Cronaca

La delusione dei fisioterapisti: “Ci avevano promesso di scalare la graduatoria”

Quante volte prima delle ultime elezioni regionali del 20 e 21 settembre scorso, i giovani fisioterapisti pugliesi si sono sentiti promettere ch’era cosa fatta scorrere la graduatoria del loro concorso, stoppando per sempre i famigerati contratti a termine? Tante, tantissime volte. Ma adesso che i giochi sono fatti, presidenti, consiglieri e assessori in campagna elettorale che quelle promesse avevano fatto, si sono ritrovati con la memoria…labile. Ed ecco che, dopo l’assunzione a tempo indeterminato di centoquaranta fisioterapisti nella Asl/Bari, un altro centinaio di vincitori dello stesso concorso sono pronti ad alzare daccapo la voce. Rivolgendo per adesso il loro appello al presidente della Regione Puglia Emiliano e ai direttori di aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere. “Molti altri fisioterapisti – hanno scritto in un comunicato – sono risultati idonei nello stesso concorso per titoli ed esami: chiediamo di accedere a questa graduatoria approvata il 3 settembre scorso, in quanto valida e immediatamente disponibile per la stipula di rapporti a tempo indeterminato”. Ergo l’invito “…al presidente della Regione a dar seguito alle promesse e rassicurazioni pre-elettorali di scorrimento integrale della graduatoria per mezzo dell’utilizzazione da parte di Asl e aziende ospedaliere che, in base all’analisi dei fabbisogni, dovessero avere necessità di colmare carenze nel servizio afferente all’area riabilitativa. Chiediamo, inoltre – aggiungono i fisioterapisti idonei dell’ultimo concorso – che vengano bloccate le proroghe di contratti a termine in scadenza”. Tempi duri, insomma, per le professioni sanitarie, fin dai tempi della giunta pugliese retta da Nichi Vendola, assessora alla Sanità Elena Gentile. Infatti, pur essendo una delle professioni sanitarie più ricercate e di elevata difficoltà per accedervi (i test d’accesso sono davvero difficilissimi da superare, ai livelli di Medicina e Odontoiatria) come si vede è molto complicato trovare lavoro per un fisioterapista in Puglia. Almeno nel breve periodo. “Settecento e tre nuove assunzioni di operatori sanitari di vario profilo previste dall’ormai famosa delibera regionale n. 183, ma nessun fisioterapista”, la denuncia di qualche anno fa dell’AIFI (Associazione Italiana dei Fisioterapisti) di Puglia nella sanità, come detto, ai tempi del Governo Vendola che sul tema non ha praticamente lasciato tracce, dalle nostre parti. Ecco dunque la necessità di ripensare alla riabilitazione negata a tanti pugliesi in attesa di trattamenti assistenziali, data la vistosa differenza tra offerta di servizi – presso strutture pubbliche e private – e la domanda amplificata e mortificata da carenze di personale e liste d’attesa infinite, nonostante le promesse e le riconversioni annunciate dopo i tagli e i sacrifici imposti dal Piano di rientro dal deficit e di riordino ospedaliero. Una lacuna che purtroppo vanifica sul nascere qualsiasi programmazione mirata alla prevenzione e all’assistenza in casi ritenuti non particolarmente gravi, e i conti saranno destinati ancora e sempre a lievitare, in termini economici, di disagio sociale e di tradimento sostanziale di diritti che dovrebbero essere appannaggio di chiunque. Peccato che gli Stati Generali della Sanità pomposamente celebrati dal Partito Democratico, qualche tempo fa, abbiano dimenticato questi aspetti, tutt’altro che marginali. E che dai tempi dell’assessora Gentile nulla è cambiato. Darsi da fare, per finire, non per cercare di raccogliere qualche voto, ma per rendersi conto di una situazione che evidentemente ancora sfugge al Governo della Puglia che molti speravano di salutare. Fisioterapisti pugliesi in prima battuta, forse…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Ottobre 2020

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