Cultura e Spettacoli

La forza dell’Arcangelo

Allo stesso modo in cui il nostro organismo è attraversato da invisibili centri vitali collegati da canali energetici (quei canali che la medicina orientale usa da millenni per l’agopuntura o la digito-pressione), la crosta terrestre è costellata di ‘luoghi di energia’ e di ancora più numerose linee di congiunzione fra detti luoghi. Campi magnetici, correnti magnetiche, ioni liberati dalle acque di falda e componenti ferrosi presenti nelle rocce sotterranee liberano energie sconosciute alla scienza ufficiale e che hanno il potere di rendere ‘particolari’ alcuni siti. Parliamo di luoghi e percorsi pervasi da un’atmosfera che possiamo definire ‘diversa’ per il potere che essa possiede di mutare lo stato fisico/mentale delle persone ‘predisposte’ o curiose del ‘risveglio’. Alcune di queste località si presentano ‘allineate’ lungo direttrici chiamate ‘linee di forza’, o Ley Lines o Vene di Drago. Una delle più importanti è la linea di forza di San Michele, che attraversa anche la Puglia trovando nella nostra terra uno dei suoi sette centri di energia : il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano. Gli altri sei centri, sono nell’ordine : Skelling Michael (Irlanda), St Michael’s Mount (Cornovaglia, Inghilterra), La Sacra di San Michele (Val di Susa, Italia), l’Isola di Symi (Dodecanneso, Grecia) e il  Monastero di San Michele sul monte Carmelo (Haifa). Alcuni studiosi mettono in relazione questi sette luoghi sacri con i sette punti energetici del corpo umano allineati lungo l’asse cerebro-spinale e più noti nella cultura orientale come chakra. Essi sono le ‘porte’ a cui l’Adepto può bussare per risvegliare la Kundalini-Shakti, la potentissima energia primordiale che dorme in tutti noi. Per chi crede a queste cose (e possa permettersi tanto viaggio), un pellegrinaggio in sette tappe da Skelling Michael ad Haifa potrebbe metterlo in sintonia con la Forza che l’Arcangelo sprigionò nella lotta vittoriosa contro il Maligno. Se si accetta che il Santuario di Haifa corrisponde all’ultimo chakra, al Santuario pugliese non può essere assegnato che il quinto chakra (visuddhachacùkra) situato al livello del plesso laringeo. Secondo la tradizione iconografica orientale esso è rappresentato con un loto di colore blu con 16 petali rosso cenere ; all’interno dello spazio blu è collocato un cerchio di colore bianco che racchiude un elefante. Fisicamente questo chakra  è collegato alle corde vocali e a tutto l’apparato fonatorio, incluse le orecchie e la vicina ghiandola della tiroide. Quando libero, il visuddhachacùkraregala voce armonica e doti di persuasione, grande eloquenza, capacità di apprendimento e di concentrazione. Quando in cattive condizioni, invece, è causa di raucedine, mal di gola, tonsilliti, disturbi del linguaggio, incomunicabilità e timidezza.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 4 Maggio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio