La giostra delle assunzioni alla Multiservizi SpA
Attualmente sono oltre centocinqnanta i dipendenti della società di servizi del Comune di Bari, la Multiservizi SpA, che provvede soprattutto ai servizi di giardinaggio, potatura ed alla custodia di impianti sportivi, necropoli, mercati, tribunali e circoscrizioni cittadine. In mezzo a loro, a parte i dipendenti e funzionari storici che sono stati assunti a tempo indeterminato, ce ne sono ancora alcuni precari, assunti, prima per pochi giorni o un mese al massimo, che poi venivano licenziati e successivamente riassunti, in base a criteri sempre non molto chiari. E così è quasi normale che spesso, specie quando si avvicinavano le competizioni elettorali, attorno alla società di Via Oberdan si scatenava una vera e propria caccia al posto che vedeva arruolati, anche solo per uno o tre mesi, dipendenti nuovi, segnalati da politici, amministratori o consiglieri d’amministrazione. Sui metodi di reclutamento del personale da parte della Bari Multiservizi SpA aveva chiesto che indagasse la Procura della Repubblica l’ex consigliere barese Gino Cipriani. Che, in un lungo e dettagliato esposto, aveva spiegato come molti politici usassero la società di servizi alla stregua di un enorme serbatoio elettorale. Nell’atto, al quale erano allegati anche i provvedimenti del consiglio comunale, Cipriani rilevava come il consiglio di amministrazione della società di servizi comunale non si fosse mai attenuto agli indirizzi dell’ assemblea cittadina sulla stabilizzazione dei lavoratori precari. Anzi, tra il personale ingaggiato tramite le agenzie interinali, non era difficile imbattersi in calciatori che militavano nella società del nipote di Onofrio Daniello, consigliere d’amministrazione ed ex sindacalista che non aveva esitato a far assumere anche un’amica del figlio, all’interno dell’azienda. Ma l’ex consigliere di Minoranza aveva anche chiesto di verificare se il mancato rinnovo del contratto a lavoratori già in servizio, sostituiti mano a mano da altri, non avesse danneggiato i precari storici della Multiservizi, sia sotto il profilo dell’ anzianità di servizio e sia del diritto di precedenza nella stabilizzazione. Parecchi, dunque, i dubbi sollevati sulla gestione aziendale, ma dalle stanze della società guidata adesso dall’avvocato Giacomo Olivieri, che ha rinunciato ai suoi emolumenti, non sono mai arrivate risposte esaustive. Anzi, le assunzioni sono andate avanti a ruota libera, ed anche se ora la piattaforma dei lavoratori interinali s’è parecchio assottigliata, fino a un paio di anni fa erano almeno una quindicina i dipendenti Multiservizi di Palo del Colle, compaesani di Daniello e Nicola Canonico, già consigliere comunale e poi salito in aula regionale. Ed è proprio in coincidenza con le tornate elettorali che sulla Multiservizi SpA di Bari si riaccendono i riflettori, tanto da far gridare allo scandalo tutto il centrodestra in Consiglio Comunale, quando fu approvato il bando per altre selezioni di personale, prima delle ultime elezioni amministrative. “Si vuole utilizzare la società come un carrozzone elettorale – tuonava in aula anche Filippo Melchiorre – mentre sarebbe opportuno procedere a selezioni dopo la campagna elettorale”. Ma se la Multiservizi era finita nella bufera già tre anni fa, come detto, per le assunzioni di calciatori che incrociavano i tacchetti nel campionato di Eccellenza, uno nel Liberty Molfetta e un altro nel San Paolo Bari, c’è stato anche il caso d’una dipendente, segnalata da un altro consigliere d’amministrazione, che non solo lavora al Policlinico in qualità di ausiliaria d’una ditta privata, ma anche come custode nella stessa Multiservizi SpA. Tutto normale? Non bisognerebbe dare la precedenza, nella scelta del personale da assumere a tempo determinato, ai disoccupati totali? E come funzionano, che criteri adottano le società interinali incaricate dalla Multiservizi, visto che la prima società modugnese selezionata tempo fa, è stata sostituita da un’altra con sede a Bari, non s’è mai capito bene perchè? Di certo anche le prestazioni rese in questi ultimi tempi dalla società di Via Oberdan sono finite spesso sotto osservazione: a parte i dipendenti sorpresi al rione San Paolo mentre lavoravano in un giardino privato, anche il ‘Park & Ride’ del lungomare è stato sottratto al controllo della Multiservizi e passato all’Amtab Servizi a causa delle denunce finite anche sui giornali di ammanchi di cassa e ruberie. Allora, come evitare che la Multiservizi Spa-Città di Bari, ora più che mai dal futuro incerto, si trasformi in una specie di grande agenzia di collocamento, ad uso e consumo di amministratori senza scrupoli a caccia di voti e consensi, senza badare ai bilanci? L’ex consigliere Cipriani sospira e allarga le braccia: “Cos’altro potevo fare, oltre a presentare denunce ed esposti alla Magistratura?” Già, cos’altro fare, se poi a quelle denunce circostanziate nessuno ha mai dato alcun seguito, nelle sedi competenti…..
Francesco De Martino
Pubblicato il 7 Giugno 2013