Cronaca

La Digeronimo va con Emiliano e lui trova la “soluzione” dei pm in politica

La notizia che la pm barese Desirèe Digeronimo, da luglio del 2013 in servizio presso la Procura generale di Roma, si sarebbe candidata alle prossime regionali circolava da tempo, ma non si sapeva a sostegno di quale candidato presidente. Ora invece è ufficiale che Digeronimo fa parte della squadra che sosterrà Michele Emiliano nella corsa per la successione al governatore uscente Nichi Vendola. Ad annunciarlo è stata la stessa Digeronimo che ieri si è presentata in conferenza stampa insieme ad Emiliano, come è noto, anch’egli magistrato in aspettativa, che dal 2004 è passato in servizio permanente effettivo alla politica, senza però mai dimettersi dalla magistratura. Digeronimo ha motivato la sua scelta di fare politica, cominciata un anno fa (quando si candidò a sindaco di Bari a capo di una coalizione di 4 liste, tra cui la sua civica, ma senza successo), affermando che “i magistrati applicano la legge e basta” mentre i “politici possono davvero cambiare le cose” e “lasciare un Paese migliore”. Digeronimo inoltre ha dichiarato di condividere a pieno il programma di Emiliano portato avanti attraverso le “sagre” ed a chi, poi,  gli ha ricordato le critiche da lei stessa sollevate in passato sui 10 anni di amministrazione Emiliano al Comune di Bari, la ex pm barese lo liquida sostenendo che “ora Emiliano dice le stesse cose per cui lei si è candidata un anno fa”. Ed aggiunge: “Emiliano sa che non gli darò tregua e gli chiederò di sostituire le indennità con gli indennizzi, di buttare fuori la politica dalla Sanità, di rendere trasparente il rapporto tra imprese e politica così come sta promettendo di fare. Vorrei provare a riscoprire l’Emiliano del 2004 e credo sia anche la sua intenzione”. L’aspirante governatore del centrosinistra dal canto suo ha poi detto: “Avere un magistrato in lista mi fa piacere”, sottolineando che Digeronimo e il suo gruppo “aderiscono a un progetto politico mantenendo autonomia piena” e “libertà di critica”. “Tutto è impostato sul programma – ha evidenziato Emiliano – e sul nostro desiderio di fare un patto con i pugliesi –  per fare in modo che i politici non mettano troppo le mani nella gestione della sanità, nell’assegnazione dei fondi europei” e che “si limitino a essere arbitri imparziali”. Ed il segretario del Pd pugliese ha concluso il suo intervento al fianco della Digeronimo affermando: “Abbiamo bisogno  di una politica che scriva le cose che vuole fare, che prenda un impegno su queste cose, e documenti ogni ottobre ai cittadini, con la legge sulla partecipazione, com’é andato l’anno. In modo che si possa correggere anche in corsa un quinquennio”. Ma c’è stato pure chi, nel corso della conferenza stampa, ha chiesto alla pm barese candidata alla Regione se non fosse imbarazzata a candidarsi con l’aspirante governatore del centrosinistra, che corre in coalizione con una lista espressione del governatore uscente, Vendola, a suo tempo indagato proprio dalla stessa Digeronimo e poi assolto con formula piena anche in Appello. Domanda alla quale Digeronimo ha risposto: “In passato ho fatto il mio lavoro, congiuntamente ad altri due magistrati. E non mi crea nessun imbarazzo dal momento in cui l’anno scorso ho scelto di impegnarmi in un percorso politico che sto portando avanti. Non ho alcun tipo di imbarazzo, sono una persona serena. Ho fatto solo il mio lavoro e non ho conti in sospeso con nessuno”. Ed ha poi aggiunto: “Io mi candido in una lista civica che si chiama ‘La Puglia con Emiliano’. E sto sostenendo un programma, che è quello che sta portando avanti Emiliano”. Ma su questo punto la Digeronimo è stata ancora più esplicita quando ha dichiarato che “In questo momento credo ci sia bisogno dell’apporto di tutti per cambiare le cose. Vorrei collaborare con il Movimento 5 Stelle e con chiunque oggi vuole cambiare la politica”. Ed a questo punto qualcuno è ritornato sul tema per chiedergli: “Collaborerà anche con la lista del presidente uscente Nichi Vendola?” Risposta inequivocabile della Digeronimo: “Mi pare evidente che ci sia una progettualità in questa mia candidatura, che va oltre quello che per me appartiene al passato”. Peccato, però, che a nessuno sia venuta in mente l’idea di chiedere alla ex pm della Procura barese cosa pensa lei, da esponente dell’Ordine giudiziario, del fatto che il suo collega Emiliano, per il quale ora è impegnata a sostenere la corsa alla Regione, da ottobre del 2007 è notoriamente impegnato anche come capo regionale di un partito politico, il Pd per l’appunto, mantenendo nel contempo il suo posto (sia pur fuori ruolo) da magistrato. Domanda, questa, forse poco pertinente con la candidatura della Digeronimo alla Regione, ma sicuramente significativa per capire quale sia la sua idea di “indipendenza della Magistratura” rispetto alla politica. E, soprattutto, sul significato per la Digeronimo della ‘Terzietà’ del potere giudiziario rispetto a quello legislativo ed esecutivo, anche alla luce del fatto che Emiliano proprio nel corso di tale conferenza stampa ha sostenuto che i politici “devono limitarsi ad essere arbitri imparziali”. Un’affermazione, questa, che – a detta di molti – stravolge sicuramente quello che è il concetto tradizionale di ‘politica’ e della sua funzione, ma che nello stesso tempo porta a sollevare anche forti dubbi su quella che potrebbe essere effettivamente l’idea di Emiliano sul ruolo e la funzione di un magistrato. E se così fosse, allora la sua scelta di fare il ‘capo partito’ senza dimettersi dalla Magistratura sarebbe perfettamente coerente. Invece, ad accusare di ‘incoerenza’ la Digeronimo per la sua scelta di candidarsi alle regionali nelle fila del centrosinistra al fianco di Emiliano, oltre ai consiglieri regionali di centrodestra Nino Marmo ed Ignazio Zullo, sono soprattutto molti suoi ‘amici’ (e presumibilmente ex sostenitori) su Facebook che ora imperversano sulle pagine del noto social-network con critiche feroci e spesso anche a qualche caduta di stile dovuta alla delusione politica ricevuta dalla ex pm, precedentemente seguita e sostenuta nella sua avventura politica barese. Dopo il 31 maggio prossimo vedremo chi avrà avuto ragione.

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 28 Aprile 2015

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