Cultura e Spettacoli

La farfalla bianca di Puglia non vola

Qualcuno, non sappiamo dire chi, ha individuato sul Gargano la ‘farfalla bianca’. Ma qui di mezzo non è alcuna cavolaia minore o rapaiola, un lepidottero appartenente alla famiglia Pieridae. La farfalla bianca in questione è Mattinata, il piccolo centro del Gargano, come a qualcuno – non sappiamo dire chi – è piaciuto ribattezzarla. Ciò non toglie che la Puglia abbia le sue farfalle. Sono centodiciotto le specie di lepidotteri classificate nella nostra regione. Quale fatica però individuare sul territorio centodiciotto differenti farfalle. Chi abbia voglia di vedere i lepidotteri pugliesi concentrati in uno spazio ristretto senza doverle rincorrere fra carrarecce e uliveti può utilmente recarsi nei numerosi ‘giardini di farfalle’ che un po’ dappertutto stanno facendo capolino in Puglia. Questi ‘giardini’ altro non sono che fazzoletti di terra estesi un centinaio di metri quadri dove sono state messe a dimora piante i cui fiori attirano le farfalle. A Bari, a Parco Gargasole (negli spazi dell’ex Caserma Rossani), se ne aprì uno su iniziativa dell’associazione Polyxena di Conversano. In precedenza la stessa associazione aveva dato vita nel brindisino ad altri tre ‘giardini’ distribuiti fra Moltalbano e il vicino Parco delle Dune Costiere. i ‘Giardini’ delle farfalle sono strutture simili a grosse serre in cui vengono ricreate le condizioni ideali per la riproduzione e la vita dei lepidotteri. La prima volta che se ne vide una in Puglia risale all’edizione 2011 della Fiera del Levante. La novità incontrò grande entusiasmo tra i visitatori. Forse si deve agli effetti di quel consenso la nascita avvenuta qualche anno fa a Monopoli di ‘Farfalia’, questa casa del lepidottero che trova posto nel Giardino Botanico Lama degli Ulivi in contrada Conchia (importante : per visitare Farfalia è indispensabile prenotarsi al  3892457297). Farfalia copre una superficie di 300 mq dove è ricostruito un habitat idoneo all’allevamento di farfalle autoctone ; sono perciò presenti piante nutrici e nettarifere che soddisfano le esigenze delle farfalle in ogni stadio del loro ciclo vitale.  Sempre più minacciate dai prodotti inquinanti utilizzati in agricoltura, ottimi bioindicatori e impollinatori altrettanto che le api, le farfalle trovano qui come riposarsi, corteggiarsi e riprodursi senza essere disturbate dall’uomo o insidiate da predatori… Chiudiamo con la leggenda giapponese della farfalla bianca : Takahama  era fidanzato con Akiko. Nell’imminenza del matrimonio, però, la giovane morì. Sconvolto dal dolore, Takahama giurò che avrebbe passato il resto dei giorni a rendere onore alla mancata sposa, a cui sarebbe rimasto fedele, mantenendosi sordo ad ogni lusinga femminile. Così, ogni giorno si recava a deporre un fiore bianco sulla tomba di Akiko. Una mattina, quando era diventato vecchio, Takahama non riuscì ad alzarsi dal letto. Quando comprese che stava morendo una farfalla bianca penetrò dalla finestra e andò a posarsi sulla sua spalla. L’uomo si commosse. Aveva capito che lo spirito di Akiko era venuto a prelevarlo. E si spense felice.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 23 Giugno 2022

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