Cultura e Spettacoli

La giovane, intrepida viaggiatrice inglese

Nessuno più scrive diari di viaggio. Ai tempi del Grand Tour, invece, il resoconto manoscritto da affidare alle pagine di un diario o a missive giornaliere costituiva la regola. Celebri sono rimasti alcuni diari, poi divenuti libri, riguardanti la nostra terra, che già dalla fine del Settecento cominciò ad essere esplorata da spiriti curiosi e inclini all’avventura. Tra questi libri spicca ‘La Puglia nell’800, la terra di Manfredi’,  di Janet Ross. Più volte ci siamo occupati di questo appassionante resoconto datato 1888. Mai però della sua autrice. Il profilo di Janet Ross (1842-1927) è quello della tipica gentildonna britannica dell’era vittoriana : Natali importanti, solida base culturale, buon matrimonio, figli, viaggi, agiatezza. Figlia di un alto funzionario governativo e di una studiosa di lettere classiche, Janet crebbe a contatto i più grandi intellettuali (William Thackeray e Charles Dickens erano di casa). Come da copione, dopo una serie di lunghi soggiorni formativi in Francia e Germania, nel 1860 Janet convolò a nozze col miglior partito. Benché  avesse 22 anni più di lei, Henry Ross poteva vantare una solidissima posizione economica : era un banchiere. L’anno dopo la coppia si trasferì ad Alessandria d’Egitto dove Henry Ross era socio di una banca britannica, la Brigg’s & Co., con sede al Cairo. Fedele allo stile britannico del tempo, Lady Ross fece del proprio salotto il principale punto di riferimento per l’alta società europea ed egiziana. Fu anche corrispondente inizialmente del Mail, poi del Times. Non potendo lasciarsi scappare l’occasione di visitare il patrimonio archeologico della terra dei Faraoni, Janet Ross viaggiò molto adattandosi con tempra invidiabile ad ogni disagio (stupì tutti viaggiando a dorso di cammello, dormendo in tenda, vestendo abiti beduini e realizzando schizzi a china, arte nella quale era particolarmente versata). Nel 1867 i Ross tornarono in Inghilterra, dove lasciarono il loro unico figlio, Alexander, perché lì venisse educato, prima di spostarsi in Francia. Presto, dalla Francia la coppia si spostò, e definitivamente, in Italia, in una villa alla periferia di Firenze. In Italia Janet Ross iniziò la sua attività di scrittrice, che la portò a firmare una dozzina di opere, tra cui il diario di viaggio in Puglia. Insieme ad altre personalità della cultura italiana, conobbe  anche Ouida, pseudonimo di Marie Luoise de la Ramèe, una scrittrice britannica che si era stabilita in Italia. Le due donne non legarono. Quando Ouida pubblicò ‘Amicizia’, un romanzo nei cui due personaggi principali erano facilmente ravvisabili – e ritratti come amanti – un noto gentiluomo fiorentino e la Ross, quest’ultima si vendicò tenendo in permanenza in bagno al posto della carta igienica una copia di quel romanzo priva della copertina …  Janet Ross, si rivelò anche una capace donna d’affari. Con vino bianco importato dalla Sicilia e ‘fortificato’ con zucchero ed erbe medicinali produsse un vermouth apprezzatissimo in Inghilterra (nella sua autobiografia affermava che la ricetta era un segreto tramandatole dall’ultimo discendente dei Medici). Fu pure un’occasionale mercante d’arte : Scoperto un dipinto di Luca Signoretti (‘La scuola di Pan’) lo rivendette con notevole profitto.  Morì nel 1927. Le sue ceneri riposano a Firenze.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 10 Giugno 2022

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