La fornitura che imbarazza… ma Emiliano fa finta di nulla
Alla Regione il governatore pugliese è sempre all'oscuro di ciò che accade intorno a lui. La levata di scudi delle opposizioni e il silenzio assordante della maggioranza
Una fornitura diretta da 41mila euro affidata dagli Uffici del Consiglio regionale pugliese ad una società della famiglia del governatore Michele Emiliano sta mettendo in imbarazzo il presidente della Regione Puglia. Nulla di irregolare, come tutte le parti si stanno sottolineando, ma il caso evidentemente, non essendo giudiziario, è politico. Infatti, è stato lo stesso Emiliano ad ammettere che “La società (ndr – del fratello Alessandro e della sorella Simonetta) è stata invitata, in modo inopportuno, dal Consiglio regionale” per la fornitura di attrezzatura e “in maniera inopportuna” l’azienda “ha risposto alla richiesta di fornitura”. “Credo – ha tuonato il governatore pugliese – che dal punto di vista formale sia tutto regolare, ma se la potevano risparmiare sia gli uni che gli altri. Mettere in difficoltà il Presidente è una cosa che si doveva evitare, sono dispiaciuto ma non è successo nulla di drammatico”. Quindi, al centro dello scontro politico c’è – come è oramai noto – un affidamento diretto da 41mila euro destinato all’acquisto di arredamento per l’area relax e la biblioteca del Consiglio regionale. Tre aziende invitate a partecipare alla gara ufficiosa e quella dei fratelli di Emiliano, la “Emiliano srl”, è stata l’unica ad aver risposto all’invito e, quindi ad aggiudicarsi la fornitura con un ribasso di appena l’1%. La procedura, secondo gli uffici del Consiglio regionale, risulta essere conforme alla normativa. Nessun illecito, quindi. Ma, come sottolineato dal governatore stessa, resta l’inopportunità sia per la stazione appaltante che per l’appaltatore. Infatti, la gara ha messo evidentemente in difficoltà il presidente della Regione che è finito nel mirino delle opposizioni e dell’assordante silenzio della maggioranza che lo sostiene nell’Aula di via Gentile. “L’impudenza di Michele Emiliano – ha affermato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (Fi) – ha toccato il fondo. Confidare, o meglio pretendere che qualcuno possa credere che lui non fosse a conoscenza dell’aggiudicazione ai fratelli della fornitura di arredi, avvenuta sotto il suo naso, significa chiedere ai pugliesi di credere alla fata turchina”. E Sisto ha rincarato la dose aggiungendo: “E’ l’ennesimo corpo a corpo di Emiliano contro il buonsenso e la logica. Un atteggiamento irrispettoso e politicamente volgare, già sperimentato in altre e ancor meno edificanti vicende, che evidentemente traccia il contorno di una modalità incredibilmente disinvolta nel condurre il proprio mandato. Ma mentire, per lo spregiudicato Governatore delle Puglie conviene: tanto non gli succede mai niente”. Anche il gruppo di Fdi si chiede se sia “mai possibile che tutti scendano dal pero?”. Possibile, insistono, che venga “fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl?”. Per i consiglieri regionali di Forza Italia si tratta di “una pagina imbarazzante, con diversi profili di inopportunità”. Però, – hanno dichiarato in una nota i parlamentari pugliesi di Forza Italia Mauro D’Attis, Rita Dalla Chiesa, Dario Damiani, Vito De Palma, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta, Giorgio Lovecchio e Antonio Trevisi – “in Puglia tutto è possibile: non solo la ditta dei fratelli del presidente Emiliano è assegnataria di un appalto regionale da decine di migliaia di euro, ma il fratello Alessandro è anche vice presidente regionale di ‘Con’, lo stesso movimento politico di Emiliano. Quindi, ricapitolando: la ditta ha l’appalto per gli arredi del Consiglio regionale ed Emiliano non ne sa niente; il fratello di Emiliano, titolare assieme alla sorella della ditta, è anche un dirigente politico. Che dire: sarà anche tutto legale, ma è politicamente vergognoso e le dichiarazioni di Emiliano risultano davvero poco credibili”. Tanto che anche i parlamentari pugliesi di Fi si chiedono: “Possibile che nessuno lo abbia avvisato?”. Infatti, oltre al Gruppo regionale di Fdi, anche quello di Fi chiede al Governatore di andare in Consiglio a dare “spiegazioni plausibili e chiare” sulla vicenda, rilevando che “è la ragione che ci spinge a chiedere al presidente della Giunta di venire in Consiglio regionale per spiegare cosa è successo e, soprattutto, come sia possibile che non fosse a conoscenza della vicenda”. Ma ancora una volta l’affondo più pesante dal centrodestra ad Emiliano viene dal capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, il senatore Maurizio Gasparri, che in una nota ha commentato: “Ovviamente Emiliano, invece di chiedere scusa e di andarsi a nascondere, fa pure l’offeso. Naturalmente non sapeva nulla, si erge quasi a parte lesa di questa vicenda che a suo dire poteva anche essere evitata”. Per poi chiedersi: “Ma con i fratelli si parla questo signore? O è una famiglia frantumata in cui l’uno non parla con l’altra?” ed affermare: “E’ una vergogna assoluta ed è la conferma della condizione di totale impunità in cui si sente di agire Emiliano” che invece, secondo Gasparri, “fa quasi l’indignato, mentre si dovrebbe andare a nascondere”. E, proseguendo, il Capogruppo dei senatori forzisti ha inoltre affermato: “Qui si parla ogni giorno dei parenti se appartengono al centrodestra. Invece i parenti di Emiliano o i parenti visitati da Emiliano sono intoccabili”, considerato che “si tratta infatti dello stesso Emiliano che confessò candidamente di essere andato insieme a Decaro a casa della sorella del boss”. Quindi, ha commentato ancora Gasparri, “la famiglia larga di Emiliano evidentemente si estende non solo ai parenti del boss, ma anche a quella più tradizionale dei propri fratelli, che possono ricevere soldi dalla Regione”. Aggiungendo: “Ci sarebbe da fare un esposto alla procura della Repubblica, ma abbiamo ben visto in quell’audizione (ndr – in Commissione parlamentare Antimafia) qual è lo spirito degli uffici giudiziari baresi”. Per poi concludere: “Emiliano si deve vergognare non gli daremo tregua”. In effetti, il fatto che il presidente Emiliano non sappia cosa accade intorno a lui alla Regione è sospetto. Troppe cose accadono che lui non sa. Da ultimo non sapeva dell’invito alla gara della ditta dei fratelli, in passato è anche accaduto che non sapesse che il suo ex capo di Gabinetto (ora deputato del Pd) aveva chiesto a degli imprenditori pugliesi di pagare il conto di una società torinese che gli aveva curato la campagna di comunicazione per la tenta scalata alla segreteria del Pd. Allora delle due l’una: o Emiliano non è in grado di avere il controllo di ciò che gli accade intorno a lui alla Regione Puglia oppure è possibile anche che il Governatore non sappia che in Puglia esiste un interrogativo dialettale che recita: “Ma adaver s’ pot penzà che sim’ propri tutti fess’?” Ovvero: “Ma davvero si può ritenere che siamo tutti fessi?” Probabilmente sì!
Giuseppe Palella
Pubblicato il 14 Settembre 2024