‘La Fiera di Bari’, l’ascolto mancato
La Puglia ha partorito non pochi compositori, alcuni di grido. Molti di questi hanno dedicato pagine alla loro terra. Chi voglia approfondire questo aspetto può utilmente sfogliare le pagine da 126 a 138 di ‘Puglia mitica’, un testo di autori vari edito l’anno scorso da Levante Editori e curato da Francesco De Martino. L’opera però trascura il caso di compositori non pugliesi che, conosciuta la nostra regione, se ne sono innamorati al punto da mettere mano allo spartito. Non sappiamo stilare un elenco in tal senso, ma un nome siamo in grado di farlo : Nino Rota. Com’è noto, il Maestro, che era milanese, nel 1939 fu chiamato a insegnare armonia e composizione presso il Conservatorio di Bari, divenendone Direttore nel 1950 (carica nella quale sarebbe rimasto sino alle soglie degli anni settanta). Sicché Rota ebbe modo di conoscere a fondo Bari e di ‘impregnarsene’ a modo suo. Esiste una sua breve composizione che s’intitola ‘La Fiera dei Bari’, eseguita per la prima volta a Milano il 28 aprile 1963. Perché non a Bari? E a Bari è mai stata eseguita? Due anni fa, centenario della nascita del Maestro, Bari gli dedicò striminzite celebrazioni dal cui programma ‘La Fiera di Bari’ venne esclusa. Troppe omissioni, troppe dimenticanze relativamente a quest’opera. Forse Rota non spinse mai in tal senso e alla sua morte il lavoro, come tutta la produzione del Maestro svincolata dal cinema, scivolò nel dimenticatoio. Se è così, Rota doveva avere le sue ragioni. Una di queste può essere che quanto egli volle classificare – forse solo provvisoriamente – come ouverture per orchestra, altro non fosse che una parte di più vasto e ambizioso disegno musicale. Va’ a vedere che Rota aveva in mente una ‘Sinfonia Barese’, un’opera sulla falsariga dei poemi sinfonici di Respighi e mai portata a termine. L’accantonamento del progetto spiegherebbe il disinteresse dello stesso autore per la composizione. ‘La fiera di Bari’, dunque. E gli altri movimenti? ‘Festa di San Nicola’, ‘Lungomare Nazario Sauro’, ‘Città Vecchia’, ‘Città nuova’….? Chi abbia avuto la fortuna di ascoltare quella partitura, una cui incisione si può acquistare in Rete, ne ricorderà il carattere ‘sfizioso’. La sensazione è quella di un passeggiare con animo lieto in mezzo alle suggestioni di un luogo affollato e ricco di brio. Rota, che sicuramente visitò la nostra Campionaria, ebbe la fortuna di conoscerla negli anni rampanti, quelli andati dalla fine della guerra al boom economico. Era quella una Fiera che, specchio di una Bari migliore, alimentava la speranza, giustificava l’entusiasmo di un uomo sensibile e creativo. Di qui il colore pimpante e leggero delle note di Rota.
Italo Interesse
Pubblicato il 10 Luglio 2013