Cronaca

La Gallucci da assessore a consigliere a titolo gratuito con le stesse deleghe

Nominare un nuovo assessore che prenda il posto della dimissionaria Floriana Gallucci (Pd)  evidentemente non sarà cosa facile, e quindi immediata, per il sindaco Michele Emiliano, che a tempo di record, invece, e senza indugio ha affidato l’incarico, a titolo gratuito, alla stessa Gallucci  come consigliere personale per i settori di competenza di cui si occupava fino a due giorni prima con delega assessorile. Come è noto la Gallucci, dopo aver temporeggiato per circa tre mesi, è stata costretta a dimettersi per sopravvenuta incompatibilità, ai sensi del Decreto legislativo n.39 del 2013, con la sua posizione professionale di segretario generale di un Comune alle porte di Bari, onde evitare di incorrere in sanzioni che avrebbero potuto compromettere possibilità future di carriera. Però, il fatto che il sindaco le abbia riaffidato indirettamente, sotto altra forma, le competenze che prima gestiva direttamente e con relativa indennità di funzione, vuol forse significare che, almeno per ora, Emiliano non intende indicare il sostituto della Gallucci nell’esecutivo municipale. Infatti, il sindaco dovrebbe trattenere per se le deleghe precedentemente in capo all’assessore dimessosi recentemente e lasciare poi che quest’ultima sia in effetti una sorta di “assessore ombra” dell’amministrazione Emiliano, come avviene da circa tre anni con Antonio Decaro in materia di parcheggi, viabilità e trasporti. Il motivo dichiarato dal sindaco per tale scelta sarebbe la “comprovata competenza ed esperienza” della Gallucci nelle suddette materie. Però, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero ben pochi quelli che negli ambienti politici cittadini sono propensi a credere che a Bari tra tutte le conoscenze del sindaco e dei partiti di maggioranza non vi siano altre professionalità pari, se non superiori, alla Gallucci negli stessi settori amministrativi. E’ verosimile, invece, ciò che da più parti si sostiene circa la nomina della Gallucci a consigliere del sindaco. Una nomina che, secondo alcuni, è stata fatta da Emiliano perché in questo momento non intende procede né a rimpiazzare il posto lasciato libero in giunta dalla Gallucci, né quello che  Giovanni Gianni  libererebbe, se il sindaco individuasse il sostituto. Infatti, l’annunciata volontà di rimpasto della giunta da parte del Primo cittadino da un lato crea aspettative all’interno della maggioranza di centrosinistra, e del Pd in particolare, mentre dall’altro potrebbe provocare malumori che metterebbero a rischio la tenuta stessa della compagne politica che sostiene Emiliano nell’aula “Dalfino”. Per questo, forse, il sindaco potrebbe aver deciso di non decidere sui nomi da portare in giunta, sia per le scontate sostituzioni di Gallucci e Giannini che per quelle più complicate riguardanti gli assessori che Emiliano vorrebbe forse rimuovere, ma che poi, effettivamente, non ha il “coraggio” di fare. E tra le presenze nell’esecutivo che il sindaco vorrebbe forse sbarazzarsi potrebbe esserci verosimilmente quella dell’assessore alla Toponomastica, Demografici ed Attuazione del programma, Filippo Barattolo (Udc), che da tempo non godrebbe più delle coperture politiche romane del partito, oltre che si tratta dell’esponente di una forza politica che a Bari si è praticamente dissolta. Infatti, il Primo cittadino potrebbe aver pur pensato di rimuovere Barattolo, però si troverebbe sempre nelle stesse difficoltà per cui non provvede ancora a sostituire Giannini. E questa sarebbe una delle tesi che circolano negli ambienti politici a Palazzo di città sulla mancata rimozione di Barattolo dall’esecutivo. Ma tra le altre tesi che giustificano l’inspiegabile rimozione di un personaggio molto chiacchierato, qual è Barattolo, c’è pure quella che accredita quest’ultimo come uno degli uomini da tempo più vicino al sindaco che al partito in nome del quale, da agosto del 2009, occupa un posto nella giunta barese. E che tale ipotesi possa essere la più verosimile lo si deduce anche da ciò che è accaduto qualche giorno fa, quando si è diffusa la notizia che una figlia di Barattolo era stata assunta recentemente ad Eataly. Il fatto, come è ormai noto, ha irritato il sindaco Emiliano, che però si limitato solo ad intimare al suo assessore di dimettersi oppure di far dimettere la figlia dall’azienda in cui era stata assunta. Barattolo, forse debitamente già informato, non avuto dubbi sull’opzione visto che la figlia, sempre secondo le affermazioni dell’interessato, si era dimessa appena qualche ora prima. Ed è bastato questo a placare l’ira di Emiliano sulla vicenda. Ma a parte tutte le considerazioni etiche, politiche e morali che sul caso si potrebbero, qualcuno si chiede: “Davvero il Primo cittadino di Bari pensa, forse come Barattolo,che i baresi sono proprio tutti fessi?”. E su questo gli interessati qualche dubbio dovrebbero pur farselo venire. Se non Barattolo, almeno il Primo cittadino.      

 

Giuseppe Palella        


Pubblicato il 3 Agosto 2013

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