La fiaba nera del Re senza fortuna
Vasto il consenso della platea del Kismet per un lavoro di Emma Dante che mette in scena una della più gustose fiabe di Giambattista Basile
Oltre che scrittore gustosissimo, nel suo ‘Lo Cunto de’ li cunti’ Giambattista Basile si rivela autore animato da una forte vocazione morale. Opportunamente – osserva Pietro Citati nel suo ‘Le favole di Basile’, Milano Adelphi 2011 – l’autore partenopeo vedeva dappertutto i segni di un mondo alla rovescia composto da “furfanti stimati, poltroni onorati, assassini spalleggiati… e uomini dabbene poco apprezzati “. ‘Re Chicchinella’ è probabilmente la fiaba che meglio rappresenta questa desolante idea che Basile aveva del consorzio umano. Ad un Re (Chicchinella) di sangue popolano e gran dissipatore fa fronte una corte di cortigiani patetici e avidi, che hanno a cuore la salute del monarca solo in funzione della capacità che egli ha acquisito (casualmente e senza alcun piacere) di defecare uova d’oro… Nel relativo allestimento a firma di Emma Dante andato in scena al Kismet la settimana scorsa nell’ambito della stagione ‘Attraversamenti’, questa povertà morale è resa con intelligenza attraverso l’espressione di una volgarità plebea e fastosa, chiassosa ed esagerata e che probabilmente sarebbe piaciuta a Fellini. Intorno al dramma di un uomo inadeguato al ruolo, in credito con la Sorte e per di più usato da un prossimo anaffettivo, egoista ed avido, Emma Dante costruisce con efficacia una partitura da macabro festino che splende per ridondanza cialtrona e crudezza del fasto. Così, l’aspetto nero della fiaba, che la mordace ironia dell’Autore stempera in superficie, riemerge come un cadavere inutilmente affondato in uno stagno, spargendo sottovoce ammonimenti mentre attorno risuonano gli sghignazzi che la sapida parola di Basile innesca. Vastissimo il consenso del pubblico. – Prossimo appuntamento Kismet per ‘Attraversamenti’: sabato 15 e domenica 16 febbraio con ‘Il calapranzi’ di Harold Pinter ; regia di Roberto Rustioni ; con Daio Aita e Giuseppe Scoditti. Il calapranzi (The Dumb Waiter) è un atto unico scritto da Harold Pinter nel 1957 e messo in scena la prima volta all’Hampstead Theatre di Londra il 21 gennaio 1960 ; la prima in lingua italiana è stata la versione radiofonica trasmessa dal terzo canale della Rai il 23 febbraio 1962. L’azione si sviluppa in un seminterrato spoglio e desolato dove due uomini, Ben e Gus sono in attesa di qualcosa. Nel corso delle battute si scopre che essi sono due sicari professionisti che attendono istruzioni da un misterioso capo, che sembra comunicare con loro tramite un calapranzi, dal quale vengono fatti scendere oggetti e messaggi. Non conoscono la loro vittima, sanno solo che prima o poi entrerà dalla porta dello scantinato dove sono chiusi e loro dovranno ucciderla. L’attesa è snervante ed i due riempiono il loro tempo parlando di cose futili, in un crescente stato ansioso che li porta allo scontro verbale. Il dramma termina con il sipario che si abbassa nel momento in cui Ben punta la pistola verso Gus…
Italo Interesse
Pubblicato il 5 Febbraio 2025