunioni, assemblee nel cortile della scuola e una petizione che in pochi giorni aveva raccolto più di mille e cinquecento sottoscrizioni, il coordinamento per salvare la ‘Del Prete’ ha inviato un esposto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. Ma il dirigente-preside dell’istituto, oltre a negare gli spazi della Scuola (richiesti dai genitori per le loro assemblee) ha sempre rifiutato ogni confronto, trasferendo definitivamente a settembre le classi della Scuola elementare “Del Prete” nel plesso “De Amicis” contro il parere sia delle famiglie e sia del corpo docente. Ritardando, peraltro, l’avvio del servizio mensa per le classi a tempo pieno con conseguente disagio per bambini e famiglie. E il Sindaco Decaro? <<Incontrato in due diverse riunioni convocate in Comune, smentita la richiesta del II Municipio di requisire l’intero edificio ha confermato la volontà di destinare parte della Scuola ai sevizi sociali municipali, riconfermando l’utilizzo di un solo piano>>, ricordano ora delusi gli attivisti del comitato. Pronti pure a ricordare che l’assessora alla Pubblica Istruzione a giugno aveva dichiarato pure lei l’impegno a garantire l’attività scolastica della “Carlo Del Prete” nonostante, in verità, la Scuola fosse stata già svuotata. E il bello è che dal palazzo di Città avevano pure il coraggio di proporre un protocollo d’intesa per l’affidamento a realtà civiche e del privato-sociale di alcuni spazi dell’edificio (cortile e palestra) per lo svolgimento in orario extrascolastico di attività ludico-sociali. E perfino il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale a principio dell’anno scolastico aveva ricevuto una delegazione del Coordinamento, assicurando approfondimenti in successivi incontri. Figurarsi: impegni, promesse e protocolli si sono sciolti tutti come neve al sole. <<Fino a oggi nessun impegno è stato reso concreto da parte dei rappresentanti istituzionali, nei quali l’intera Comunità scolastica e cittadina che in questi mesi ha lottato per salvare la Scuola Del Prete aveva riposto doverosa fiducia>>, incalza Tonia Guerra, già consigliera provinciale, impegnata in prima linea per far tornare insegnanti e scolari nelle aule della cara, vecchia ‘Del Prete’. Oggi bambini e bambine della “Carlo Del Prete” sono allocati nella “De Amicis”, in spazi diventati angusti per la presenza di più classi, con tutti i rischi che la crisi pandemica comporta, mentre lo storico edificio di C.so Benedetto Croce – che vanta ambienti tali da poter essere messo a disposizione di tanti ragazzi e ragazze della città- è chiuso e disabitato. Insomma, i genitori che vivono e lavorano a Carrassi/San Pasquale non possono iscrivere i propri figli in questa scuola primaria luminosa e bellissima, insensatamente negata <<…a fronte di tanti prefabbricati malsani colpevolmente destinati ad attività didattica istituzionale; ma, d’altra parte, chi iscriverebbe il proprio figlio a una scuola svuotata, spenta e a rischio degrado?>>, la conclusione amara di chi s’è impegnato allo spasimo per riaprire le porte della scuola elementare ‘Del Prete’. Chiudere una scuola è sempre un atto grave, farlo in piena pandemia significa assumere responsabilità pesanti. Ma farlo in maniera subdola, è semplicemente un atto vile…

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Gennaio 2022

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