Cultura e Spettacoli

La democrazia è sotto schiaffo

Tra il consenso unanime della platea della Tettoria Creativa, Raimondo Brandi ha messo in scena ‘Post Democracy’

Si blatera di democrazia e si parla di dittatura. Gira così, oggi. La sovranità popolare è involuta in vuoto e confuso esercizio verbale tipicamente radical-chic, a tutto vantaggio della tirannide che con astuzia mimetica e senza bisogno di punti esclamativi ha assunto consistenza. Che fare? Autore e interprete di provata esperienza, Raimondo Brandi ha una proposta spregiudicata : chiamare a raccolta le ultime espressioni di democrazia non ancora moribonde, indebolite o spaventate e associarle in un ‘trust’ tirannico con cui anticipare il ‘nemico’. Per fare questo, Brandi ricorre ad una formula originale : Uno show che somiglia ad un comizio elettorale in stile Hyde Park. Il programma politico punta a depurare le coscienze del “fanatismo democratico” attraverso una serie di “proposte drastiche” finalizzate ad un “futuro audace”. Morale della favola, “Vota Raimondo Brandi, e il tuo voto è per sempre”… S’intitola ‘Post  democracy’ lo spettacolo, sapidissimo, che giovedì scorso tra il generale consenso Brandi ha portato in scena sul palcoscenico della ‘Tettoia Creativa’, spazio gestito dall’omonima associazione culturale e che da molto tempo trova posto all’interno dell’Arena Airiciclotteri. Adorno d’una camicia modello Hawaii, il bravo Brandi si presenta come il più improbabile e divertente arruffapopoli. E fa subito centro. Il suo entusiasmo è contagioso, e questo goffo candidarsi a dittatore “prima che lo facciano gli altri” prende addirittura al cuore per il color pastello che lo veste. ‘Post Democracy’ è monologo pungente e visionario che fruga con un sorriso fra le nostre contraddizioni, denuncia la distopia dilagante a livello globale e con logica stringente apre gli occhi sulla pochezza dell’uomo della strada. Brandi attinge anche alla tecnologia, ora chiedendo soccorso alla I.A., ora avvalendosi di un articolato sostegno iconografico. Rilevante il peso di quest’ultimo supporto: ricorrendo ai diabolici mezzi in dotazione anche all’ultimo dei personal, Brandi si fa ritrarre sorridente al fianco di Trump, Erdogan, Kim Jong-un e altre consimili canaglie. Frizzante e vivace ai limiti del nevrotico, con educazione, scomodando anche Socrate e compagni, Raimondo Brandi punge, graffia, dissacra, comunica, seduce … e inquieta. Perché il paradosso della stupidità umana, che è alla base delle sue argomentazioni, ha il potere di cucire la bocca. E il fatto che l’uomo della strada adesso preferisca i sogni ai fatti la dice lunga sulle possibilità di sopravvivenza della democrazia in seno al consorzio umano. ‘Post Democracy’ ha lo stesso fascino suadente del cavallo di Troia. Che l’Anticristo voglia sfidare il Cielo con le stesse tenere modalità ?… Povera democrazia. Vai a vedere che ha più speranze la crisi climatica.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Aprile 2025

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio