Cultura e Spettacoli

La Gradinata dei Normanni

La foto fa pensare a quei luoghi remoti e pregni di fascino inquietante come Machu Picchu, come Ur o come Teotihuacan. Lontanissimi dalla città inca abbarbicata sulle Ande, dal grande ziggurat mesopotamico e dalla maggiore piramide azteca dell’America latina, siamo invece a meno di cento chilometri dal capoluogo pugliese. Castelmezzano è un comune di neanche mille abitanti della provincia di Potenza posto a 870 m. s.l.m. e al centro delle cosiddette Dolomiti Lucane. Con questo appellativo s’intende un singolare rilievo montuoso caratterizzato da guglie spettacolari. C’è la guglia dell’aquila reale, quella dell’incudine, della grande madre, della civetta… Una di queste guglie si distingue dalle altre per il fatto che il lavoro paziente e stremante di operai dell’era medievale vi ha scavato la scalinata mozzafiato che è possibile ammirare nell’immagine. La Gradinata Normanna, questo il nome della straordinaria opera, veniva usata dalle vedette del sottostante fortilizio per raggiungere un punto di osservazione che non ha uguali. Ma ecco il punto : Chi saliva lassù? Perché se occorre un elevato dominio di sé per arrampicarsi, per discendere servono nervi ancora più saldi. La pendenza è da record, ringhiere e appigli latitano e le raffiche di vento, violente ed improvvise, sono sempre da mettere in conto. Due le categorie di soldati destinati ad arrivare in vetta al posto di guardia : uomini di singolare coraggio e destrezza e… uomini messi in punizione. Ben pochi potevano avere il coraggio di sfidare la legge di gravità e lo spaventoso richiamo del vuoto. Per cui, se in cima al vertiginoso osservatorio non potevano recarsi sempre gli stessi (pochi) elementi, a coprire i vuoti nei turni di guardia provvedevano i soldati rei di ubriachezza, molestie, indisciplina, insubordinazione… Chissà quanti di quei disgraziati precipitarono prima di arrivare in cima o durante la più difficile fase di discesa. Chi oggi voglia provare quell’ebbrezza può farlo invece in assoluta sicurezza : al prezzo di cinque euro la Pro Loco fornisce caso e imbragatura. A chi poi voglia provare un’emozione ancora più intensa suggeriamo, sempre a Castelmezzano, il Volo Dell’Angelo. L’attrazione, inaugura nel 2008, consiste nel volare agganciati ad un cavo d’acciaio da una guglia di Castelmezzano a un’altra guglia della vicina Pietrapertosa. Qualche dato tecnico : La durata del volo è di 80” ; distanza percorsa : 1550 m ; velocità massima : 120 km orari. Nel punto di massima altezza la distanza dal suolo è di 450 metri. Anche qui l’emozione è riservata solo a chi non soffre di vertigini. Dimenticavamo di dire che i voli sono due, essendo previsto anche quello di ritorno. E sennò ti voglio a piedi…

 

Italo Interesse

 

 

 

 


Pubblicato il 23 Giugno 2016

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