Cronaca

“La gente non circola anche perché mancano i soldi, altro che green pass”

Da ieri primo febbraio è scattato l’obbligo del green pass anche negli esercizi commerciali assieme a quello vaccinale per gli over 50. Che effetti si prevedono sulle attività commerciali? Lo abbiamo chiesto in questa intervista all’avv. Raffaella Altamura Presidente Confesercenti Bari e Provincia.

Avvocato Altamura, si è aperto un nuovo capitolo…

“Abbiamo avuto di recente una riunione col Sindaco, il Prefetto, il Questore per capirne l’ applicazione. Da parte nostra massima disponibilità alla collaborazione con vademecum, cartellonistica, illustrazioni agli associati. Il problema più serio è districarsi in questa stratificazione di norme e di provvedimenti che il più delle volte hanno visto le piccole imprese e gli esercizi in difficoltà applicativa ed interpretativa”.

Come un piccolo esercente (spesso i negozi sono condotti dal titolare e un commesso) potrà curare l’onere di verificare il green pass, specialmente in caso di affollamento?

“Abbiamo ricevuto una circolare interpretativa che risolve almeno parzialmente il problema. Ovvero l’ esercente non è obbligato al controllo specifico di tutti i clienti, ma a campione. Invochiamo senso di responsabilità da parte di tutti, specie della clientela a rispettare le norme e di buon senso applicativo delle sanzioni da parte delle Forze di Polizia”

Qual è la situazione attuale?

“Siamo in un lockdown di fatto. La gente ha paura e diffidenza ad uscire e andare per negozi. Si respira un clima di sfiducia e di fastidio. Uscire comporta mascherina FFP2, difficoltà nel reperire il posteggio, e via discorrendo. Quello che dovrebbe essere un piacere, cioè il passeggio, si è trasformato in problema. Tutto questo ricade sulle attività dei commercianti e se ci fate caso dopo le 18,30 circola pochissima gente. Aggiungo che la gente ha paura di ammalarsi non per le conseguenze sulla salute, quanto per quelle pratiche che comporta, ossia stare giorni e giorni a casa senza andare al lavoro. Rischiamo la desertificazione della vita sociale”.

Alla politica che cosa chiedete?

“Di darsi una mossa. Siamo stati fermi una settimana per l’elezione del Capo dello Stato con uno spettacolo non esaltante. Ora la politica si muova e dia segnali concreti. Qui il problema non è solo sanitario, ma economico. La gente non circola anche perché mancano i soldi, latita la clientela, altro che green pass. Aggiungo l’ aumento esponenziale della luce e del gas che mette in ginocchio tanti esercizi come ristoranti, bar e pizzerie e il quadro è chiaro. Occorrono aiuti e sostegni finanziari rapidi e corposi”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 2 Febbraio 2022

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