Cronaca

La demagogia del sindaco e le prostitute stanziali

Esultemus fratres, habemus verbum Decari. Finalmente, dopo aver aspettato per molto tempo in attesa messianica, conosciamo il pensiero del sindaco Decaro sul turpe fenomeno della prostituzione a Bari, causa di una situazione ignobile di degrado, anche morale, che si perpetua da decenni in città. Per sapere la sua illuminante versione c’è voluta l’operazione di avantieri, condotta con professionalità dalla squadra mobile barese che ha smantellato, con un blitz denominato in codice “Grace”, una organizzazione criminale composta da cittadini nigeriani,residenti al rione Libertà, accusati  di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. La notizia è stata pubblicata sugli organi di stampa locali ,compreso anche il nostro quotidiano. Il Decaro pensiero è stato diffuso urbi et orbi su Facebook, tanto per essere originali. Il primo cittadino asserisce testualmente:  “alle ordinanze che hanno il solo scopo si spostare le prostitute da una strada all’altra (vallo a spiegare ai sindaci di Foggia e Lecce che hanno emanato una simile ordinanza: che perdita di tempo e di risorse! ndr), noi preferiamo la rete di assistenza sociale e il lavoro delle forze dell’ordine per colpire le organizzazioni criminali che stanno dietro lo sfruttamento e la mercificazione  di tante ragazze, e che su di loro si arricchiscono” . Per la serie: o ha letto tutti i nostri innumerevoli articoli su questa vergogna, o qualche  brillante collaboratore lo ha destato ed informato su  questa emergenza, da sempre ignorata dalle istituzioni locali.  Vorremo  rivolgere, a questo punto,al Sindaco un quesito stravagante: per non spostare una prostituta da una strada all’altra cosa intende fare? Istituire, ad esempio, la figura della squillo stanziale? Lasciata lì in attesa che una fantomatica “rete sociale” intervenga a salvarla dalla sua brutale condizione? Ci perdoni il primo cittadino, ma se questa sinergia virtuosa tra volontariato ed istituzioni è già stata attivata da tempo,    deve essere  operante “all’insaputa” dei cittadini, noi compresi ( ed in tal caso chiediamo venia ), vista l’assoluta inefficienza di questa sinapsi. Probabilmente però tale “rete”, se già operante, deve essere alquanto bucherellata (come quelle del Cara di Palese) in quanto non sembrano essersi prodotti benefici apprezzabili, come si deduce dalla netta crescita della popolazione delle passeggiatrici  presenti sul territorio cittadino. Nel concludere il suo intervento sul social network, il Sindaco, infine, afferma: ” io non mi arrenderò mai all’idea che la sicurezza significhi togliere davanti alla nostra vista quello che non ci piace.” ( Le lamentele dei residenti delle zone interessate dal turpe fenomeno , in primis gli abitanti delle complanari di Japigia, non vengono minimamente prese in considerazione da Decaro- ndr) ” Per me sicurezza – continua il primo cittadino – significa salvare le persone e mettere nelle condizioni le forze dell’ordine, le associazioni e la rete dei cittadini volontari di prendersi cura della città e di tutte le persone che qui vivono”. Se non è l’epilogo di una pagina del Libro Cuore, poco ci manca. Smettiamo di piangere come vitelli, asciughiamo le lacrime e chiediamo all’ingegnere cosa intende fare concretamente per tentare almeno di arginare – da oggi – il vergognoso fenomeno. La demagogia, egregio Sindaco, le ribadiamo, è una bella cosa, ma lasciamola ai classici.  A  lei si chiedono misure concrete ed immediate. Tuttavia ci sorge il dubbio che il diniego del primo cittadino alla richiesta di adottare ordinanze antiprostituzione sia ascrivibile al semplice intento del Sindaco di galvanizzare gli animi dei suoi followers di Facebook, i quali intortati dalle sue cipollose dichiarazioni vogliono credere di vivere in una città che ormai è il fantasma della Bari di una volta. Se poi, malignità finale, come asserito altre volte, nella colorata agape assessorile nessuno degli amministratori è in grado di redigere una simile ordinanza, sempre su Facebook Decaro contatti pure i suoi colleghi di Lecce e Foggia – Perrone e Landella –  e chieda loro lumi; non è molto dignitoso, ma sarebbe una soluzione alquanto semplice. Forse il primus inter pares barese non vuole scomodare gli indefessi vigili urbani, a cui andrebbe assegnato il compito di organizzare ronde antiprostituzione. Per alcuni caschi bianchi impegnati in ufficio a scorticarsi la “linea alba” (eufemismo per non scadere in  espressioni sconvenienti) pattugliare le complanari ed i rioni periferici ,soprattutto nelle ore notturne, sarebbe un impegno oltremodo gravoso. Forse è meglio impegnare con profitto la polizia municipale ;per coprire qualche buco in bilancio multe a go go agli “inadempienti” automobilisti baresi. Se qualcuno di loro fosse pure multato come cliente di giovani squillo? Pecunia non olet , egregio Sindaco.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 22 Ottobre 2015

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